L'ANALISI
14 Dicembre 2022 - 05:25
CREMONA - «Quando i conti non tornano con la vita accade all’improvviso qualcosa che riaccende quel desiderio di luce che sembrava essersi spento». Cristiano Guarneri, giornalista cremonese, racconta la storia di Marta, 11 anni, è una bambina strana: pensa, parla e si muove fuori dall’ordinario. Un fastidio per molti, una ferita senza cura per i genitori, che oscillano tra rassegnazione e volontà di volerla «normale». Un enigma indecifrabile per il fratello Lorenzo, 16enne in cerca di un posto nel mondo. Poi arriva Elia Ricci, vecchio e malandato cronista con l’occhio che scava tra le cose e sa meglio di chiunque altro entrare nell’anima della ragazzina, che grazie a lui si avvia sulla strada che può portarla a fare pace con se stessa e con le proprie «stranezze». Marta non guarirà da certe manie, ma nei brevi momenti trascorsi con Elia, sente di poter essere, finalmente, solo ciò che è. Tutto questo è «Marta fuori dal guscio», il nuovo romanzo di Guarneri, che ne parla con Paolo Gualandris nella videorubrica «Tre minuti un libro» online da oggi sul sito www.laprovinciacr.it.
Un libro intenso ma lieve e di facile lettura, adatto agli adulti per entrare nelle complesse dinamiche di una famiglia come quella di Marta, ma anche consigliato ai bambini da 10 anni in su per capire cosa può passare per la testa di un loro compagno di classe un po’ troppo bizzarro. «Marta è una bambina con problemi comportamentali importanti molto simili a quelli dell’autismo, anche se nel romanzo non si fa esplicito riferimento a questa patologia - spiega Guarneri -. Ripete in maniera ossessiva gesti, espressioni e atteggiamenti particolari, come contare i propri passi, e per questo subisce la reazione del mondo che la emargina e a scuola è oggetto di bullismo». Attenzioni nocive di fronte alle quali reagisce chiudendosi a riccio e allontanandosi da tutto.
«Provate voi a pensare di mettervi nei panni dei genitori di questa bambina, la cui reazione è quella di tentare di normalizzare la propria figlia e renderla un pochino più uguale agli altri - suggerisce Guarneri -. E sapete che cosa succede? Esattamente nulla, perché Marta rimane così com’è, con i suoi problemi e le sue stranezze. Per tutta reazione, Sara, la mamma, cade in una fortissima depressione e Alberto, il papà, si troverà un amante». Proviamo, aggiungiamo noi, anche a metterci nei panni del fratello che la ama profondamente, ma che vive una sorta di repulsione nei confronti della sorella, un atteggiamento ambivalente: un comportamento tipico di chi deve rapportarsi a persone come Marta.
«Assolutamente sì- risponde sicuro Guarneri -, anche perché il fratello, Lorenzo, ha 16 anni e quindi è l’adolescente tipo, sempre immerso nel mondo dei suoi giochi elettronici e in cerca rocambolesca di una propria identità. È appesantito dalla presenza di una sorella particolarmente strana, della quale si deve prendere cura per condizioni familiari». È lui, infatti ad aspettarla fuori dalla scuola, ad accompagnarla spesso dal terapeuta, a regolare i conti con i bulli che tormentano Marta. Insomma: a fare le spese di due genitori troppo concentrati sui problemi di lei e quasi mai sulla sua presenza, sui suoi problemi, sui suoi desideri.
Per sua fortuna trova nella coetanea Ada una persona che sa «toccare i tasti giusti per risollevarmi» (come dice a un certo punto il ragazzo stesso), che sa capirne i sogni e le ferite: «Solo così si vive fuori dal guscio: prendendo l’amore che qualcuno, dall’esterno, inizia a regalarci», riflette Guarneri. L’incontro con «Pelleossa» Ricci (così lo chiama Lorenzo) accende per Marta uno spiraglio di luce rappresentato anche dalla scrittura nella quale lei si immerge per raccontarsi al suo nuovo amico dopo aver abbandonato da mesi carta e penna. Elia fa una cosa semplice, ma fondamentale: le vorrà bene così com’è, prendendola sul serio anche nelle sue stranezze. «Quello che sua figlia le regala - dice a un certo punto alla mamma di Marta invitandola a riflettere sul proprio atteggiamento - è il suo tempo, è il suo esserci».
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