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VELODROMO: LA RISTRUTTURAZIONE

«Ritardi nei lavori: le penali andavano chieste un anno fa»

Laura Zanibelli di FI spara a zero: «Nessuna risposta sul caso dei lavoratori che dicono di non essere pagati»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

28 Luglio 2023 - 07:00

«Ritardi nei lavori: le penali andavano chieste un anno fa»

CREMA - Non poteva certo esaurirsi in aula degli Ostaggi la polemica sull’interminabile cantiere del velodromo. La lunga e dettagliata replica del sindaco Fabio Bergamaschi all’interrogazione presentata da Laura Zanibelli, non ha convinto affatto la consigliere di Forza Italia. Il ritardo dei lavori e dell’applicazione delle penali e il mancato controllo sugli stipendi in arretrato dei dipendenti e sui contratti a loro dire scaduti non hanno trovato risposte che Zanibelli abbia ritenuto soddisfacenti. «Non sono bastati un’ottantina di verbali redatti dal direttore lavori e 35 del coordinatore della sicurezza, richiamati dal sindaco – afferma la consigliere di minoranza - per mettere l'amministrazione nelle condizioni di far rispettare il contratto stipulato con la società appaltante. Contratto che non prevedeva certo più di un anno di ritardo per l’ultimazione e la consegna dei lavori». Assegnato a ottobre 2021, il cantiere avrebbe dovuto chiudersi, secondo contratto, dopo sette mesi: ne sono passati 21. «Tanti verbali, non sono bastati neppure per far recuperare il tempo perso – prosegue Zanibelli - visto che anche l'ultima proroga concessa al 21 luglio è stata nuovamente superata. Perché si è aspettato tutto questo tempo per applicare le penali?».

Laura Zanibelli, consigliere di Forza Italia

Capitolo lavoratori che lamentano stipendi non pagati: «Seppur sia vero che le pubbliche amministrazioni non devono subentrare nella salvaguardia contrattuale e nel pagamento degli stipendi per dipendenti di società terze, qualora fosse confermato quanto oggetto di protesta da parte delle maestranze, è innegabile che la responsabilità politica di seguire i lavori e accertarsi che i tempi vengano rispettati, tanto più quanto non si ravveda un problema di finanziamento dell'intervento nel suo complesso, è invece tutta ascrivibile a come l'amministrazione segue i contratti e i lavori assegnati ed esercita la funzione di controllo. Purtroppo è una storia che si ripete, basta citare bocciodromo e piscina. Per accertarsi se i dipendenti dichiarano il vero, basterebbe chiedere copia dei contratti e delle buste paga all’impresa».

Zanibelli corregge poi certe affermazioni di Bergamaschi: «E’ uno scivolone politico e polemico da parte del sindaco, quello di ascrivere a differenti scelte politiche del passato dell’allora coalizione di centrodestra la volontà di destinare il velodromo alla demolizione. Da tutti è noto che la Coni Servizi era proprietaria dell'immobile e che già durante l'amministrazione di Claudio Ceravolo aveva deciso di procedere alla sua dismissione. Chissà a cosa giova provare sempre a scaricare, per di più erroneamente , le responsabilità».

Infine, la cosa che più interessa alla città; quando potrà riaprire il velodromo? «Risulta ora – conclude Zanibelli - che i lavori da ultimare consistano nella messa in opera della recinzione lato centro sportivo del tennis di via Sinigaglia; nel completamento dei marciapiedi; nella pulizia dello spogliatoio e nella posa dei serramenti interni; nella pulizia del terreno perimetrale e nell’integrazione con terra di coltura. Saranno pure lavori residuali, come li definisce il sindaco, ma senza la loro ultimazione il velodromo non può essere consegnato e il collaudo non potrà essere effettuato. Fino a quel momento, il Comune non potrà procedere con la presa in carico oppure con una gestione diretta o indiretta. Questo significa che passerà un altro inverno?». Il Baffi è chiuso dal 31 maggio 2012. L’ultima gara disputata risale al 29 maggio 2010.

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