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Sette, per Satana? No, vogliono i soldi

Moroni punta il faro sulla galassia delle psicosette (coinvolti 9 milioni di italiani). Un fenomeno con un obiettivo preciso: l’arricchimento del guru di turno

Paolo Gualandris

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pgualandris@laprovinciacr.it

21 Dicembre 2022 - 05:20

CREMONA - «Sette sataniche e psicosette, dagli adoratori del diavolo ai signori della mente», è il nuovo libro di Gabriele Moroni, giornalista e scrittore, che riporta drammatiche vicende di cronaca come il caso delle Bestie di Satana, che hanno svelato all’opinione pubblica una realtà sottostimata, popolata da gruppi e gruppuscoli. Parla del suo saggio con Paolo Gualandris nella videointervista «Tre minuti un libro» online da oggi sul sito www.laprovinciacr.it. 

«Se le sette non smettono di proliferare, di conquistare corpi e menti, è perché c’è stato da parte loro un costante, puntuale adeguamento ai tempi - spiega Moroni -. Oggi, infatti, è ormai consolidata la realtà delle psicosette, gruppi piramidali che reclutano soprattutto fra i giovani, prospettando prestigiose carriere da manager, grandi arricchimenti o miglioramenti personali ma che fondamentalmente sono attratte dal patrimonio famigliare delle loro vittime. Qualche volta l’obiettivo è l’asservimento sessuale, ma fondamentalmente il fine è quello dell’arricchimento».  


Un fenomeno che, secondo alcun stime  coinvolge  a vario titolo 9 milioni di italiani. Come scrive Moroni, «è sbagliato pensare alle nuove sette come a congreghe notturne di individui incappucciati. I santoni-reclutatori sono non di rado persone in giacca e cravatta, anche professionisti, che illudono le persone con la possibilità di essere aiutate, usano slogan che altro non sono se non moderne formule magiche, promettono sostegno, affermazione professionale, sviluppo della memoria, arricchimento spirituale, felicità». Moroni esplora le nuove frontiere del settarismo raccogliendo voci e testimonianze di studiosi, psicologi, inquirenti, investigatori e legali, ma anche di chi ha vissuto dall'interno un’esperienza settaria ed è riuscito a uscirne, o di chi, dopo avere perduto un affetto caro, attratto e scomparso in questa oscura galassia, ha dedicato la vita a farla conoscere e contrastarla.

 

«Quando si sente parlare di sette si pensa al diavolo, ma intanto il fenomeno ha camminato. Quello della psicosette non è realtà dei giorni nostri: già nel 1998 una relazione dell’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano evidenziava l’esistenza di 137 sette, di cui 76 religiose e 61 magiche, e metteva l’accento sul fatto che il primo gruppo è formato da movimenti per lo sviluppo del potenziale, dette, appunto, anche psicosette. E quindi il fenomeno è relativamente recente ma viene da lontano anche se si è evoluto, complici i cambiamenti sociali». Attraverso le voci delle mamme, Moroni parla, in particolare, della vicenda di due giovani poco più che ventenni uno di Piacenza e altro di Modena che sono spariti e che erano sicuramente stati attratti da gruppi di potenziamento intellettuale, cioè che promettono crescita intellettuale, successo e grandi soddisfazioni professionali».

Il primo è uscito di casa ed è scomparso, Venne ritrovato morto qualche tempo dopo, decapitato. «Era uscito di casa dopo avere resettato il computer e aveva con sé soltanto il cambio di biancheria e un vocabolario di tedesco - precisa Moroni -. Prima di scomparire era tornato da pochi giorni da Zurigo dove voleva impiantare una start-up e quindi probabilmente il suo non era l’atteggiamento di chi vuole morire: nessuno va a buttarsi in un fiume con un vocabolario di tedesco, c’è stato qualcosa fra uscita di casa e la morte: un colloquio, una telefonata il fallimento di un ultimo sogno, che poi l’ha portato a morire in maniera così orribile. Un mistero mai chiarito. E poi c’è la vicenda del ragazzo di Modena, tuttora un fantasma, che non è più ricomparso».

Nel libro si racconta di come vengono esercitate queste violenze sia fisiche che psichiche verso gli adepti da parte dei guru, che intervengono sui fattori di debolezza della singola persona. In questo senso la pandemia ha allargato la platea delle possibili vittime. «Il serbatoio cui attingono questi gruppi manipolatori, spesso nascosti dietro associazioni culturali centri di benessere, addirittura associazioni contro le sette, è formato soprattutto da persone colte in un momento di spossatezza mentale dovuta a problemi di lavoro, delusioni sentimentale o, più  semplicemente, a debolezza caratteriale. Certo che la pandemia, la necessità dell’autoisolamento le difficoltà dei rapporti sociali e di lavoro, soprattutto in questo tipo di persone è stato  terreno fertile per i manipolatori».

Moroni aiuta a capire come fare per non cadere nella rete. «Fate attenzione alla tecnica del circondare di affetto il potenziale adepto, il cosiddetto love bombing, cioè il fare sentire il potenziale affiliato  compreso nei suoi problemi, circondato da amicizia e da affetto che, così gli viene spiegato, non trova più in famiglia. La setta inizia così quel lavoro di distruzione psicologica volto a impossessarsi della personalità della vittima, distaccandola dalla cerchia parentale e amicale. Ai genitori direi, molto concretamente di fare attenzione ai ragazzi che hanno in casa, ai loro comportamenti, ai loro progressivi e inspiegabili cambi di carattere».

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