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Il tris d'Assi

Tre Finali Nazionali in tre anni

Michele Talamazzi

Email:

talamazzi@gmail.com

20 Aprile 2013 - 12:37

Il tris d'Assi

La formazione dell'Assi Manzi under 19

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L'Assi Manzi si è qualificata alle Finali Nazionali Under 19 in programma a Spoleto a metà maggio.

Un risultato storico nel panorama cestistico cremonese, vuoi perché in esso non abbondano le partecipazioni all'atto finale dei campionati giovanili (l'ultima che si ricordi è l'Ombriano Bam a Verona nel 2002, con Danilo Gallinari), ma soprattutto perché per il gruppo biancorosso del 1995 è la terza partecipazione nell'arco di tre anni solari, dopo quella Under 15 nel 2010 e quella Under 17 nel 2012.

Lo stesso gruppo, con due senior vere (Brusadin e da gennaio Colico) e due appena fuori dall'età giovanile (Maffenini e Racchetti), si sta sudando ai playout la permanenza in A2 e le '95 dall'inizio dell'anno giocano minuti veri, chi più chi meno, ovviamente in base a impegno e rendimento. L'acquisizione del diritto da Torino è stata una scelta forte: un rischio quasi calcolato in un anno di transizione per il basket femminile, che aveva come obiettivo quello di migliorare le giocatrici cremonesi. Un investimento sul futuro.

La “facilità” con cui l'Assi s'è presa la qualificazione a Spoleto, con più di 25 punti di scarto medio nella tre giorni di Cervia, è un dato sintomatico di come stia dando frutti: se prima si parlava d'impresa, oggi le varie Rizzi, Scarsi, Zagni e Conti rappresentino legittimamente una delle migliori otto squadre d'Italia, ed abbiano raggiunto un obiettivo prefissato.

Rispetto alle due edizioni precedenti, la squadra s'è rinforzata: da fuori provincia con le comasche Smaldone e Mistò e la faentina Flauret, ma soprattutto col ritorno dell'enfant du pays Giulia Bona, unica '94 del gruppo. A Spoleto le biancorosse saranno nel girone A con Reyer Venezia, Athena Roma e Battipaglia: formula all'italiana, servono due vittorie per entrare in semifinale ed essere tra le prime 4 d'Italia, il che di rimando significa giocarsela.

Difficile ma non impossibile, sarebbe il giusto coronamento di un percorso giovanile importante del gruppo del '95, il cui riflesso in futuro potrebbe valere ben più dei playout di A2.

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