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26 luglio

Lettere al Direttore (1)

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emanzini@laprovinciacr.it

28 Luglio 2017 - 04:05

IL CASO
Ladri scatenati: due volte in casa mia. Mai così a memoria d'uomo, che fare?
Signor direttore,
sono un residente della frazione Camminata di Casalmaggiore e mi pongo questa domanda che può sembrare banale e scontata, ma mi confermano i residenti più anziani, che a memoria d’uomo (o di donna) non si ricordano di ladri in frazione. Stiamo parlando di quasi novant'anni! E' vero, i tempi cambiano, ma chi si deve adeguare per governarli non lo ha certo fatto. Circa un mese fa sono stato vittima, insieme a svariati altri miei vicini, di un tentativo di effrazione da parte di ignoti. Pochi danni per fortuna, ma non sono stati altrettanto fortunati gli altri. Nei giorni successivi c’è stato il prosieguo della scorribanda in altre frazioni e la Forza Pubblica è stata messa sempre prontamente al corrente.
A un mese di distanza i ladri tornano sul luogo del delitto e tentano nuovamente di entrarmi in casa dal retro tagliando le inferriate.
Solo la loro sfrontatezza (o forse incompetenza) li ha fatti scappare visto che ci siamo svegliati per il rumore che stavano facendo, comunque altro giro altro regalo perché anche stavolta qualche mio vicino sfortunato ha patito ben più di un danno alla grata. Denunce e sopralluoghi come di rito e, come da copione, nei giorni successivi nuova scorribanda stavolta in direzione Casalbellotto Fossacaprara.
Allora …. premesso che rispetto chi cerca di fare quello che può con gli strumenti che gli vengono dati però vorrei sapere quale sarebbe la strategia delle forze dell’ordine? (...)
Davide Cerina
(Casalmaggiore)

Le forze dell’ordine, senza distinzione, sono fortemente impegnate nella repressione del fenomeno della microcriminalità, sia sotto il profilo della prevenzione che dal punto di vista della formazione di una ‘cultura’ in tal senso dei cittadini ai quali chiedono la massima attenzione e collaborazione: ogni movimento sospetto va segnalato senza remore. Meglio un falso allarme che un furto non evitato.

LE IDEE
Codice della Strada più 'duro', ma non per far cassa
Egregio direttore,
è di questi giorni la notizia di un inasprimento delle pene del codice della strada e dell’emanazione di una circolare del ministro degli Interni Minniti, entrambi i provvedimenti sono volti a tutelare la vita dei fruitori delle strade e pertanto non si può che plaudire ad essi. Quale automobilista ed in qualità di presidente del Club Amatori Veicoli d’Epoca di Cremona (Cavec) mi permetto fare alcune osservazioni. Innanzitutto va sottolineato che lo stesso ministro ha raccomandato, alle pubbliche amministrazioni, di far uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità per prevenire incidenti e non per far cassa.
Pertanto il ‘vergognoso’ autovelox posto sulla tangenziale di Crema perde ogni suo motivo di esistenza ed esso costituirà il banco di prova per verificare l’attuazione pratica delle sbandierate innovazioni. Personalmente sarei stato molto più drastico nelle sanzioni relative all’uso degli smart phone prevedendo, come avviene per chi supera certi limiti di velocità, il sequestro del veicolo.
Riconosco anche la correttezza delle norme per il sorpasso dei ciclisti però mi sarei aspettato un inasprimento delle pene di quei molti ciclisti che non rispettano i semafori, che stanno in folti gruppi come se stessero sempre correndo il Giro d’Italia o che invadono le zone pedonali senza scendere dal loro velocipede, faccio presente che in Europa l’invasione della zona pedonale viene ammendata con un minimo di 35 euro e con il sequestro immediato della bicicletta.
Francamente mi sarei aspettato anche un poco più di attenzione per le auto storiche definendo finalmente l’obbligo di revisione ogni quattro anni per le auto ultra-trentennali, infatti sappiamo come queste siano coccolate dai loro proprietari e come spesso siano più in regola ai fini della circolazione rispetto a molte auto meno datate.
L’occasione di questa novellatio legislativa ha portato i media a propinarci le solite statistiche sull’aumento degli incidenti dovuti agli smart phone e più in generale alle distrazioni, c’è anche chi guida i camion leggendo il giornale, ma nessuno ha parlato degli incidenti dovuti alla scarsa manutenzione delle nostre strade ed al pietoso stato in cui esse versano.
Nessuno ha riferito dei maggiori costi di manutenzione cui sono sottoposti gli automobilisti italiani a seguito delle buche o meglio dell’attraversamento di quei canyons che spesso ci sbarrano la strada; per non parlare della pessima immagine che diamo agli stranieri non aiutando così certamente il turismo.
Si pensi che Geremy Carlsonn, il popolare conduttore di Top Gear, la seguitissima trasmissione della Bbc vista in tutto il mondo, in occasione di una prova di top car sulle strade italiane ha messo in evidenza come le strade del nostro Paese potrebbero essere scelte come il miglior posto al mondo per la prova delle sospensioni nei test car. Voglio solo sperare che questi nuovi provvedimenti siano stati fatti non per far fare cassa allo Stato, spostando così solo la tasca del percettore, ma proprio per tutelare la vita con una seria azione di repressione se poi ci fosse anche la sensibilizzazione verso la vera sicurezza questo non guasterebbe.
Alfredo Azzini
(presidente Cavec, Cremona)

