L'ANALISI
17 Settembre 2023 - 05:25
CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: il protagonista di questa puntata è il dottor Giacomo Bertazzoni, otorinolaringoiatra della UO di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Cremona.
Che cosa sono le vertigini?
«Le vertigini sono una sensazione illusoria di movimento che non corrisponde alla realtà. Il paziente percepisce che la propria persona o l’ambiente circostante, ma anche entrambi, si muovono, ma in realtà è tutto fermo. E’ un sintomo - che spesso si associa a nausea e vomito - che indica la sofferenza nei meccanismi che governano l’equilibrio, il principale è il labirinto, nella porzione intracranica dell’orecchio e poi lungo le vie nervose. Queste ultime portano i segnali captati dal labirinto verso il sistema nervoso centrale, quindi le cause possono essere centrali appunto oppure periferiche. Altre cause indirette sono quelle vascolari».
Nello specifico i pazienti con cause otorinolaringoiatriche che sintomi hanno e che trattamenti possono avere?
«Patologie dell'orecchio possono intaccare il labirinto e produrre le vertigini. La più frequente vertigine che almeno una volta nella vita può capitare di aver provato, ed è di competenza dell’otorino, è quella cosiddetta parossistica posizionale benigna. All’interno del labirinto ci sono dei fluidi la cui inerzia, quando muoviamo la testa produce effetti su cellule che registrano il loro movimento, capendo come la testa sta ruotando nello spazio. Se si hanno alterazioni nel movimento dei fluidi arriverà un input errato al cervello che provocherà la vertigine, patologia benigna, auto risolvente. La riabilitazione può essere effettuata attraverso manovre specifiche che l'otorinolaringoiatra è in grado di mettere in atto. Patologia più rara è la labirintite, termine che indica la sofferenza del labirinto, il deficit vestibolare, dovuta a infezioni virali, a piccole ischemie: viene data una terapia sintomatica di supporto e il paziente viene seguito in un percorso riabilitativo».
Come viene seguito il paziente che si presenta all’Ospedale di Cremona?
«I pazienti li possiamo inserire in due macro categorie. Quelli ambulatoriali che hanno il disturbo che si ripete da tempo di entità moderata, all’inizio gestibile dal medico di base, e quelli del pronto soccorso che si presentano con sintomi acuti, intensi. I colleghi urgentisti, supportati dal neurologo, se escludono la causa neurologica li indirizzano a noi. Ciò che è importante, poi, in base al tipo di disturbo e alle caratteristiche del paziente è il trattamento riabilitativo per consentire alla persona di recuperare la propria autonomia».
Ci sono esami specifici quando è di competenza dell’otorino?
«Si può fare una valutazione clinica della funzionalità vestibolare, ossia un esame obiettivo e una visita generica, utilizzando anche tecnologie per approfondire il quadro. È proprio lo specialista che decide come procedere con le indagini. Anche l’utilizzo di un visore infrarossi per guardare il movimento oculare del paziente è molto importante. Si tratta dello standard diagnostico più elevato che si può offrire. In questo senso qui all’Ospedale di Cremona stiamo per dotarci di nuove apparecchiature in grado di oggettivare, attraverso un sensore computerizzato, il difetto di funzione del labirinto».
La rubrica — in collaborazione con l’Asst Cremona — può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.
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