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IL PUNTO

In Regione il nostro assessore... siamo noi

I consiglieri regionali avevano promesso collaborazione già al momento della nomina: gli interessi del territorio vengono prima di quelli di parte

Paolo Gualandris

Email:

pgualandris@laprovinciacr.it

26 Marzo 2023 - 05:30

In Regione il nostro assessore siamo... noi

Prendiamo a prestito il metodo di scrittura che ha fatto la fortuna di sir Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes, il più grande investigatore della letteratura che si basa sull’osservazione dei dettagli, per cercare di capire come l’ecosistema politico, economico e sociale della provincia di Cremona può tentare di ovviare, facendo di necessità virtù, alla mancanza di un proprio rappresentante ai piani alti di Palazzo Lombardia, laddove si decidono i destini (e i finanziamenti) delle 12 province lombarde.

Il dettaglio in questione è il caso dell’emergenza-personale al reparto di Cardiologia dell’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore. Con la premessa che un dettaglio proprio non è per eventuali pazienti che non trovassero adeguata assistenza in caso di emergenza. Va anche sottolineato che i bravissimi due cardiologi rimasti (su una pianta organica che ne prevede cinque più il primario) si fanno in quattro per garantire il servizio h24.

L’allarme lanciato dall’Associazione Amici dell’Oglio Po è stato immediatamente raccolto dalla politica. E qui sta il dettaglio che conta. I tre consiglieri regionali si sono mobilitati firmando un documento bipartisan sollecitando un veloce ed efficace intervento della Regione per risolvere l’emergenza.

Accanto a Filippo Bongiovanni della Lega, che come sindaco uscente di Casalmaggiore gioca in casa, Matteo Piloni del Pd e Marcello Ventura di Fratelli d’Italia, sono poi scesi in campo anche i sindaci. Anche in questo caso indipendentemente dalla colorazione politica. Pierguido Asinari di San Giovanni in Croce, Stefano Belli Franzini di Gussola e Luca Zanichelli di Rivarolo del Re, pur se civici, coprono, quanto ad aree di riferimento, le tre grandi famiglie politiche, centrodestra, centrosinistra e Terzo polo.

I consiglieri regionali lo avevano promesso già al momento della nomina: gli interessi del territorio vengono prima di quelli di parte. Lo hanno detto e lo hanno fatto alla prima occasione, riportando alla memoria un esempio virtuoso e vincente di questa logica, quando l’intero territorio cremasco in tutte le sue rappresentanze scese letteralmente in campo per salvare l’autonomia dell’ospedale Maggiore di Crema (ancora e sempre sanità, evidentemente uno dei nervi scoperti del territorio). Era il 2015. Si può fare anche oggi. Allargando il ragionamento, la stessa strada può essere percorsa anche per i grandi nodi della provincia di Cremona.

«Come si possono garantire riferimenti certi al territorio su questi temi?», avevamo chiesto al governatore Attilio Fontana all’indomani della rielezione. Chiara la risposta: «Sono dell’opinione che vada creata una cabina di regia con i principali stakeholder, che sono le istituzioni, ma anche le associazioni di categoria e le altre rappresentanze, per avere un continuo confronto e una costante proposizione di quelle che sono le istanze. In modo da valutarle e poter dare riscontri in tempi rapidi. Penso anche al ruolo fondamentale di alcuni assessorati, come quello allo Sviluppo economico seguito da Guido Guidesi, che già si era interfacciato al meglio con il territorio cremonese nella passata legislatura».

Ebbene, almeno su questo impegno Cremona deve passare all’incasso. Il ‘braccio armato’ di questa lobby territoriale c’è

Ebbene, almeno su questo impegno Cremona deve passare all’incasso. Il ‘braccio armato’ di questa lobby territoriale c’è: ASSieme, tavolo permanente delle organizzazioni datoriali, che vede riunite Confartigianato Imprese di Cremona e Crema, Libera Associazione Artigiani di Crema, Cna Cremona, Confcommercio Cremona, Confesercenti della Lombardia Orientale, Sistema Impresa Asvicom Cremona, Libera Associazione Agricoltori, Coldiretti Cremona, Associazione Industriali Cremona, Api Industria Cremona e ConfCooperative Cremona.

Praticamente la rappresentanza dell’intero comparto produttivo locale. Certamente, Fontana si ricorderà del suo impegno, ora tocca al territorio pretendere che venga assolto nel più breve tempo possibile facendo sedere al tavolo una rappresentanza regionale di altissimo livello. Altrimenti si corre il rischio di restare nel mondo delle chiacchiere, dei risentimenti e delle occasioni mancate.

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