L'ANALISI
25 Maggio 2015 - 10:34
IL CASO
Il sottopasso va bene e in via Brescia serviva
Signor direttore,
dato che abito in via Brescia, espongo il mio modesto parere sul sottopasso realizzato. Apprezzo quest’opera, che si attendeva da anni (nel 2015, di passaggi a livellonellecittànon senevedonopiùda nessuna parte) e pertanto non capisco i nostalgici dellesbarre edelle perennicode di veicoli. A causa della presenza del canale Robecco e del Cavo Cerca, non era tecnicamente possibile prevedere un dimensionamento più ampio di quello che è stato realizzato. Mentre veicoli di maggiori dimensioni, come furgoni, autocarri e pullman, devono necessariamente servirsi del sottopasso di via Persico, qui possono comunque transitare pedoni, ciclisti, motoveicoli e autovetture, cioè la maggior parte del traffico privato. Ora, la questione della viabilità solo per cicli e pedoni, oppure a senso unico, sostenuta da alcuni, tra i quali Giuseppe Carletti (vedi La Provincia del 15 maggio), a mio avviso, risulta paradossale e sostenibile soltanto per partito preso contro la precedente giunta Perri. Infatti, se consideriamo la dimensioni di un’autovettura media, ad esempio una Fiat Grande Punto, la cui larghezza è mt 1,70, si capisce benissimo che in 6 mt si può benissimo consentire il passaggio nei due sensi. Ai fini della massima sicurezza, si potrebbe limitare la velocità; mentre per la scarsa larghezza, si potrebbe consentire il passaggio delle biciclette portandole a mano, come su ogni marciapiede. Altra critica peregrina è quella che lamenta l’impossibilità di passaggio delle ambulanze; siamoproprio degli incontentabili!
Ma come? Ci si lamenta peri dueminutiinpiù cheoccorronoper servirsi del sottopasso di via Persico, quando prima, a sbarre abbassate, erano normali le attese di 5/10 minuti, e a volte anche 15 minuti? Mi sorprende non poco la conclusione secondo Carletti, dall’ar - ticolo su La Provincia del 15 maggio, ovvero che: «L’unica soluzione praticabile è quella da me sempre sostenuta: limitare le dimensioni dell’opera e riservarla al traffico ciclopedonale». Credo che compito dell’Amministrazione comunale non sia demolire o snaturare ciò che di buonoè statodeciso daamministrazioni precedenti, o quello di fossilizzarsi sulle proprie visioni (legittime quanto personali),ma siaquello direalizzare ilmassimo bene per i cittadini, compatibilmente con le condizioni oggettive esistenti.
Giorgio Telò
(Cremona)
Una voce fuori dal coro. Lei è uno dei pochissimi lettori che in questi mesi hanno scritto al giornale per esprimere un parere favorevole sul sottopasso di via Brescia. Anche in forza delle difficoltà tecniche e logistiche che lei correttamente fa presente, mi permetto di ribadire la mia opinione: una volta realizzato il sottopasso di via Persico quello di via Brescia mi sembra un di più.
LA REPLICA
Politica di chiacchiere? Abbiamo costruito una città
Signor direttore,
ho letto a fatica letre righe con cui Malvezzi definisce incredibili le mie perplessità sul sottopasso di via Brescia e ho avuto la conferma che di incredibile c’è soltanto il bassissimo spessore di certe elaborazioni politicheattualima, tiratogoffamenteper quei pochi capelli che mi restano, mi vedo costretto a rispondere all’ex vicesindaco, oggi consigliere regionale. Nel definire la mia esperienza politica un ’esperienza fatta di chiacchiere, Malvezzi condanna una stagione politica, quella dei sindaci Zanoni e Zaffanella, in cui maggioranze di diverso colore hanno prima progettato e poi costruito, più o meno tutto quello che si poteva a Cremona e lo hanno fatto attraverso elaborazioni frutto di dibattiti, discussioni e confronti che avvenivano all’interno di tutti i partiti della prima Repubblica, attraverso cioè, un confronto quotidiano con la realtà, perché quei partiti erano contenitori della società cremonese; non certo come oggi, dove le scelte politiche dipendono spesso dalle presunte illuminazioni dei singoli amministratori.
