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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Mano e polso, il dolore non è solo una questione di età

Il dottor Emanuele Gerace, ortopedico dell'Ortopedia e Traumatologia dell'Ospedale di Cremona: «Le cause delle patologie degenerative sono genetiche e ambientali. C’è anche un nesso di famigliarità»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

19 Maggio 2024 - 05:25

CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è il dottor Emanuele Gerace, ortopedico di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Cremona.

Quali sono le principali patologie degenerative della mano e del polso?
«Le patologie degenerative della mano e del polso sono molto frequenti e spesso coinvolgono il primo raggio, ossia il pollice come nel caso della rizoartrosi. Tra le altre patologie ossee troviamo l’artrosi delle interfalangee, delle metacarpo-falangee, dei tendini o delle guaine. Pensiamo per esempio al dito a scatto o alla sindrome di De Quervain. Sindrome degenerativa molto frequente è il tunnel carpale».

Quali sono le cause?
«Le cause sono sia genetiche sia ambientali. Esiste anche un nesso di famigliarità. Certamente alcuni lavori manuali, che prevedono movimenti ripetitivi, e attività sportive impegnative per le mani - come la lotta JuJitsu, l’arrampicata, il CrossFit- possono causare dei problemi».

Quali sono i sintomi?
«Possono essere acuti o subdoli, ma anche improvvisi come nel caso del dito a scatto. Il dito si piega e non si raddrizza più. Il paziente sentirà una tumefazione, un dolore acuto nel palmo della mano e il dito rimarrà bloccato. Massaggiando la parte sarà possibile allungare di nuovo il dito. Altre sintomatologie sono il dolore nella presa degli oggetti nei pazienti che hanno la rizoartrosi. Avranno difficoltà anche ad aprire un barattolo, un tappo di bottiglia e, nei casi più gravi, anche a scrivere. Ci sono altre sintomatologie appunto connesse ad attività lavorative ripetitive come nel caso dell’artrosi radio-carpica, ossia del polso. Le patologie degenerative possono essere collegate anche a quelle reumatologiche».

Come avviene la diagnosi?
«La diagnosi in primis è sempre clinica. Ci sono patologie che riusciamo ad inquadrare appena il paziente si siede nell’ambulatorio attraverso la sua descrizione e localizzazione del dolore. In alcuni casi è invece necessario procedere con esami più approfondite che possono essere, a seconda della situazione, radiografia, ecografia, risonanza, Tac, elettromiografia».

Come vengono trattate queste patologie degenerative?
«Il trattamento in quasi tutti i casi è clinico, ossia senza ricorrere a interventi chirurgici. Verranno prescritti antidolorifici e un tutore per bloccare polso e mano nella posizione più congrua per la guarigione. Si può ricorrere a terapie fisiche e fisioterapia. Certamente con l’avanzare dell’età, l’incidenza di queste patologie aumenta».

La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona, può essere ascoltata sul sito del giornale  e sul suo canale YouTube.

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