Gentilissimo direttore, sono a chiedere un piccolo spazio sulla Sua testata per condividere, prima da cittadino cremasco che da consigliere comunale, alcune brevi riflessioni in merito alla notizia apparsa sul giornale in merito all’apertura di un ufficio per il reclutamento di clienti per la ex colonia di Finalpia. In particolare nella notizia si fa riferimento alla gravissima insolvenza di Icos e al fatto che «senza quei soldi diventerà impossibile per la Fondazione mettere a disposizione dei contributi per le persone appartenenti alle fasce più deboli che intendono soggiornare a Finalpia». Ho già avuto modo di affermare (e ricordare) che Finalpia appartiene ai cittadini cremaschi e, in particolare, nacque per quelli più in difficoltà: oggi succede che la ciellina Icos, dopo averla trasformata in un albergo di lusso, non paga al Comune di Crema quanto previsto da contratto e, sostanzialmente, impedisce proprio a quelli che la colonia doveva servire di recarvisi: tutto questo è semplicemente vergognoso. Davvero in questo frangente la cosa migliore da fare consiste nell’ipotizzare un fantomatico ufficio di prenotazione/reclutamento clienti nel centro di Crema? Quanto costerà? Di quanto aumenterà gli introiti? Non sarebbe più opportuno darsi da fare seriamente per recuperare le centinaia di migliaia di euro che Icos non vuole pagare? Qual è in questo momento la priorità del Cda di Finalpia? Cosa sta facendo davvero? Pensa veramente che il problema sia la ricerca di clienti (da fare con un ufficio in centro a Crema?) oppure l’insolvenza di Icos? Infine farebbe sorridere - se non ci fosse questa situazione - che Icos ha il coraggio di scrivere che la sua mission «consiste nel valorizzare e promuovere la dignità e le peculiarità della persona, considerata non solo come individuo, ma anche come soggetto inserito in un contesto familiare, sociale e territoriale» (dal sito di Icos). dott. Emanuele Coti Zelati (www.cotizelati.it, Crema)
Anch’io credo che la questione Finalpia debba essere chiarita al più presto e che vada fatto di tutto perché Icos onori gli impegni presi con Crema e i cremaschi. Trovo però giusto che il Cda della Fondazione si dia da fare per occupare le stanze dell’ex colonia. Le due iniziative sono complementari, non certo in contrapposizione.