Quelli che Malvezzi, con inconfondibile eleganza, definisce i chiacchieroni e perditempo, hanno per sua conoscenza, ideato progettato e costruito Parco Po, il bocciodromo comunale e la piscina comunale, la tangenzialediCremona, hannocreatol’area pedonale in centro, hanno completato lo stadio Zini, hanno costruito le aree di residenza economica popolare, hanno fatto partire la depurazione delle acque e il teleriscaldamento, avrebbero pure costruito un nuovo palazzetto, di cui tanto in questi giorni parla Malvezzi, per cui c’era progetto e finanziamento se non fosse che la giunta successiva al mio ultimo mandato perse quell’occasione... Insomma, i chiacchieroni hanno progettato e costruito la spina dorsale su cui la società cremonese si regge ancora oggi.
Allora, se di chiacchieroni si trattava, mi auguro per Cremona che ne ritornino di quei chiacchieroni, i quali non hanno costruito il sottopasso di via Brescia non perché impegnati in chiacchiere da bar, ma per una scelta politica: ricevuto il progetto si è ritenuto che i danni fossero maggiori dei benefici e non sto a spiegare il perché onde evitare di scatenare di nuovo l’incredulità del consigliere Malvezzi ma caso vuole che a questo basterà leggere l’intervento sul giornale proprio sopra il suo e si accorgerà che le molteplici critiche non hanno proprio nulla di incredibile. Le chiacchiere, se mai ci fosse bisogno di ribadirlo, contraddistinguono la politica di altri periodie dialtri politici, magari di chi si fa fotografare davanti alla stazione con i pendolari cremonesi assicurando e ancora assicurando e di nuovo assicurando interventi della Regione a sostegno di questi...
Giuseppe Carletti
(Cremona)
Prelievi/1. L’Asl non ha fiducia nei medici di famiglia
Gentile direttore,
in data 22 maggio leggo in merito a quanto riferito dai dirigenti dell’Asl relativamente al taglio dei prelievi a domicilio. Riscontro una profonda lacerazione tra chi vive quotidianamente accanto e per i pazienti (medici di famiglia) e chi invece resta seduto nel proprio studio a far solo conti. Leggo, dalle parole del professor Stradoni, che la ragione di questa scelta (io dico sciagurata!), «...tenderà a valorizzare l’apporto dei medici di famiglia, attraverso una scheda di valutazione...». Ma allora, mi domando: non c’è alcuna fiducia tra la dirigenza Asl e medici stessi se ora viene introdotta questa scheda. Vuol dire che sino ad ora i medici non erano in grado di valutare le condizioni dei loro assistiti (e allora sarebbe un dramma!) oppure che gli stessi medici compilassero richieste di prelievo a casa false! Delle due l’una.
Arturo Fovea
(Cremona)
Prelievi/2. Solo tagli di spesa La difesa dell’Asl non regge
Signor direttore,
la replica dei responsabili dell’Asl di Cremona sul taglio dei prelievi a domicilio è un patetico tentativo di difendere l’indifendibile. La richiesta di prelievo domiciliare viene prodotta dal medico di base: quindi, quando il signor Compagnoni parla di ‘furbetti’ che vanno a chiedere, in bicicletta agli uffici Asl , la possibilità di poter eseguire il prelievo a domicilio, non si capisce a cosa faccia riferimento. Una semplice riflessione su questo aspetto porta a pensare che, quindi, i ‘furbetti’ sono allora i medici di base ‘compiacenti’, che attivano una prestazione che essi stessi sanno non essere corretto fare? Mi sembra più logico invece che la proposta dei dirigenti Asl miri esclusivamente a tagliare voci di spesa, affinché questi stessi dirigenti dimostrino una competenza nel far quadrare il bilancio dell’azienda che rappresentano, di fronte ai vertici regionali, da bravi scolaretti, indifferenti ai problemi e disagi della gente che li paga profumatamente. (...)
