L'ANALISI
Il concorso. La competizione internazionale dal 25 al 27
15 Settembre 2015 - 13:43
L’Orchestra di Fiati di Casalbuttano e Offanengo
CREMONA — E’ forse la novità più significativa e per certi versi inaspettata del cartellone 2015 di Mondomusica, il salone internazionale di CremonaFiere che costituisce uno dei fiori all’occhiello del calendario dell’ente di Ca’ de’ Somenzi. Parliamo del Concorso Bandistico Internazionale ‘Amilcare Ponchielli’, prima edizione di una competizione per orchestre a fiati legata all’esordio, in seno al salone, di CremonaWinds, la sezione espositiva dedicata agli strumenti a fiato. Com’è noto Mondomusica, giunto alla 28esima edizione, è da sempre imperniato sugli archi e sulla liuteria, simbolo di Cremona, ma da tempo si cullava l’idea di aprire anche ai fiati. Il Concorso ha avuto un riscontro di partecipazione superiore alle aspettative: 26 i complessi e quasi 1.200 i musicisti coinvolti, quasi un esercito.
Nove gruppi sono espressione del movimento bandistico della provincia di Cremona, gli altri provengono dal resto d’I ta li a. Si contenderanno la vittoria nel corso della prove eliminatorie e finali in programma a presso il polo fieristico dal 25 al 27 settembre, par a ll e l a m en t e allo svolgimento di Mondomu- s i c a. Autorevolissima la giu- ria, presieduta da Arturo Andr eo li e comprendente due big come Fulvio Creux, direttore della Banda Nazionale d el l’Esercito, e André Waignein, compositore e diretto- re di banda belga tra i più accreditati a livello internazionale. Come nelle principali rassegne del settore, anche il ‘Po n ch i e ll i ’ prevede le con- suete tre categorie, oltre a quella riservate alle formazioni giovanili. E se è vero che Cremona è la città del violino e la capitale mondiale della liuteria, riaffermare un orgoglio anche nel settore degli strumenti a fiato è tutt’a lt r o che pretestuoso. Ciò soprattutto in funzione della dedica ad Amilcare Ponchielli, certamente più noto come operista, dunque per la sua produzione legata al teatro musicale, ma che prima di comporre La Gioconda e di consacrare la parte più importante della sua attività al melodramma, si è fatto le ossa dirigendo le bande musicali di Piacenza e di Cremona. A onor del vero il compositore, allora giovane e pieno di ambizioni, mal sopportava i protocolli delle cerimonie bandistiche e il fatto di dover sfilare in città su carri spesso trainati da buoi e in divise dagli imbarazzanti decori militareschi. Eppure fu per lui una palestra fondamentale che avrebbe poi trovato ampia applicazione nelle partiture teatrali. Egli acquisì infatti un’abilità fuori dal comune nella concertazione e orchestrazione di strumenti a fiato, come risulta evidente anche nei suoi melodrammi, cosa che non si può dire per la maggior parte degli operisti italiani dell’Ottocento. Inoltre Ponchielli grazie al periodo trascorso come direttore delle banda cittadina ha lasciato una quantità cospicua di musica per strumenti a fiato, pezzi d’occasione composti per scandire le tradizionali ricorrenze della vita cittadina ma anche pagine di buona fattura e qualità.
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