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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Vene varicose, crampi, gonfiori, pesantezza alle gambe e alterazione del derma: come intervenire

Il dottor Baratta: «Le opzioni terapeutiche sono differenti a seconda se si è in presenza di un’insufficienza venosa superficiale o profonda»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

29 Ottobre 2022 - 21:51

CREMONA - Protagonista di questa puntata della rubrica «Il medico risponde» è il dottor Vittorio Baratta, direttore della Struttura dipartimentale della Chirurgia vascolare dell'Ospedale di Cremona.

«A livello degli arti inferiori esistono due sistemi venosi attraverso i quali il sangue torna dalle estremità verso il cuore - spiega il dottor Baratta -. E sono il sistema venoso superficiale e quello profondo. Il primo è costituito dalla safena, con le rispettive collaterali, responsabile di quella manifestazione clinica più evidente che tutti conoscono come vene varicose. Il secondo è costituito da quei vasi che decorrono, insieme ai vasi arteriosi, all’interno della massa muscolare. Non si vedono a occhio nudo ed è lì che si possono avere le cosiddette trombosi venose profonde, evento pericoloso che può dare origine all’embolia polmonare, una patologia acuta anche mortale».

L’insufficienza venosa cronica è il difficoltoso ritorno del sangue verso il cuore, con differenze sostanziali appunto se interessa il circolo venoso superficiale o quello profondo.

«L’insufficienza delle valvole all’interno di queste vene provoca un ristagno del sangue comportando una serie di disturbi quali gonfiore e senso di pesantezza alle gambe, parestesie, crampi notturni e alterazioni del derma che possono evolvere fino alla lesione della pelle e quindi alle ulcere» chiarisce il dottor Baratta. «In presenza di vene varicose o dei sintomi che possono far pensare a un’insufficienza venosa cronica è indispensabile fare un’eco color doppler degli arti inferiori».

Le opzioni terapeutiche sono differenti a seconda se si è in presenza di un’insufficienza venosa superficiale o profonda: «Di vene varicose ne soffrono soprattutto le donne, in genere dopo la gravidanza, con un picco tra i 50 e i 65 anni. Problema che viene risolto con la chirurgia, anche perché senza la safena si vive benissimo». Oltre all’intervento chirurgico tradizionale, all’Ospedale di Cremona viene utilizzata la termoablazione con la radiofrequenza.

Per quanto riguarda, invece, il circolo venoso profondo la questione è più complessa: «Dopo una trombosi o in presenza di una perdita spontanea della capacità delle valvole bisogna avere delle norme igieniche posturali, ossia cercare di tenere il meno possibile le gambe ferme in piedi e da seduti averle in scarico. E nell’arco della giornata portare le calze elastiche che hanno un effetto compressivo».

La rubrica dedicata alla salute - in collaborazione con l’Asst di Cremona - tratta tutte le settimane un argomento specifico con l’aiuto di uno specialista. Informazioni sulla Struttura dipartimentale di Chirurgia vascolare dell’Ospedale di Cremona sul sito.

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