L'ANALISI
08 Ottobre 2023 - 05:20
CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: il protagonista di questa puntata è il dottor Claudio Cavalli, direttore della UO di Pediatria dell’Asst di Cremona.
Quali rischi corrono i bambini con il cambio di stagione?
«I bambini sono un bersaglio per i vari germi che circolano negli ambienti che oggigiorno tendono a comportarsi un po’ differentemente, ossia si associano, coabitano nello stesso bambino più di quanto facessero prima. Un fenomeno, questo, che è allo studio. Nella nostra zona il problema è legato soprattutto all’umidità, inoltre si passa dagli 11 gradi del mattino ai quasi 30 del primo pomeriggio. Una situazione che si risolve vestendosi ‘a cipolla’. È estremamente importante coprire il bambino adeguatamente in base alle temperature per evitare che abbia freddo o al contrario che sudi».
Quali precauzioni prendere?
«Un abbigliamento adeguato innanzitutto, poi non chiudersi in casa al primo freddo e arieggiare molto bene gli ambienti domestici per almeno 10 minuti anche 2-3 volte al giorno. Non da ultimo la vaccinazione antinfluenzale che è possibile fare dai sei mesi di vita in avanti. In questo caso, è bene ricordare che tutta la famiglia dovrebbe però vaccinarsi. Del resto, prevenire un’infezione virale è praticamente impossibile, però l’allattamento materno, soprattutto quando il bambino è nato prima del termine - se prolungato anche dopo lo svezzamento - lo protegge. È senz’altro opportuno scegliere per l’alimentazione dei più piccoli prodotti freschi, frutta e ortaggi di stagione. Nello specifico per tutelare dal virus responsabile della bronchiolite, ai bambini cardiopatici o nati pre termine di basso peso vengono programmate iniezioni di anticorpi monoclonali che proteggono dal virus respiratorio, fintanto che non sarà messo a punto un vaccino».
Quando è necessario chiamare il pediatra?
«Bisognerebbe cercare un contatto con il medico quando non ci si sente confidenti con la situazione, anche per avere conforto. In generale possiamo dire che se il bimbo piange per due ore non ci si deve allarmare subito e che la febbre a 37,5 non deve impensierire. È importante svestire il bambino e non tenerlo troppo coperto altrimenti la temperatura si alzerà. Anche se salta un pasto, ha la febbre a 38, ma ha un comportamento normale, i genitori non si devono preoccupare. È bene chiamare sempre il pediatra quando si hanno dei dubbi. Anche l’ospedale è sempre aperto per dare i consigli opportuni. Un fattore positivo è se il bimbo ammalato fa la pipì regolarmente perché vuol dire che è sufficientemente idratato. Poi, ovviamente, se vomita 5 volte in tre ore, la mamma lo prende e lo porta in ospedale, noi siamo qui apposta».
La rubrica — in collaborazione con l’Asst Cremona — può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.
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