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Caorso (PC)

Trattoria Da Ennio

Un fritto di fiume regale. Anguilla, pesce gatto e rane insuperabili

Gigi Romani

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07 Ottobre 2014 - 15:04

Trattoria Da Ennio

Dicevi Muradolo e pensavi al pesce fritto che la famiglia Freddi proponeva nella rustica trattoria che per un quarto di secolo è stata meta di buongustai. Quell’anonimo locale era la principale attrazione della minuscola frazione di Caorso. Lì si andava per gustare anguilla e pesce gatto sfilettati e impanati come nessun altro sapeva fare. Non c’era paragone con altre trattorie del bacino padano perché nessuno aveva mai cucina il pesce d’acqua dolce in quel modo. Correva l’anno 1972 quando Ennio Freddi, di professione camionista, decise di condividere con altri il piacere dei fritti di pesce che la moglie Gabriella gli regalava. Aprì la trattoria e fu subito un successo. Quella tradizione prosegue oggi grazie al figlio William e a sua moglie Monica che hanno avuto l’accortezza di non snaturare il locale. Gli stessi piatti di un tempo si possono gustare a due passi dall’ex statale, nello spazioso locale che accoglie fino a 150 coperti nelle tre accoglienti sale, dove i Freddi si sono trasferiti nel 1999. La cascina Barrago sorge a lato della Caorsana, all’ingresso del paese. Questo locale non ha nulla a che vedere con la spartana trattoria di Muradolo della quale però conserva l’anima. Gabriella, piacentina verace, dalla battuta pronta e dalla grande capacità comunicativa, con la sua semplicità, l’affabilità e, soprattutto, l’abilità ai fornelli ha creato il mito dell’osteria di Muradolo dove si andava a mangiare pesce fritto, ottimi salumi e a bere vino bianco frizzante. Chi temeva che i grandi numeri del nuovo locale penalizzassero la qualità è stato smentito. L’atmosfera è la stessa che si respirava allora. William e Monica continuano a nobilitare un cibo povero, ma squisito, come il pesce di fiume. Tranci di pesce gatto e bocconi d’anguilla sapientemente pastellati troneggiano fragranti e fumanti su capienti vassoi, accompagnati da una superba torta fritta. Su ordinazione avrete anche l’anguilla in umido con piselli e polenta e il pesciolino fritto. In alternativa, l’altrettanto valido fritto di mare. E se anche questo non vi aggrada, potrete sempre ordinare un ottimo filetto di manzo cotto sulla pietra oppure, su ordinazione, la porchetta cucinata nel forno a legna, le anatre e le faraone ripiene. E altro ancora. Qui si viene per mangiare il pesce, ma in ossequio alla migliore tradizione piacentina, gusterete anche eccellenti salumi (prosciutto, culatello, coppa, lardo e salame) e abbondanti primi, dai pisarei e fasò, ai tortelli con ricotta ed erbette e con la zucca, ai ravioli in brodo. Insomma, il meglio della cucina della zona. Sempre su prenotazione si possono avere piatti di selvaggina, in particolare cinghiale e lepre con polenta. Anche qui nella cascina Barrago, come un tempo a Muradolo, le verdure sono prevalentemente quelle dell’orto, una garanzia di qualità e genuinità. Fragranza e leggerezza sono le caratteristiche del pesce della casa perciò potrete essere tentati dai dolci. Le crostate di marmellata, la torta al cioccolato e panna, sempre disponibili, sono eccellenti. Se siete fortunati troverete anche piacevoli variazioni. Terminate il pranzo o la cena con il nocino della trattoria e con il bargnolino, un liquore ricavato da piccole prugne selvatiche, pure fatto in casa. I vini sono quelli dell’azienda Bacchini di Castelvetro Piacentino: Ortrugo, Malvasia e Gutturnio. Ma non mancano valide alternative.

(Provato il 1° giugno 2014)

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