Gentile direttore, scrivo per raccontare quanto ho verificato con i miei occhi lunedi 4 novembre alle ore 5.30 del mattino presso la stazione di Casalmaggiore. C’erano quindici esseri umani che dormivano per terra. Il problema di chi è? Molti sbuffano, altri fanno finta di niente, qualcuno si gira per non vedere, nessuno controlla. Per tutti, Ferrovie comprese, il problema è di qualcun altro. Io credo che se questa gente ne avesse la minima possibilità cercherebbe la propria privacy. E’ evidente che siamo di fronte al livello più grave di povertà e disagio sociale. Un posto caldo dove dormire non si dovrebbe negare a nessuno, italiano o straniero, ma di questi tempi sembra in crisi anche il volontariato... Che intervengano i Comuni e creino insieme a Fs dei dormitori pubblici adiacenti alle stazioni gestite da volontari invece di studiare di chiudere le stazioni di notte I problemi devono essere risolti, non spostati. Questa vicenda inquadra e sintetizza bene molte questioni: welfare, decenza, intelligenza, amore verso il prossimo e capacità di interazione con le problematiche del nostro tempo. Credo che la questione possa e debba trovare il giusto spazio. (...) Credo anche che dobbiamo avere il coraggio di sottolineare che interventi si possono fare con lo sforzo di tutti, privati cittadini e istituzioni. Non dobbiamo assolutamente lasciare che passi il concetto che ‘tanto non ci possiamo fare niente’. Davide Cerina (Casalmaggiore)
Le nuove povertà avanzano a grandi passi, anche nel nostro territorio. Trovare soluzioni non è facile ma far finta di niente non porta da nessuna parte. Ho dato grande rilievo a questa lettera ma nei prossimi giorni seguiremo la questione anche nelle pagine del Casalasco.