janmiro58@gmail.com
Prelievi/3. Coi tagli potrebbero esplodere le prestazioni in nero
Signor direttore,
la replica dei vertici dell’Asl, stante la situazione economica in cui versa gran parte dei pensionati, esclusi dal prelievo domiciliare gratuito, mi porta a pensare che alcune di queste persone, soprattutto i pazienti in TAO, che hanno diversi prelievi da eseguire nel mese, non potranno far fronte alla spesa trasporto per andare agli ambulatori, abbandonando l’idea di potersi curare. Poi potrebbe nascere un nuovo sommerso infermieristico: un esercito di persone che hanno necessità del prelievo, potrebbe far scattare tariffe al ribasso e senza fattura da parte di coloro che navigano nel ‘nero’.
Sandro Misano
(Cremona)
Pensioni, dopo il furto di Monti il ‘regalo farsa’di Renzi
Signor direttore,
l’esimio professor Monti, il grande stratega forgiato alla Bocconi e salvatore della Patria di sinistra memoria, peso elettorale attuale 0,5%, deve essere radiato da senatore a vita per manifesta incapacità, negligenza e furto aggravato ai danni di milioni di pensionati che ora gridano giustizia. È di qualche giorno fa la clamorosa bocciatura da parte della corte costituzionale del blocco della perequazione ideata dal pessimo governo Monti, sostenuto allora dal Pd, dal Pdl e dall’Udc, una vergogna inaudita e senza precedenti nella storia della Repubblica, tipico dei Paesi totalitari. Sono in molti a domandarsi perchè la Consulta non intervenne allora, visto che era palese l’incostituzionalità del provvedimento? Mistero! E adesso che succede? Semplice, i soloni del governo Renzi hanno pensato bene di restituire il maltolto facendo un decreto beffa: dei 18 miliardi sottratti con destrezza ai pensionati dai tecnici montiani, ne verranno restituiti solo due. Allucinante. E in più è stato ribattezzato ‘bonus Poletti’, come se fosse un regalo. Povera Italia!
Andrea Zecchini
(Camisano)
Soresina/1. Conti, troppi dubbi Lo dice il revisore del Comune
Egregio direttore,
è per me un grande riconoscimento che l’illustre Francesco G. (che individuo in Genala, cogliendo la profondità del pensiero politico) si sia scomodato per accostarmi al signor Busnelli, riconoscendo il meritorio progetto di Città di Soresina avulso da ogni iniziativa partitica. Resuscitare i defunti è molto di più che far uscire gli scheletri dagli armadi, è un risultato eccezionale, oltre ciò che ragionevolmente mi aspettavo. A beneficio dei viventi ricordo quanto scritto dal revisore del Comune di Soresina nella sua relazione al rendiconto predisposto dall’attuale Giunta: ‘Si esprime parere favorevole per l’approvazione del rendiconto 2014 limitatamente ai risultati della gestione finanziaria mentre riguardo al conto del patrimonio e al conto economico non si è in grado di attestarne la completezza e l’attendibilità’.
Roberto Rava
(La Città di Soresina)
Soresina/2. Ho cambiato aria per tutte queste ragioni
Egregio direttore,
mi permetta di rispondere a Francesco G. che non ha avuto il coraggio di dichiararsi apertamente. Il signor Francesco dovrebbe innanzitutto chiedersi perchè dopo tanti anni di militanza nel centrosinistra ho preferito aderire ad una associazione civica, politica ma non partitica, che racchiude in se tante idee politiche diverse ma con lo scopo comune di fare qualche cosa per Soresina. Ho cambiato idea forse perchè alcuni membri dell’attuale amministrazione regalano gratuitamente dei ‘retrogadi’ a chi non la pensa come loro, forse perchè sulla tangenziale qualcuno ha affermato che ‘prima decidiamo poi facciamo i conti’, forse perchè nel proseguo dell’amministrare l’unica frase che si sente dire è ‘non ci sono i soldi’poi si scopre che nel 2014 il comune ha chiuso in attivo di oltre 69.000 euro che sono finiti nel patto di stabilità, forse perchè le voci del bilancio non erano più così dettagliate da capire perchè Aspm ha dovuto svalutare il patrimonio di 4,3 milioni di euro, forse perchè ancora non è chiaro se il ‘ramo idrico’di Aspm è stato integralmente ceduto (e forse ripagato), forse perchè... ecc. Ultima nota sul bilancio: se le amministrazioni precedenti hanno sempre consegnato i bilanci della partecipata in ritardo, questo non vuol dire che è giustificato perseverare, ma la trasparenza è altra cosa. (...)
