L'ANALISI
LA RICORRENZA: IL VIDEO
25 Aprile 2023 - 18:43
MONTICELLI - A ricordare il sacrificio di chi ha fatto la Resistenza, oggi, sono stati centinaia di monticellesi. È stata infatti una cerimonia del 25 Aprile particolarmente partecipata, con grandi e piccini, quella che ha avuto come ospite speciale l’onorevole ed ex ministro Pier Luigi Bersani.
Dopo la messa e il corteo, guidato dalla corpo bandistico locale, è stato il momento dell’alzabandiera e della deposizione di una corona d’alloro al monumento situato di fronte alla scuola. Presenti autorità civili e militari, fra cui il presidente dell’Anpi Mario Miti e il comandante della locale caserma dei carabinieri, il maresciallo Alessandro Rigliaco.
Per primo ha preso parola il sindaco Gimmi Distante: «La Resistenza ha fatto vedere a tutto il mondo che nel nostro Paese c’erano tanti giovani, che volevano un’Italia libera e democratica e che erano disposti a sacrificare la loro vita per questo. Grazie a loro, quando De Gasperi parlò a Parigi, alla conferenza di pace nel 1946, si capì che l’Italia non poteva essere trattata come nemico sconfitto: lo dimostrava proprio la Resistenza in tutte le sue forme. Onoriamo questi giovani — ha concluso — senza polemiche. Sono stati i nostri nonni e i nostri padri, ma potevano essere anche i nostri figli».
Di fronte agli studenti, guidati dal preside dell’istituto comprensivo Gianluca Freda, ha quindi preso il microfono Bersani. Ha parlato a lungo e rigorosamente a braccio, senza un discorso preparato. Ha premesso che le sue parole sarebbero state rivolte in primis proprio a loro: ai ragazzi, alle nuove generazioni.
«C’è stato chi ha detto no, chi ha avuto il coraggio di alzare la voce, chi ha preso l’olio di ricino, le botte, è stato torturato, è finito in prigione, impiccato o fucilato — ha detto — c’è stato chi ha preso le armi, per fuggire da tutto quello che stava accadendo. Questa gente ci ha dato una Costituzione e una democrazia che, per quanto possano essere imperfette, ci consentono di essere qui oggi. Ciascuno con le proprie idee. Ci consentono di sperare nella libertà e in un futuro di emancipazione».
Quindi Bersani ha invitato tutti a vigilare, sulle idee e i pensieri dai quali è nato il male del nazifascismo. Idee e pensieri tutt’altro che sepolti: «Si tenta di riscrivere la storia ogni giorno. Quando sentite dire che il fascismo non era il nazismo, ad esempio. Be’, ricordatevi che il primo Paese al mondo ad usare i gas dagli aerei a terreno libero è stata proprio l’Italia, in Etiopia, su diretto mandato scritto di Benito Mussolini. Italiani brava gente? E chi faceva l’elenco per Auschwitz o per le Fosse ardeatine da consegnare ai nazisti? Purtroppo erano italiani».
A chiudere la cerimonia sono stati i ragazzi, che hanno letto brani e pensieri relativi alla Resistenza e in ricordo dei partigiani.
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