CREMA — Due new entry in un colpo solo nella stagione del teatro San Domenico, che grazie alla formula vincente dell’ospitalità (l’utilizzo gratuito del teatro come sala prove in cambio della data zero senza cachet) si aggiudica in corsa altri due concerti sul proprio palcoscenico: quello di Ricky Gianco, atteso venerdì 9 maggio, e quello della Treves Blues Band, a Crema il 10 maggio.
Due spettacoli in due giorni, per un fine settimana a cavallo tra il rock’n’roll nostalgico di Gianco e il blues intramontabile di Fabio Treves. Il primo arriverà in città tre giorni prima della sua esibizione, per mettere a punto proprio in piazza Trento e Trieste ogni dettaglio del suo nuovo spettacolo E’ tutta colpa del rock’n’roll. Ideato insieme all’autrice Rosaria Parretti per la regia di Velia Mantegazza, lo show ripercorrerà la storia della musica italiana con gli occhi di uno che l’ha vista nascere e diventare grande: «Ricky — si legge nella presentazione dello spettacolo — ha fondato il Clan con Adriano Ce len tan o, ha scritto brani per Mina, Patty PravoeDemetrio Stratos, ha cenato in piena Swingin’ London con Brian Jon es dei Rolling Stones e un Beatleocchialuto gli ha regalato un cappello da pescatore identico al suo (il celebre John Lennon Hat). Ricky è stato amico di Jeff Porcaro dei Toto con cui ha registrato un Lp, è stato rapito da Claudio Villa e ha iniziato a far trillare l’ugola che era ancora un bimbo per colpa di una signora di nome Pinetta Migliavacca»”. Con Gianco, sul palco, ci saranno Stefano Covri, Dario Polerani e Viki Ferrara.
Di Treves, invece, i cremaschi ormai conoscono quasi tutto: numerosissime le sue apparizioni a queste latitudini, sempre accompagnate da grande calore ed entusiasmo. Questa volta la band presenterà 40 anni di blues made in Italy, concerto celebrativo per il quarantesimo anno di presenza sulle scene del ‘Puma di L am br at e’. Era infatti il 1974 quando un giovane armonicista milanese inaugurò la sua missione impossibile: divulgare i valori del blues, la sua storia e i suoi grandi interpreti lungo una penisola che ancora non ne aveva subito il fascino.
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