Multa pagata sbagliando
Quella sanzione si può contestare
Egregio direttore,
in merito all'articolo apparso su La Provincia, relativo ad una sanzione raddoppiata ad un automobilista per un errore di calcolo di 2,5 euro, forse potrebbe venire in aiuto la sentenza della Corte di Cassazione 9507/14 che sancisce il fatto che le spese sono cosa ben distinta dalla sanzione e che la regola sul raddoppio va interpretata come riferita solo alla sanzione stessa e non anche alle spese accessorie. In definitiva il mancato o parziale pagamento delle spese accessorie non può far scattare l’automatico raddoppio della sanzione, fermo restando il diritto degli organi di polizia al recupero del credito restante.
Giulio Bottini
(Cremona)

Nella vita come in amore
Dobbiamo imparare a lasciarci ‘bene’
Signor direttore,
alzi la mano chi non ha mai detto «per sempre» riferendosi ad una squadra di calcio, ad un partito politico o ad un coniuge. Di idealisti ce ne sono veramente tanti, ma quell’idea del «mio amore non morirà mai» sembrerebbe qualcosa di indistruttibile eppure nella storia d'Italia tante storie sono finite.
Basta pensare al numero degli eletti nel nostro Parlamento od alle generazioni di interisti, milanisti o juventini che cambiano la maglia a secondo del risultato e divorziano dai loro dogmi natali: anche il cuore invecchia come tutto il resto.
Però ogni addio comporta sofferenze e tribolazioni sia a livello psicologico che materiale e quindi il distacco e l’abbandono diventano un modo nuovo di rielaborare tutta la vita di queste persone sia nell’ambito parentale che sociale.
Chiudere in maniera traumatica è anche possibile e questo vale sia per i grandi che per i piccoli amori.
Molte volte gli insulti ed i litigi sono divenuti sistemi per mantenere viva una di queste relazioni, ma il maltrattare i tifosi di un’altra squadra od i deputati di un altro schieramento od il partner rimandano in ognuno di noi in una trappola senza farci rendere conto che queste azioni non sono proprio necessarie, dopo una certa età.
Il primo passo è quindi quello di lasciarsi ‘bene’ anche se questo compito è difficile da svolgere da soli vista la scarsa lucidità in cui ci veniamo a trovare magari sentendoci vittime di decisioni altrui.
Spesso nella nostra immaginazione, se ne abbiamo le capacità intellettive e materiali, scatta la molla «adesso io mi diverto» senza alcuno scopo se non di dimenticare oppure di cercare di guarire da quel virus chiamato amore e tutto prima o poi passa basta trovare qualcuno che ci faccia sorridere.
Ma quello che non passa è la prospettiva di mettere in conto che il tempo di andarsene passa per tutti, quindi carissimi De Mita, Napolitano, Berlusconi, Alfano, Verdini, Marini eccetera e soprattutto i vostri figli, provate ad immaginare che l’Italia nata senza di voi sicuramente continuerà anche senza di voi come il Sacro Romano Impero non è tramontato mai anche dopo la nascita di Gesù.
Alberto Nolli
(Soresina)

