E' risaputo che d’estate con il caldo e un buon bicchiere di vino, nascono leggende metropolitane, sapevo che la Mina la chiamavano la tigre di Cremona, Milva la chiamavano la pantera di Goro, la Zanicchi l’aquila di Ligonchio adesso visto gli avvistamenti di un puma a Soresina che se non sbaglio già dieci anni or sono videro una pantera, a Casalbuttano, potremmo chiamare qualche cantante locale con l’appellativo il Puma di Soresina, che tanti vedono ma che nessuno è riuscito a fotografare, Mi domando e chiedo invece che utilizzare gli elicotteri dei carabinieri, le guardie forestali, polizia, vigili del fuoco, guardie di finanza a breve presumo anche l’esercito, visto il summit previsto in prefettura, penso che sia più proficuo, per catturare il fantomatico puma, utilizzare i satelliti spia americani o la Cia. Spenderemmo meno, e per chi non lo sapesse questi satelliti riescono a leggere dallo spazio i titoli dei giornali, quindi potrebbero avvistare benissimo il fantomatico puma, per la gioia e soprattutto per l’attendibilità degli avvistatori. Elia Sciacca (Cremona)
Gentile direttore, in merito alla vicenda del presunto puma del Soresinese, di cui il giornale offre quotidianamente ampia informazione, un particolare sopra tutti mi ha colpito. Mi riferisco all’incredibile dispiego di forze dell’ordine e di mezzi: polizia provinciale, municipale, carabinieri, corpo forestale, addirittura i vigili del fuoco. Non bastassero le ‘forze di terra’, ci hanno messo pure un elicottero (ma quanto costa?) a sorvolare i campi di mais pensando, un po’ velleitariamente per usare un eufemismo, di stanare così l’ineffabile (presunto) felino. Riconoscerà che è sconcertante vedere un simile impiego di uomini e mezzi, quando, per esempio, le cronache ci hanno spesso raccontato di come il Po sia da anni diventato terra di nessuno e, di fatto, luogo di scorrerie di predoni dell’Est europeo: dove sono, qui, le forze di polizia, dov’è l’elicottero? Ci hanno sempre raccontato che mancano i mezzi per un’adeguata azione di controllo. Non bastasse, leggiamo che in prefettura si tengono tavoli ad hoc, con le forze di polizia, per un animale della cui esistenza/identità non è ancora stata prodotta una sola prova documentale certa e chiara: solo parole. Ebbene, ricordiamo allora che sempre le cronache ci raccontano quotidianamente dei reati (quelli sì certi) compiuti da stranieri, che hanno esplorato ormai quasi tutta la casistica possibile. E il guaio è che ci si sta facendo l’abitudine, e allora pare quasi che sia una cosa normale. Perché non convocare tavoli in prefettura su un tema come questo, che interessa la sicurezza dei cittadini, piuttosto che su un puma che andrebbe a spasso con un cagnolino a fianco, come in un film di Walt Disney? Finisco. Abbiamo, tra le emergenze ambientali più gravi, quella dell’abbandono costante dei rifiuti, di tutti i tipi e dovunque. Un tavolo in prefettura e un po’ di attenzione in più da parte delle forze di polizia sarebbero qui fuori luogo? Capisco, nel contempo, che la ‘caccia’ a un fantomatico puma è indubbiamente più affascinante. Vedremo cosa ne sarà ad estate conclusa, del presunto felino. Scommetto fin d’ora che sparirà nel nulla, come sempre, o quasi, in casi simili. L.G. (Cremona)
Com’era inevitabile, la caccia al puma ha sollevato oltre che molta curiosità (sul nostro sito ha raggiunto la cifra record di oltre 27mila contatti) anche dell’ironia fin troppo facile. Senza esagerarne la portata, credo però che la faccenda vada presa sul serio: il puma (lo hanno visto anche ieri, per la tredicesima volta: dubito che siano tutti visionari) è l’unico dei piccoli felini potenzialmente pericoloso per l’uomo e caccia mammiferi di quasi tutte le taglie, pecore e piccoli bovini compresi. Fanno bene la autorità a non sottovalutare la questione.