L'ANALISI
PIADENA DRIZZONA: LA POLEMICA POLITICA
15 Giugno 2022 - 09:58
Gianfranco Cavenaghi e Matteo Priori
PIADENA DRIZZONA - «Qualcuno la chiama alternanza, l’esistenza presunta e dichiarata di un tale accordo per giustificare la scelta di un cambiamento in corsa, voluta dal sindaco Priori e dal capo gruppo Francesconi, invece ha solo il sapore di fake news, detto in termini moderni». Dopo alcuni giorni di silenzio, dopo la sua rimozione da vicesindaco — carica assegnata a Luciano Di Cesare — Gianfranco Cavenaghi rompe il silenzio. «È stata una scelta arbitraria effettuata in autonomia a livello locale senza il benché minimo coinvolgimento, dei sostenitori, sia interni che esterni, di questa lista di maggioranza. Non tralasciamo di valutare che detta alternanza/meritocratica mi è stata comunicata da terze persone dopo la pubblicazione sull’albo pretorio del Comune. Quando si dice il coraggio di comunicare!».
Prosegue Cavenaghi: «Le contraddizioni poi appaiono ancor più evidenti leggendo le dichiarazioni sulla stampa, dalla quale si passa alla predetta alternanza a conferme che tutelano la spartizione dei ruoli interni all’amministrazione, come sempre parole di qualcuno abituato a sprecarne e che non affrontano la realtà. Forse la mia presenza è diventata inopportuna, limitativa di libertà decisionali ostacolo a non so quale ben definito obiettivo. Oppure ingombrante, mi è stato detto più di una volta “mi fai ombra”. "De che” rispondo io, non ho bisogno di visibilità né tantomeno di altre ambizioni; sottolineo che tutte scelte sostenute erano e sono solo in favore di una attenta amministrazione economica finanziaria del bene comune. Sono stati, su richiesta specifica del sindaco su suggerimento del capo gruppo, coinvolti per un anno commercialisti, convocato più volte il Revisore dei Conti per scoprire quali “stranezze” ci fossero nel bilancio del comune, con quale fine? Solo di creare tensione all’interno del gruppo stesso. Se non si conoscono gli argomenti, nessuno è nato “imparato”, ma si informi e studi la tematica e si avvalga di chi è competente all’interno dell’amministrazione. Non entro in merito ai motivi di tale richiesta. Ci sono delle ambizioni represse ed è venuto il momento di mostrarle? Non è questa l’alternanza, è solo l’intolleranza alla gestione del Comune in una forma condivisa e partecipativa, non certo impositiva. Poi — prosegue Cavenaghi — certe affermazioni giornalistiche del Francesconi «starà a lui ora mostrare con gli atti se ci tiene all’amministrazione comunale», da quale pulpito pervengono queste sentenze politiche. Pensi solo alla pessima figura che l’amministrazione sta facendo con “l’affaire piscina” per la sua sapiente gestione».
Cavenaghi, che al momento è assessore, non vuole dilungarsi: «Certo che come ho sempre sostenuto “provare per credere” cosa significhi la gestione amministrativa di un ente locale, quello che è certo che dopo queste imposizioni spacciate per condivise e con le motivazioni che sono scarsamente e difficilmente sostenibili, mi risulta ben difficile accettare la situazione venutasi a creare, si è perso inoltre lo spirito e le motivazioni che avevano creato questo gruppo. Valuteremo nel breve termine e nelle sedi opportune quali scelte personali effettuare».
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