Corsi e ricorsi storici
Il centrosinistra tornerà come al pre Pd
Caro direttore,
come sempre in questi momenti torna in auge il caro vecchio Nostradamus, le cui profezie vengono ‘scomodate’ ogni qualvolta che il mondo” politico di sinistra si ritrova nelle ‘pettole’. Letto!...l’ho letto l’intervento del Virgilio assessore Andrea, dal Gilberto Bazoli. Evinco, io che di politica ci capisco meno del meno (il politichese è un’arte ben pagata e per nulla accessibile ai …), che i così detti transfughi dal Pd mai e poi mai ritorneranno sui loro passi. Volutamente non entro nel merito di quale schieramento possa avere torto e di quale ragione, se di chi resta è stato coerente o di chi se n’è ito sia andato a sbattere la testa contro il muro, tuttavia un suggerimento di Ponchielliana memoria (teatro Ponchielli) vorrei profondere: chi ha più buon senso lo usi. Per l’intanto una rivelazione mi garba di farti, direttore. Corsi e ricorsi storici sono da sempre attuali. In principio c’erano Margherita e Democratici di Sinistra. Alla fine della suonata ci saranno ancora uno di qua e l’altro di là. Perché Renzi un suo partito lo deve giocoforza fondare, mamma santissima! E sai fino a quando litigheranno? Fino a quando non s’accorgeranno che Cinque Stelle, Lega, Forza Italia e la Meloni… Ma perché non imparare queste considerazioni a memoria? Nostradamus, ecco chi è Nostradamus. Credimi direttore, io ce l’ho messa tutta per calarmi nelle vesti di Nostradamus! Forse perché non lo si usa più da troppo tempo il buon senso? La memoria, ecco appunto è la memoria che entra nel cuore della questione. Tuffarsi nella memoria, è questo che conta.
Giorgio Carnevali
(Cremona)

Scricchiolii catto-comunisti
Renzi si avvia al capolinea
Egregio direttore,
da qualche tempo in qua si stanno avvertendo preoccupanti scricchiolii in seno alla coalizione catto-comunista che governa il Paese. Imprevedibili errori di supponenza con don Matteo e di mollezza con Gentiloni ne stanno erodendo, progressivamente, le previsioni più ottimistiche che, solo pochi mesi or sono, la davano strafavorita alle prossime elezioni. Tanto che Renzi, convinto di ritornare in sella quale capo scalzando l’attuale premier, sta, progressivamente, avviandosi al capolinea.
Massimo Rizzi
(Cremona)

La crisi delle banche
Di risanato non c’è proprio nulla
Signor direttore,
(...) il film delle crisi bancarie, al di là delle anonime cifre, andrebbe valutato con occhio bene diverso da quello dei nostri ministri: miopi, strabici, incompetenti ed alla meglio daltonici.
L’utente dei servizi bancari, in tutti questi anni ha assistito a dei veri e propri film horror, malgrado che ogni Governo che passa, provi a spiegarne le ragioni, non solo, l'incerta costante sulle prospettive future, ha allontanato sempre più clienti e potenziali investitori, i primi perché sonoramente buggerati ed i secondi perchè stufi di tanti bla bla senza alcun vero ritorno di interesse. Ora, è diventato impossibile trovare sul mercato i fondi necessari al salvataggio di questi Enti truffaldini ed operatori di usura legalizzati!
Quale fiducia può avere la gente quando, al grido di ‘frottolo’ Renzi, Mps risanato! Di risanato non vi è proprio nulla, per non parlare dei guai che stanno passando le banche Venete, e qui, ancora una volta, i nostri espertissimi di Governo e quindi, di prese per il fondello della gente, hanno dato il via ad un vergognoso rimpallo, per salvare il salvabile tra: Roma, Bruxelles e Francoforte. (...)
Ivan Loris Davò
(Spinadesco)

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