L'ANALISI
04 Settembre 2014 - 12:37
La cartolina dell’annullo filatelico per il 90°Anniversario della 200 Miglia di Cremona (1924 - 2014)
CREMONA —Agonismo e tradizione, cronaca e storia intrecciano, alla 200 Miglia di C re m on a . il Cavec (Club Amatori Veicoli d’Epoca Cremona), infatti, indice la manifestazione onde tramandare, il ricordo di una prova che, negli anni Venti, costituì una olimpiade del motore. Dal 1923 al 1929 Achille Varzi e Tazio Nuvo lar i, A sca ri e Borzacchini si confrontarono all’ombra del Torrazzo, illuminando con fulgide gesta le quattro edizioni disputate. A quasi un secolo dalla prima edizione, infatti, la gara ha la stessa vitalità rigogliosa e domenica se ne avrà la testimonianza. Certo la rassegna si è adattata ai tempi e, molto è cambiato. Oggi è, innanzitutto, occasione per valorizzare la cultura dell’automo - bilismo sportivo. Tale impegno è oggi più vivo che mai e permette all’evento del Cavec di proiettare nei nostri giorni di una grande eredità: la manifestazione, infatti, rappresenta, oggi, una occasione di confronto per amanti delle auto storiche ma anche un momento per rileggere l’evoluzione della tecnica e del costume.
A ricordare che, negli anni Venti (prima con il Circuito di C r e mo n a poi con la 20 0 M i g li a ) sulle strade cremonesi si confrontarono i più affermati assi del volante, a bordo delle ‘fo rmula uno’ di allora il Cavec organizza una bella esposizione statica di capolavori dell’A lf a Romeo, il marchio che ottenne il maggior numero di vittorie e che, sulle nostre strade, fece debuttare con successo la P2. Proprio la casa milanese sarà protagonista di questo evento che ricorre nel novantesimo anniversario della seconda edizione, quella della vera e propria consacrazione nell’Olimpo del motorismo. In piazza Stradivari ci sarà, in particolare, l’Alfa 8C 35 che venne pilotata da Tazio Nuvolari (e che dagli anni Cinquanta venne custodita nella collezione di un ’altra icona del volante: Juan Manuel Fangio). E’ una vettura ‘mostre’ tra le prime risposte italiane alle mastodontiche, innovative e potentissime Auto Union del Reich. Affidata alla scuderia Ferrari, apilotarla fu il ‘Mantovano volante’. Che riusciva domare i 330 cv del motore ad otto cilindri, sovralimentato da due compressori volumetrici a lobi.
Un bolide che, già a metà degli anni Trenta correva a quasi trecento chilometri l’ora. Proprio l’auto che esporremo portò alla vittoria Tazio Nuvolari che in que ll’anno umiliò i tedeschi con la vittoria al Nurburgring. Si dice che i tedeschi fossero talmente sicuri di vincere che non avevano il disco con l’inno d’Italia da trasmettere al momento della premiazione e fu proprio il grande Tazio a fornirglielo. Si tratta della competizione che ha ispirato al cremonese Luca Dal Monte (og gi ai vertici della Maserati) il bel romanzo La Scuderia (bcd edizioni). Non meno importante la Alfa 1750 di Achille Varzi. E’ il modello con cui G i us e pp e Campari vinse la Mille Miglia nel ’29. Un successo che Nuvolari ripetè l’anno successivo, battendo proprio l’e sem pla re in mostra, che allora era guidato da Varzi. Era l’anno del sorpasso a fari spenti, uno degli episodi più famosi della gara della freccia rossa. Il Mantovano volante, partito dietro all’avversario lo aveva ormai raggiunto. Di fatto aveva la corsa in tasca. Ma voleva arrivare, per primo, sul traguardo. Non era ancora giorno e le due Alfa Romeo procedevano con i fari accesi. Nuvolari, all’i mprovviso, spense i tre fanali della sua Alfa 6C, Achille Varzi, per la sorpresa rallentò ma subito si vide sfilare dall’a vversario. Proprio in questa occasione Tazio Nuvolari stabilì a bordo della Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato il record di velocità media di 100,45 chilometri orari. Partecipò alla Mille Miglia del ’37 anche la Alfa 2300 6C.
E’ stata una delle vetture personali di Benito Mussolini. Questo esemplare ha partecipato alla ‘corsa più bella del m o nd o ’, come la definì En z o Ferrari, nello stesso anno, guidata dall’autista del Duce: E rcole Boratto. Finì al quarto posto assoluto. Completa l’e sposizione un bell’esemplare di Alfa 1750 Gran Turismo, elegantissima e leggera nella sua carrozzeria realizzata dalla Touring. Da più di ottant’an n i l’atelier milanese è un’ico na dello stile italiano. Unendo gusto e innovazione tecnologica, come la particolare lavorazione dell’alluminio (di derivazione aereonautica) che permetteva, appunto, di realizzare carrozzerie ‘superleggere’. Domenica la macchina del Duce farà bella mostra di sé in piazza insieme al’Alfa 8C 35 di Nuvolari e all’Alfa 1750 di Varzi. Accanto agli eventi statici va in scena anche un raduno dinamico. Al via sono attese una cinquantina di automobili. Che attraverseranno il territorio. Partiranno, concluse le operazioni di verifica, alle 9 di domenica mattina da piazzale Azzurri d’Italia.
Prima in direzione Casalbuttano poi facendo rotta su San Giovanni in Croce e Piadena. Nel ritorno, infine, ripercorreranno la via Mantova, con i rettilinei sui cui la Maserati ottenne il record mondiale di velocità sui dieci chilometri con Borzacchini, a bordo del suo bolide a sedici cilindri. Poi, dalle 17, le auto resteranno esposte in piazza Stradivari mentre in palazzo Comunale verranno premiati i vincitori delle prove di regolarità. Insomma domenica l’aspetto competitivo della 200 Miglia di Cremona non potrà essere disgiunto da quello storico, dalla suggestioni —di eredità futuriste — di quando il rombo di motori, lo sfrecciare dei bolidi si coniugava con i termini: potenza, velocità, virilità...
* Ufficio comunicazione del Cavec
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