L'ANALISI
03 Dicembre 2023 - 05:20
CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: il protagonista di questa puntata è il dottor Roberto Poli, direttore del Serd e del Dipartimento di salute mentale e dipendenze dell’Asst di Cremona.
HIV, com’è la situazione attuale?
«L’HIV è stata una grande epidemia, tra le più grandi della storia, ha fatto 36 milioni di morti. Oggi i numeri si sono ridimensionati. Inoltre, c’è una terapia molto efficace che consente di avere una qualità di vita del tutto accettabile, se il virus viene scoperto precocemente, e di spegnere la capacità di infettare le altre persone».
Che cosa state facendo a livello locale?
«È importantissimo continuare a fare opera di sensibilizzazione, informazione, tracciamento e diagnosi precoce perché individuare le persone portatrici del virus è un grande intervento di prevenzione per limitare la circolazione dell’HIV. La Giornata mondiale contro l’AIDS, che si è tenuta lo scorso 1 dicembre, ha proprio l’obiettivo di tracciare le persone con positività, trattarle per fare un ulteriore passo in avanti verso lo spegnimento della malattia. Al di là di quest’importante ricorrenza noi siamo attivi tutto l’anno per fare sensibilizzazione e prevenzione».
Ma i cittadini, soprattutto i più giovani, sono informati?
«È un punto un po’ delicato. Con l’Ufficio comunicazione, l’Asst ha promosso un sondaggio per capire quale fosse il livello di informazione. È emerso che ci sono ancora pochi elementi di chiarezza da parte dei giovani. Inoltre i ragazzi s’informano prevalentemente sulla rete, com’è normale che sia, ma su certi temi si rischia di trovare notizie fuorvianti, non sempre corrette. Ecco perché cerchiamo di fare informazione anche sui social per diffondere notizie scientificamente attendibili. Inoltre, è importante sottolineare che se l’HIV si è ridimensionato, ciò non vale per le altre infezioni sessualmente trasmesse, come l’Epatite B, C, Delta, la Gonorrea, la Sifilide e moltissime altre infezioni batteriche e virali. Quello che non bisogna mai dimenticare è che la forma di prevenzione principale è l’uso del preservativo, sia maschile sia femminile, un fattore banale ma importante, perché la trasmissione per via sessuale è quella più a rischio per le infezioni sessualmente trasmesse».
Come si accede al vostro servizio?
«Si accede gratuitamente, volendo anche in anonimato, prendendo un appuntamento tramite mail o numero telefonico. Una delle battaglie dell’Oms è di arrivare entro il 2030 alla sparizione dell’Epatite C».
La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona — può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.
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