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Protesta al velodromo: «Zero stipendio da due mesi»

Iniziativa plateale di sei operai: minuti di tensione fra rabbia e paura. Intervento di carabinieri e agenti di polizia. Il termine dei lavori, in ritardo già di un anno, rischia di slittare ulteriormente: il consigliere Delle Frera in ansia

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

06 Luglio 2023 - 05:20

Rivolta al velodromo: «Zero stipendio da due mesi»

CREMA - Giù la catena sul rettilineo d’arrivo. Guai in vista per il velodromo Pierino Baffi. Ieri mattina, alcuni dipendenti della ditta che ha in carico i lavori, si sono ammutinati e hanno inscenato una rumorosa protesta, con destinatario i responsabili dell’impresa stessa.

Secondo quanto da loro affermato, sarebbero senza contratto da tre mesi e senza stipendio da due.

Per verificare se il motivo della protesta ha un fondamento e se quanto dichiarato corrisponde al vero, abbiamo chiamato il Consorzio Stabile Costruendo di Puegnago del Garda. Ci ha risposto una segretaria, ma la nostra richiesta di parlare con un responsabile, per sentire anche le ragioni della controparte, non ha avuto successo.

Lo stesso Consorzio, nei mesi scorsi aveva subappaltato alcuni lavori. Quel che è certo è che la chiassosa contestazione delle maestranze ha costretto a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Sul manifestarsi di un problema che rischia di allungare ulteriormente i tempi di chiusura del cantiere, in ritardo già di un anno, abbiamo interpellato il consigliere comunale con delega allo Sport, Walter Della Frera, lontano da Crema per un periodo di vacanza: «Proprio il giorno prima – spiega – avevo sentito l’architetto Filippo Zorloni dell’ufficio tecnico del Comune, che aveva incontrato il responsabile dell’impresa appaltatrice per sottoporgli il problema dei lavori che avanzano con estrema lentezza. Nel colloquio, era emerso il fatto che i dipendenti non sempre si presentavano al lavoro per via degli stipendi in arretrato».

Della Frera non nasconde una certa preoccupazione: «Spero che il cantiere non si fermi proprio adesso che siamo in dirittura d’arrivo e che mancano soltanto le finiture e collaudi. Sarebbe un peccato, proprio ora che stavamo per riaprire l’impianto sportivo». I pagamenti al Consorzio vengono fatti direttamente dallo Stato, che ha finanziato l’opera: «Sulla base dello stato di avanzamento lavori – precisa Della Frera – e non posso dire se ci siano dei ritardi anche in questo senso».

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