L'ANALISI
IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO
26 Novembre 2023 - 05:20
CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: la protagonista di questa puntata è la dottoressa Letizia Pezzi, medico fisiatra della UO di Riabilitazione specialistica dell’Ospedale di Cremona.
Quali sono le malattie neurodegenerative di cui si occupa il Servizio di fisioterapia dell’Ospedale di Cremona?
«Al nostro ambulatorio ci occupiamo delle patologie neurodegenerative più comuni, quindi di compromissione del sistema nervoso centrale, quali la malattia di Parkinson e la Sclerosi multipla. Siamo di fronte a manifestazioni cliniche piuttosto eterogenee, purtroppo a carattere cronico e degenerativo».
Quanto è importante la riabilitazione neurologica nelle malattie neurodegenerative?
«La riabilitazione neurologica è uno dei pilastri terapeutici. La parte farmacologica ha un ruolo fondamentale, ma la riabilitazione ci consente di lavorare molto sulla funzione intaccata, sulla coordinazione, sul movimento, cercando di preservare la funzionalità rimasta illesa. L’obiettivo è di supportare il paziente nella sua quotidianità. Esistono attrezzature di robotica a supporto del lavoro del fisioterapista da impiegare nella seduta riabilitativa, che danno un input in più alla persona affinché venga stimolato in maniera corretta».
È sempre possibile fare fisioterapia?
«Bisogna tenere conto che talvolta le malattie neurodegenerative non incidono solo sull’aspetto motorio, ma anche su quello cognitivo. Questo significa che quando ci troviamo di fronte anche a una riduzione cognitiva, la riabilitazione neurologica deve essere ricalibrata in base al paziente, fatta su misura sulla persona. Nel caso di pazienti con demenza di Alzheimer il nostro obiettivo è certamente di supportare la funzione motoria che si perde via via con un approccio però che tenga conto anche del declino cognitivo».
Come avviene la presa in carico del paziente al Servizio di fisioterapia?
«Con un’impegnativa di prima visita fisiatrica ci si può rivolgere al Cup dell’Ospedale o al numero verde regionale. Per pazienti fragili, con la malattia di Parkinson per esempio, abbiamo posti dedicati per una rapida presa in carico della persona al fine di strutturare un trattamento riabilitativo adeguato. A seconda della situazione si può cominciare con un’attività fisica adattata e di gruppo, proposta dalle associazioni sportive o di volontariato, che in questo modo garantiscono anche l’aspetto della socializzazione e della condivisione molto importante in queste patologie, non solo per il paziente ma anche per il suo caregiver».
La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona — può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.
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