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Spazio Aperto (2)

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emanzini@laprovinciacr.it

27 Novembre 2017 - 04:00

Spazio Aperto (2)

Le foto dei lettori

Egregio direttore,
nella periferia di Paderno, praticamente in paese, si trova un grande salice piangente che da qualche anno è diventato sede (oramai da definirsi stanziale) di una numerosa famiglia di gufi reali, sette o otto, nonostante parecchio disturbati non sono nemmeno spaventati e ti guardano incuriositi, spero non diventino preda di qualche...imbalsamatore.
Achille Caffi
(Paderno Ponchielli)

Ne parlo con...

Raccolta rifiuti
Coop fantasma, spesso crimine legalizzato
Signor direttore,
sono un operatore ecologico attualmente adoperato alla raccolta dei rifiuti urbani a Cremona, di origine marocchina, padre di tre figli ‘italiani’, cioè nati in Italia, e sono qui per esprimere il mio rammarico per come viene gestita e regolata la raccolta differenziata dei rifiuti in questa città-stato.
Il sistema è imbottito di una forte dose di criminalità civilmente legalizzata dall’uso di cooperative di lavoro con sede sociale e legale nel lontano sud e aventi sede operativa nel profondo nord. Questo rende insostenibile, da parte dei lavoratori, la spesa da affrontare per difendere i loro diritti in caso di controversia e allungare i tempi sperando che il tutto finisca nel dimenticatoio, facendo fallire ogni anno una cooperativa e sostituirla con un’altra simile. Così mi trovo dopo un anno dalla cessazione dell’attività per fallimento della precedente cooperativa di cui ero impiegato, la Femar di Padova, ad affidarmi a un miracolo di sant’Antonio per ottenere le mie sudate spettanze arretrate.
Taher Mansori
(Cremona)

Mi auguro per lei che questo ‘miracolo’ si verifichi presto.

Bikesharing a Cremona
Davvero curiosa la 'lezione' di Sciacca
Gentile direttore, ho letto con curiosità la bella lettera del dottor Elia Sciacca. Ne ho tratto le seguenti conclusioni: chi ha già la bicicletta continui a pedalare la sua, chi non l’ha vada in macchina o in autobus o meglio in taxi, andare in bicicletta è salutare ma non a Cremona, se voglio andare a piedi o in bicicletta di mia proprietà devo comprare una mascherina.
Riassumendo il bikesharing che funziona egregiamente in tutte le città dove viene usato è completamente inutile a Cremona bisogna respirare solo in macchina o in autobus, quando si va a piedi o in bicicletta di proprietà bisogna usare la mascherina, però se respiriamo normalmente facciamo del bene all’ambiente perché purifichiamo l’aria trattenendo le polveri sottili nei nostri polmoni, chi respira fa un servizio alla città, chi non respira alla lunga muore senza fare nessun servizio alla città. Direi che come sempre Sciacca aiuta noi cremonesi a risolvere scientificamente i problemi d’altro canto quando uno è ingegnere laureato cum lode deve fare questo per la sua città.
Ermes Piva
(Cremona)

Servizio vaccinale Asst/1.
Impossibile  ottenere risposte
Gentile direttore,
con riferimento alla lettera dell’Asst di Cremona Servizio vaccinale, pubblicata il 21 novembre, vorrei riportare la mia esperienza personale, soprattutto alla luce del fatto che si è inteso presentare l’ufficio vaccinazioni come dispensatore di servizi di qualità ineccepibile, quando in realtà molti (anche se non scrivono al giornale) sanno che la situazione è ben diversa.
Lo scorso febbraio, essendo interessata alla vaccinazione anti meningococco e, allo stesso tempo, alla ricerca di una gravidanza, ho cercato informazioni sull’opportunità di fare tale vaccinazione e sulle tempistiche da rispettare per la somministrazione del vaccino, in relazione appunto alla circostanza appena indicata. Ovviamente ho pensato, prima di tutto, di rivolgermi all’ufficio vaccinazioni dell’Asst di Cremona e questi sono stati i risultati:
- impossibilità di parlare telefonicamente con l’ufficio: nessuno mai mi ha risposto al telefono, che continuava a squillare a vuoto, anche negli orari indicati dall’ente stesso;
- nessuna risposta alla mia email: dopo il fallimento telefonico, ho inviato una email all’ente, chiedendo quella semplice informazione. Poiché ho inserito l’opzione di lettura, mi sono tornate indietro ben 4 conferme di lettura (con tanto di nome e cognome di chi aveva letto la mia email, tra cui figura anche il responsabile dell’ufficio medesimo), ma mai nessuno si è degnato di darmi una risposta o un sia pur minimo riscontro, nemmeno per dirmi che dovevo recarmi fisicamente all’ufficio vaccinazioni. In ogni caso, se è indicato un numero di telefono, se c’è un indirizzo email, nel 2017 si ha diritto credo ad avere una risposta anche per queste vie, a maggior ragione se si considera che non tutti sono casalinghe o pensionati.
Alla fine ho dovuto chiedere altrove, nessun aiuto mi è stato dato dal Servizio vaccinale: un servizio pessimo dunque o, meglio, un servizio inesistente, in base alla mia esperienza.
V. L.
(Cremona)

