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RIPALTA CREMASCA

Incontro "Draghi e dragonidi, miti, fiabe e realtà di inquietanti presenze"

Rassegna dedicata all'antropologia del territorio

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13 Marzo 2025 - 17:21

Incontro "Draghi e dragonidi, miti, fiabe e realtà di inquietanti presenze"

Giovedì 10 aprile alle ore 20.45 presso la sala polifunzionale di Ripalta Nuova si terrà il terzo ed ultimo incontro della rassegna dedicata all'antropologia del territorio cremasco.

"Draghi e dragonidi, miti, fiabe e realtà di inquietanti presenze" prende spunto dall’omonimo libro per ribadire che l’elaborazione fantastica al fine di poter essere seriamente capita e valutata non può venire superficialmente definita un presupposto fuorviante, una visione irrazionale oppure qualificata alla stregua di un tentativo puerile, ingannatore e inconcludente della dimensione umana. Al contrario rappresenta un potente mezzo che, quando correttamente attivato, offre la capacità di raggiungere mete impensate poiché è mimesi di fatti storici e archeologici realmente accaduti.

Dal principio dei tempi l’immagine inquietante del drago, in ogni epoca e in tutte le civiltà, ha seguito la vita dell’uomo. Anche nel Cremasco compare la figura di un drago: il Tarantasio.                   

Nelle leggende locali il potente sauro è stato avversario temibile, abitatore del “lago Gerundo” e flagello degli abitanti dell’Insula Fulcheria. Da sempre ha saputo suscitare contrastanti emozioni, calamitare la curiosità e destare seduzione, ma anche procurare sconcerto e orrore.                                 
La ricerca prende spunto da remote origini per indagare gli aiuti odierni che possono ancora derivare dalla conoscenza tradizionale, trasmessa attraverso le eroiche saghe, i racconti delle fiabe e i miti della religiosità popolare.                                                                                                                       
Sogni e leggende, grazie alla scienza, sono diventati mimesi di catastrofi naturali (esondazioni, annegamenti, epidemie). Il drago ha così incarnato l’ideale mitico di avversità. Gli ordini monastici (benedettini e cistercensi), negli archetipi dei santi  sauroctoni (S. Giorgio e S. Cristoforo), sono diventati metafora delle bonifiche medioevali che hanno saputo domare il territorio.                                             
L’atttualità di questo mostro antico deriva dal fatto che draghi interni (prepotenza, invidia, vanità ecc.) albergano ancora oggi nell’animo dell’uomo moderno.                                                                       
Contemporaneamente dobbiamo quotidianamente fare anche i conti con dragi esterni (guerre, cataclismi naturali, economici, epidemie).

Un aiuto può derivare dalla conoscenza del drago, attraverso i tentativi, gli sbagli e le accortezze che ci hanno trasmesso i notri progenitori.

 

Relatore Walter Venchiarutti, figura di riferimento del Gruppo Antropologico Cremasco, autore dei testi e curatore della collana "Quaderni Antropologici".

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