Trattoria tipica della Bassa, in un paesino altrettanto tipico, accoglienza familiare e nello stesso tempo molto professionale. Alle pareti sono appesi i piatti del Buon ricordo di tutti i ristoranti associati, da qui fino a Parma. Siamo all’Osteria di San Pedretto, nel Piacentino. Ti aspetti un menu tipico, marcatamente padano, invece ecco la sorpresa. Trovi rappresentata tutta, o quasi, la cucina italiana, e preparata ad ottimi livelli, dal pesce alla carne, con primi piatti che spaziano dalla Valle d’Aosta a Capo Lilibeo. Questo locale porta il nome della località dove si trova, San Pedretto, che ha la particolarità di essere diviso tra due Comuni: Monticelli d’Ongina e Castelvetro. Il locale è gestito daAlbina Faverzani, aiutata da uno staff preparato e gentile. Già la lista degli antipasti pone dubbi amletici: salumi o pesce, culatello profumatissimo o capesante gratinate e salmone al caffè e arancia, degustazione (ricchissima) di antipasti di mare o strolghino, oppure antipasto alla San Pedretto (di terra) o insalata di polpo, asparagi grana e aceto balsamico. Chi sceglie la degustazione di pesce sappia che è composta da almeno quattro piatti.
Se la scelta è difficile con gli antipasti, coi primi si rischia di leggere e rileggere il menu senza decidersi. In cima alla lista ci sono i rassicuranti pisarei e fasò, una tentazione classica che potrebbe mettere fine ai dubbi, riproposti dall’ottimo risotto con chiodini e julienne di culatello (i sapori si amalgamano alla perfezione). Ma quando sembra tutto deciso, dopo avere preso in considerazione gli spaghetti alla chitarra cacio e pepe (forse sarebbero migliori senza pomodorini), i tagliolini alla polpa di granchio reale e il risotto con asparagi e scampi ecco che dal menu spuntano gli strigoli con gamberi e paprika dolce. E allora decidersi diventa un vero problema. E’ complessa e ben articolata anche la proposta dei secondi. C’è di tutto, dai piatti di maiale, all’angus, dal pesce da taglio (squisito il tonno alla menta) alla grigliata mista, al fritto che, per dire una frase fatta ma efficace, si scioglie in bocca e perfino la paella valenciana. Il tutto è accompagnato da una buona scelta di vini tipici, dai classici prosecco e ortrugo, al gutturnio, dal lambrusco alle etichette più impegnative. Imperdibili i dolci della casa che variano di volta in volta. (Provato il 29 aprile 2013)