L'ANALISI
CREMONA
28 Marzo 2025 - 16:06
@ Riflessi Magazine
Il Presidente nazionale dell’Associazione Italiana di Cultura Classica (AICC) ha indetto le Giornate nazionali della cultura latina del 2025 per il 10 e l’ 11 aprile. L’iniziativa, come sottolinea la sua comunicazione, ha l’obiettivo di “mantenere vivo il valore di una lingua che non è solo memoria, ma anche specchio del nostro sentire più profondo. Il latino, lungi dall’essere una lingua morta, continua a pulsare nelle parole e nelle emozioni che ancora oggi ci accomunano ai nostri antenati”. Proprio alle emozioni - in particolare l’ira, il furor, la paura - e alle passioni quali quella per la tavola e il buon cibo, per le terme, ma anche per la scrittura sono dedicate le iniziative di queste giornate: “nell’insegnamento del latino le passioni possono diventare una chiave di lettura coinvolgente per gli studenti, - si legge ancora nel comunicato - favorendo il confronto tra passato e presente. Attraverso i testi classici si può riflettere su quanto le emozioni siano rimaste invariate nel tempo, pur declinandosi in contesti culturali diversi, oppure su quanto siano cambiate e in che modo”. Ciò, da parte degli studiosi e appassionati che offriranno il loro contributo in questa occasione, comporta anche un’indagine sul tema della scrittura con riflessioni e approfondimenti sulla lingua e sul lessico, perché, come la nostra civiltà ha le sue radici nel mondo classico, la nostra lingua è figlia della lingua latina, da cui è nata attraverso un naturale processo di evoluzione che si è sviluppato nel tempo.
A quest’ultimo aspetto si riferisce quanto è programmato a Cremona dalla delegazione cittadina dell’AICC.
Giovedì 3 aprile alle 16.30, nella Sala conferenze della Società Filodrammatica Cremonese, in concomitanza con l’apertura del terzo ciclo di lezioni dell’Università della Terza Età e del tempo libero “Luigi Grande” APS, due valenti giovani studiosi cremonesi, Emilio Giazzi, docente del Liceo-ginnasio “Manin”, e Riccardo Braga, del Liceo Anguissola, entrambi con incarico di insegnamento anche presso l’Università Cattolica di Brescia, proporranno e anlizzeranno il tema linguistico: “Maiorum lingua: uno o più Latini?”. La lingua dei nostri antenati? Una o molteplice?
L’intervento intende analizzare in maniera problematica la questione della lingua latina che nella prassi scolastica è comunemente presentata come uno statico monolite. Ciò è dovuto al fatto che, per forza di cose e per tradizione, lo studio del Latino si focalizza essenzialmente sull’età aurea compresa tra il I sec. a. C. e il I sec. d. C., epoca in cui fiorirono i più grandi rappresentanti della civiltà letteraria dell’antica Roma. In realtà il Latino, come ogni lingua, presenta una serie cospicua di varianti a carattere soprattutto diacronico e diastratico, e cioè rispettivamente in senso storico-evolutivo e in riferimento ai diversi livelli culturali e comunicativi. L’intento dell’incontro è, dunque, quello di offrire alcuni spunti di riflessione su un idioma che si rivela estremamente ricco di sfumature e possibilità espressive. Ruolo decisivo, oltre alla riflessione di grammatici e scrittori, è ricoperto dagli innumerevoli documenti epigrafici che la civiltà romana ci ha trasmesso, i quali contribuiscono soprattutto a testimoniare l’impiego del Latino come lingua d’uso in diversi contesti comunicativi.
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