Servizio vaccinale Asst/2.
Sul mio caso replica con falsità
Egregio direttore
sul delicato tema delle vaccinazioni contro le malattie esantematiche, avevo scritto in questa rubrica una lettera in data 16/11. Nella stessa denunciavo l’impossibilità di ottenere dall’ufficio vaccinazioni di Cremona risposta alla mia richiesta circa la possibilità di effettuare una vaccinazione quadrivalente (varicella, morbillo, rosolia, parotite), tenuto conto che esistono vaccini di questo tipo. Sono rammaricato nel constatare che la risposta giunta dalla Asst di Cremona contiene alcune falsità ed elude ancora la domanda a suo tempo posta. Preciso subito che quelle che vengono definite «illazioni irrispettose e infondate» sono considerazioni dimostrabili in tutti i casi con le email che ho inviato e con quelle ricevute dall’Urp dell’ospedale (questo sì efficiente).
Nel merito: 1) Nell’unica risposta che ho ottenuto dall’ufficio vaccinazioni, il 26/06, mi si indicava come vaccino il Proquad. Peccato che, come ho scritto, nessuna farmacia sia in grado di reperirlo, come chiunque può verificare. Proprio per questo lo scorso 6 ottobre avevo scritto una email all’ufficio suddetto chiedendo se vi fosse un’alternativa. Confermo che la domanda non ha mai avuto risposta. Ciò è dimostrato anche dai due solleciti che l’Urp dell’ospedale ha inviato inutilmente al medesimo ufficio (il 19/10 e il 2/11, comprovabile dalle email). 2) Non ho mai affermato di rientrare tra le «categorie a rischio aventi diritto all’inoculo del vaccino quadrivalente». Come scrivevo nella mia missiva, avrei infatti acquistato di tasca mia il vaccino e avrei provveduto, come si fa del resto con quello antinfluenzale, a farlo inoculare. Come scrive l’Asst, sono stato contagiato dal morbillo, nei primi mesi di quest’anno, ed è proprio per questo che ho deciso di vaccinarmi contro le altre malattie esantematiche che parimenti non ho contratto in età infantile. Ma evidentemente non esiste questa possibilità: credo sia bene che si sappia. L’ufficio doveva (non poteva: doveva) comunque dare solo un’informazione. Non l’ha fatto. L’Asst si assuma dunque le proprie responsabilità. Se poi considera le mie come «illazioni», sono disponibile a un confronto e a dimostrare, carte alla mano, quanto affermo.
S. M.
(Cremona)

Negli ex monasteri
Casa dello studente. E’ ora di pensarci
Signor direttore,
quando 40 anni fa tutti le chiamavano le ‘ex-caserme’ (che per Ia verità per un breve tempo lo erano state), io invece le chiamavo gli ‘ex-monasteri’, cioè gli edifici storici a cavallo di via Bissolati che è il più grande complesso storico d’Italia in relazione al resto della città. E mi chiedevo perché Parma, Piacenza e Brescia sì, e Cremona no? Riferendomi alla ideale destinazione a campus universitario, ed ho organizzato convegni a ripetizione proiettando diapositive del recupero esemplare di S. Giulia a Brescia. Ricordando le prime university del mondo nacquero proprio negli ex monasteri che avevano custodito il sapere antico. Alla stessa epoca, quando tutti invocavano it recupero di palazzo Pallavicino di via Colletta (ora sede di liuteria), io invece ricordavo che quello era nato come ‘collegiata di S. Omobono’, che è infatti a fianco dell'omonima chiesa. Era il posto perfetto per una ‘casa dello studente’ che tuttora manca, tanto che ne feci addirittura una tesi universitaria.
Ora finalmente celebriamo l’evento di S. Monica, come al solito ringraziando la munificenza del cavalier Arvedi. Ma il problema della casa dello studente rimane ed occorre pensarci presto.
Amilcare Maffi
(Cremona)

Toghe con troppi poteri
Urge la riforma della giustizia
Egregio direttore,
è sempre più impellente, per non dire essenziale, porre mano ad una riforma organica del nostro sistema giudiziario che, da oltre un decennio ormai, è in pugno ad una ristretta cerchia di pubblici ufficiali senza alcuna delega popolare, sta infierendo sul Parlamento in virtù d’un potere intrusivo, incontrollato e contrapposto al solo scopo di scuoterne le fondamenta ed orientarlo secondo logiche di parte e ben al di fuori dalle regole più ortodosse ed imparziali. Ci auguriamo che tale soluzione possa attuarsi nella prossima legislatura, con questa ormai agli sgoccioli ché, altrimenti, vivremmo nell’angoscia d’una anomalia che non ha riscontri in nessuno degli ordinamenti democratici esistenti.
P. F. Mari
(Cremona)

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