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Marito violento, scatta la misura: 'fuori da casa' e divieto di avvicinarsi alla moglie

Emessa dal gip del Tribunale di Cremona su richiesta del pm Vitina Pinto che ha coordinato le indagini della squadra Mobile, diretta da Marco Masia

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

09 Giugno 2022 - 16:53

Marito violento, scatta la misura: 'fuori da casa' e divieto di avvicinarsi alla moglie

CREMONA - Gli ultimi anni di vita matrimoniale erano diventati un inferno in balìa del marito violento, spesso ubriaco: dalle liti alle minacce alle aggressioni fisiche. Una escalation di vessazioni. L’uomo, 50 anni, indagato per maltrattamenti in famiglia, è stato allontanato dalla casa familiare e non può avvicinarsi alla moglie. La misura cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Cremona su richiesta del pm Vitina Pinto che ha coordinato le indagini della squadra Mobile, diretta da Marco Masia.

"La costante attenzione della Polizia di Stato al fenomeno della violenza di genere ha permesso di individuare una situazione familiare particolarmente insidiosa, caratterizzata da numerosi episodi di violenze dovute anche ad un abuso di sostanze alcoliche da parte del marito. Una situazione nella quale la donna, purtroppo, come spesso accade nei reati intrafamiliari, non si rendeva conto dell’anomalia del loro rapporto, tanto da rifiutarsi a sporgere querela e di raccontare alle forze dell’ordine i diversi episodi di cui è stata vittima", spiegano in Questura.

I poliziotti della squadra mobile hanno ricostruito il puzzle di violenze attraverso le testimonianze di parenti e colleghi di lavoro, tutti fortemente intenzionati ad aiutare gli investigatori ad aiutare la donna, 50enne come il marito. I loro racconti hanno restituito un quadro di "gravi minacce e di lesioni" alla moglie che andavano avanti da anni. In particolare, in una occasione un vicino di casa aveva assistito ad una violenta aggressione dell’uomo, il quale dopo un violento litigio, aveva afferrato per i capelli la moglie, l’aveva presa a schiaffi ed era rientrato in casa. Il vicino ci aveva provato a fermare il marito, con insuccesso. Rientrato nel suo appartamento per allertare le forze dell’ordine, il violento aveva preso a calci e pugno la porta d’ingresso.

"La Polizia di Stato è quotidianamente in prima linea nel contrasto all’odioso fenomeno della violenza di genere e dei reati commessi all’interno delle mura familiari. In tal senso ­ proseguono in Questura – sono numerose le iniziative e i progetti che mirano a scavare nel cosiddetto sommerso". Ovvero, "quelle situazioni particolarmente insidiose, in cui le donne non trovano il coraggio di denunciare o, addirittura, non si rendono conto del rapporto malato con i propri aguzzini. In questi casi, la sezione specializzata della squadra mobile, grazie ad una proficua collaborazione con la Procura della Repubblica e con le associazioni interessate, è costantemente impegnata nell’analizzare condotte penalmente rilevanti e fornire gli idonei strumenti di tutela alle donne maltrattate che, rivolgendosi alle forze dell’ordine, possono finalmente uscire dai contesti di violenze e minacce in cui, talvolta, si trovano costrette a vivere da anni".

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