sce oggi
la seconda edizione aggiornata di «Kennedy deve
morire» l'ebook
di Claudio Accogli ora disponibile anche in formato
cartaceo su
www.italicdigitaleditions.it. Jfk fu ucciso da un
complotto
ordito dai piani alti della Cia, con la complicità
della mafia
italo-americana e degli esuli cubani anti-Castro: la
tesi
ipotizzata nel 1967 dal giudice Jim Garrison,
protagonista del
celebre «Jfk» di Oliver Stone (1991), trova nuove
conferme nel
testo di Accogli, giornalista ANSA e già autore di
«Kennedy e il
centrosinistra».
I proiettili usati a Dallas per uccidere Kennedy
nel 1963
erano stati prodotti da una ditta Usa nel 1954 «per
conto della
Cia» e i documenti del Sifar sull'arma del delitto,
un fucile
italiano, «furono fabbricati da Gladio», scrive
l'autore.
Accogli sottolinea che Gladio «era una struttura
estranea
alla Nato, ma al servizio della Cia», citando a
supporto di
questa tesi i documenti della stessa Cia, dell'Fbi e
dei servizi
segreti italiani, pubblicati nel libro.
I proiettili, «probabilmente inviati in Italia
nel 1954»
secondo un esperto dell'Fbi, furono reimportati e
venduti in Usa
nel 1961 dalla stessa ditta che aveva messo sul
mercato la
pistola che Lee Harvey Oswald, il presunto assassino
di Kennedy,
impugnava al momento dell'arresto a Dallas.
Le 'armi di Oswald' erano collegate ad aziende
protagoniste
nel «mercato grigio della Cia», rivela l'autore che
nel 2007
realizzò per l'ANSA, in collaborazione con l'esercito
italiano,
i test sul fucile utilizzato dall'assassino di Jfk,
dimostrando
che non potè agire da solo.
E' uscita la seconda edizione aggiornata di «
Kennedy deve morire» l'ebookdi
Claudio Accogli ora disponibile anche in formato cartaceo su
www.italicdigitaleditions.it. Jfk fu ucciso da un complottoordito dai piani alti della Cia, con la complicità della mafia italo-americana e degli esuli cubani anti-Castro: la tesi ipotizzata nel 1967 dal giudice Jim Garrison, protagonista del celebre «
Jfk» di
Oliver Stone (1991), trova nuove conferme nel testo di Accogli, giornalista ANSA e già autore di «
Kennedy e il centrosinistra». I proiettili usati a Dallas per uccidere Kennedy nel 1963 erano stati prodotti da una ditta Usa nel 1954 «per conto della Cia» e i documenti del Sifar sull'arma del delitto, un fucile italiano, «furono fabbricati da Gladio», scrivel'autore. Accogli sottolinea che Gladio «era una struttura estranea alla Nato, ma al servizio della Cia», citando a supporto di questa tesi i documenti della stessa Cia, dell'Fbi e dei servizisegreti italiani, pubblicati nel libro. I proiettili, «probabilmente inviati in Italia nel 1954» secondo un esperto dell'Fbi, furono reimportati e venduti in Usa nel 1961 dalla stessa ditta che aveva messo sul mercato la pistola che
Lee Harvey Oswald, il presunto assassino di Kennedy, impugnava al momento dell'arresto a Dallas. Le 'armi di Oswald' erano collegate ad aziende protagoniste nel «mercato grigio della Cia», rivela l'autore che nel 2007realizzò per l'ANSA, in collaborazione con l'esercito italiano, i test sul fucile utilizzato dall'assassino di Jfk, dimostrando che non potè agire da solo.