Mauro Busnelli
(Soresina)
In Irlanda sì alle nozze gay L’Italia è sempre più isolata
Signor direttore,
il referendum per l’estensione del diritto al matrimonio a tutti i cittadini, eterosessuali e omosessuali, che si è tenuto in Irlanda con un travolgente successo dei ‘sì’, segna un momento storico nella battaglia per i diritti civili in Europa. Per la prima volta questo quesito è stato posto ai cittadini di una intera nazione tramite referendum popolare, con l’eccezionale risultato di uno straordinario e inatteso plebiscito, attorno al 60% a favore dei si, in un Paese profondamente cattolico e nel quale fino a 20 anni fa l’omosessualità era un reato. Quanto è avvenuto in Irlanda deve far riflettere sulla condizione di solitudine nel quale versa sempre più l’Italia, che continua a rimanere senza alcuna forma di riconoscimento per le coppie omosessuali, ne tramite unioni civili, ne tramite il matrimonio. (...)
Gabriele Piazzoni
(presidente Arcigay Cremona)
Noi, generazione dei 1.000 euro stanchi di mantenere cariatidi
Egregio direttore,
(...) Noi generazione dei 1.000 euro manteniamo la pensione a cittadini ingordi che pretendono di ricevere più di quello che hanno dato e da chi lo vanno a prendere? Da chi oggi lavora con stipendi da fame, ma noi che oggi abbiamo uno stipendio da 1.000 euro che pensione avremo... Tutti i pensionati che hanno una pensione superiore a 1.500 euro, la devono ricalcolare in base ai contributi versati. Noi generazione da 1.000 euro con contratti bloccati da anni e tutele decrescenti non vogliamo mantenere le cariatidi benpensanti ed egoiste. A noi il blocco degli stipendi, a loro adeguamenti e arretrati. (...)
presariog@libero.it
(Crema)
Giannino aveva la carità illuminata della fede
Egregio direttore,
se dovessi usare una parola che esprima la personalità di Giannino Gregori senz’altro è la carità illuminata dalla fede che la completa e la rende preziosa. Certamente univa una professionalità infermieristica eccezionale sempre alimentata dalla curiosità, ma quello che lo rendeva unico era la disponibilità, il voler bene alla gente, il compatire le miserie umane. La sua morte repentina a Lourdes così in sintonia con la sua vita da credente è stata un premio a tutto il suo vissuto da cristiano. E’salito dalla terra al cielo senza essere toccato dalla malattia invalidante che gli arrecava sempre grande sofferenza quando andava negli ospedali, negli ospizi a trovare gli ammalati. Di tutto questo noi che l’abbiamo conosciuto e amato gliene siamo grati.
Elena Pedrini Anelli
(Cremona)
Commenti all'articolo
ilgurzo2003
25 Maggio 2015 - 11:32
E' raro trovare chi riesce a mettere in fila ragioni incontestabili come ha fatto il Sig. Telò. Difficile credere che abbia mai avuto bisogno di arrivare al quartiere Borgo Loreto chi pensa che il sottopasso di via Brescia sia in sovrannumero. Mi risulta che il traffico sia di circa 3000 veicoli al giorno. Togliamone un terzo (traffico "business" ) e spostiamolo in via Persico (che spero non sia ancora finita, come opera: le transenne posticce sono inaccettabili) : ne restano parecchie di auto. Tutto ciò che il sig. Telò ha proposto è fattibile, quindi facciamolo. E togliamo dall'isolamento gli abitanti "oltre ferrovia" che già restano parecchio penalizzati dai restanti due passaggi a livello. Forse riceve poche lettere a favore del sottopasso perché noi lo troviamo talmente necessario e ovvio che non immaginiamo nemmeno che ci possano essere voci contrarie. Paolo.
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