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'Il mare in tempesta della rete' secondo un blogger

Francesco Carbone

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

30 Novembre 2013 - 20:10

'Il mare in tempesta della rete' secondo un blogger
Blog Notes
di Piero Gaffuri
Editore Comunicazioni,  pagine 230 - € 16

Cosa
c'entrano i Pink
Floyd con Charles Bukowski? E che rapporto c'è tra
Edgar Allan
Poe e «l'uomo invisibile», l'artista cinese Liu
Bolin?
Il filo che li lega, e anche con forza, è nelle
pagine del nuovo
saggio di Piero Gaffuri, Blog Notes, che dopo Web
Land torna a
confrontarsi con il 'mare in tempestà della rete,
tentando di
fornire 'traccè ai naviganti per avvistare un 'portò.
O almeno
per far trovare ai lettori uno 'scogliò abbastanza
solido da
cui poter osservare e pescare eventualmente buone
idee e
stimoli.
   Lo fa partendo dal suo personale punto di
osservazione: il
suo blog-faro («Themadjack»). È infatti proprio nei
suoi post
che Gaffuri ha concentrato in più di un anno una
galleria di
personaggi in apparenza lontanissimi ma che hanno
avuto una
caratteristica comune: il segno dell'innovazione.
L'idea nuova. L'autore tenta una 'codificà e propone
alcune
categorie 'liquidè, più dello 'spiritò che dell'arte,
nelle
quali concentra un variopinto mondo di fenomeni. Ma
soprattutto
la forza della loro intuizione. E lo fa con uno scopo
preciso: 
«Usare la rete per liberare la scrittura e al tempo
stesso
usare la scrittura per rendere ancora più libera la
rete». 
Una sfida ardua, insomma, alla quale concede l'onore
delle armi
anche l'antropologo Marc Augè, che nella prefazione
scrive
«Piero Gaffuri, al termine della sua illuminata
navigazione
delle antiche, e ancora attuali, terre della
scrittura appare
come uno dei primi esploratori di quel Nuovo Mondo,
che si
profila all'orizzonte come una sfida e una promessa».
Piero Gaffuri guarda questo 'Nuovo Mondò e punta
alto: «il
nuovo e l'innovazione - scrive - non nascono
dall'omologazione.
Steve Jobs il grande imprenditore visionario,
fondatore di
Apple, diceva spesso ai suoi collaboratori: »Why join
the navy
if you can be a pirate?«, che può anche significare:
»Perchè
vuoi omologarti a tutti i costi se puoi essere
libero?«. Oppure
può voler dire semplicemente: »perchè arruolarsi in
marina se
puoi essere un pirata?«. 
   E Gaffuri sceglie di fare il 'piratà: »Bisogna
aumentare il
volume, il peso dei contenuti culturali conformandoli
alla rete,
e per ottenere questo risultato è necessario
condividerli e
contaminarli radicalmente con l'ambiente. In tal modo
può
prendere il via un meccanismo di moltiplicazione
dell'attenzione
e degli interessi: i frammenti vengono prima scoperti
e poi
copiati, imitati, diventando parte di altre
riflessioni«. 
E quindi, per tornare alla 'retè e alle 'basì della
navigazione: »Tag e categorie svolgono in questo
contesto la
funzione di catalizzatori, attraverso i motori di
ricerca
attraggono i lettori portandoli verso il contenuto
che
interessa. Nel mare della rete, ricco e confuso, sono
fari,
segnalatori, way points che indicano la rotta per
raggiungere un
porto«. Ecco perchè la raccolta di personaggì ma
soprattutto
le loro idee feconde: »Gli appunti riguardano in
larga parte
personalità creative, individui dalla vita
complicata, spesso in
conflitto con l'autorità familiare o statale, ma
comunque
produttori di innovazione«. E il lettore cosa può
fare con
questi frammenti di idee? »Se il libro fosse
scomponibile, un
puzzle di cartone, il lettore potrebbe,
tranquillamente,
spostarli - quasi fosse vento - da una parte
all'altra dando
retta alle sue preferenze e al capriccio. L'autore
gradirebbe«.
Cosa c'entrano i PinkFloyd con Charles Bukowski? E che rapporto c'è tra Edgar AllanPoe e «l'uomo invisibile», l'artista cinese Liu Bolin? Il filo che li lega, e anche con forza, è nelle pagine del nuovo saggio di Piero Gaffuri, Blog Notes, che dopo Web Land torna a confrontarsi con il 'mare in tempestà della rete, tentando di fornire 'tracce' ai naviganti per avvistare un 'porto'. O almeno per far trovare ai lettori uno 'scoglio' abbastanza solido da cui poter osservare e pescare eventualmente buone idee e stimoli.   

Lo fa partendo dal suo personale punto diosservazione: il suo blog-faro («Themadjack»). È infatti proprio neisuoi post che Gaffuri ha concentrato in più di un anno una galleria di personaggi in apparenza lontanissimi ma che hanno avuto una caratteristica comune: il segno dell'innovazione. L'idea nuova. L'autore tenta una 'codifica' e propone alcune categorie 'liquide', più dello 'spiritò che dell'arte, nellequali concentra un variopinto mondo di fenomeni. Ma soprattuttola forza della loro intuizione. E lo fa con uno scopo preciso: «Usare la rete per liberare la scrittura e al tempo stesso usare la scrittura per rendere ancora più libera larete». Una sfida ardua, insomma, alla quale concede l'onore delle armi anche l'antropologo Marc Augè, che nella prefazione scrive «Piero Gaffuri, al termine della sua illuminata navigazione delle antiche, e ancora attuali, terre della scrittura appare come uno dei primi esploratori di quel Nuovo Mondo, che si profila all'orizzonte come una sfida e una promessa». Piero Gaffuri guarda questo 'Nuovo Mondo' e punta alto: «il nuovo e l'innovazione - scrive - non nascono dall'omologazione. Steve Jobs il grande imprenditore visionario, fondatore di Apple, diceva spesso ai suoi collaboratori: ''Why jointhe navyif you can be a pirate?'', che può anche significare: ''Perchè vuoi omologarti a tutti i costi se puoi essere libero?''. Oppure può voler dire semplicemente: ''perchè arruolarsi in marina se puoi essere un pirata?''.    

E Gaffuri sceglie di fare il 'pirata': »Bisogna aumentare il volume, il peso dei contenuti culturali conformandol ialla rete, e per ottenere questo risultato è necessario condividerli e contaminarli radicalmente con l'ambiente. In tal modo può prendere il via un meccanismo di moltiplicazione dell'attenzione e degli interessi: i frammenti vengono prima scoperti e poic opiati, imitati, diventando parte di altreriflessioni«. E quindi, per tornare alla 'rete' e alle 'basi' della navigazione: »Tag e categorie svolgono in questo contesto la funzione di catalizzatori, attraverso i motori di ricerca attraggono i lettori portandoli verso il contenuto che interessa. Nel mare della rete, ricco e confuso, sono fari, segnalatori, way points che indicano la rotta per raggiungere un porto«. Ecco perchè la raccolta di personaggì ma soprattuttole loro idee feconde: »Gli appunti riguardano in larga parte personalità creative, individui dalla vita complicata, spesso in conflitto con l'autorità familiare o statale, ma comunque produttori di innovazione«. E il lettore cosa può fare conquesti frammenti di idee? »Se il libro fosse scomponibile, un puzzle di cartone, il lettore potrebbe, tranquillamente,spostarli - quasi fosse vento - da una parte all'altra dando retta alle sue preferenze e al capriccio. L'autore gradirebbe«.

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