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Mercoledì 18 maggio

"Verso Traiettorie…". Il pianista Ciro Longobardi alla Casa della musica di Parma

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

13 Maggio 2016 - 17:41

"Verso Traiettorie…". Il pianista Ciro Longobardi alla Casa della musica di Parma

Casa della musica

Piazzale San Francesco, 1

Parma

Ore 20,30

Con un limpido programma che inanella tre autori fortemente legati fra loro e caratterizzanti della contemporaneità novecentesca come Debussy, Messiaen e Boulez,  continua il 18 maggio alle ore 20:30 alla Casa della Musica di Parma la sesta edizione di «Verso Traiettorie…», la rassegna primaverile di musica classica, moderna e contemporanea promossa e organizzata da Fondazione Prometeo, che apre la pista alla rassegna maggiore «Traiettorie» in programma da settembre.
Il protagonista del secondo dei quattro concerti per pianoforte che caratterizzano questa edizione di «Verso Traiettorie…» sarà Ciro Longobardi, uno dei solisti da tempo più presenti nei programmi di queste due rassegne, che alla musica francese e a Debussy ha dedicato sempre grande spazio nel proprio percorso interpretativo. Vincitore del Kranichsteiner Musikpreis nella XXXVII edizione dei Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt nel 1994, Longobardi ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto mondiali e nei maggiori festival di musica moderna e contemporanea, alternando l’attività di solista a quella con gli ensemble Dissonanzen e Algoritmo, oltre alla collaborazione con il Teatro San Carlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino e l'Orchestra della Svizzera Italiana per City Life di Steve Reich.
In questo concerto di «Verso Traiettorie…» la proposta di Longobardi punta a sottolineare la linea di derivazione del giovane Pierre Boulez, recentemente scomparso, dalla musica di Claude Debussy, affiancando «Douze notations» (1945) di Boulez ad alcune classiche miniature debussiane come «Éstampes» (1903), la seconda serie delle «Images» (1907) e due «Préludes» del secondo libro (1911-1912), cioè una sintesi dell’evoluzione simbolista e post-simbolista del compositore di Saint-Germain-en-Laye. Fra l’abilità tecnica e la studiatissima strategia del tocco di Debussy da una parte e il gioco razionalista e creativo del pezzo di Boulez, la chiave sta proprio in Olivier Messiaen, di cui Longobardi farà ascoltare una scelta dai «Vingt regards sur l’Enfant-Jésus», scritti proprio un anno prima delle «Notations» del suo allievo Boulez: la sfida tecnica e matematica della composizione non oscura mai la volontà creativa, l’afflato espressivo, l’ambizione di percepire attraverso i suoni una realtà oltre lo spazio e il tempo.


Olivier Messiaen (1908-1992)
da Vingt regards sur l'Enfant-Jésus (1944)
II.    Regard de l’étoile
III.   L’échange
IV.   Regard de la Vierge
VII.  Regard de la Croix
XIII. Noël

Pierre Boulez (1925-2016)
Douze notations (1945)

Claude Debussy (1862-1918)
da Préludes, Deuxième Livre (1911-1912)
X.   Canope
XI.  Les tierces alternées

Claude Debussy
Images, Deuxième Série (1907)

Claude Debussy
Éstampes (1903)

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