Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

Comunicato Stampa: “Il volo dell’aquila”, una storia struggente di rinascita, tra verità e libertà

Agenzia Ansa comunicati

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

25 Novembre 2025 - 19:31

Comunicato Stampa: “Il volo dell’aquila”, una storia struggente di rinascita, tra verità e libertà

C’è un momento della vita in cui la vista si fa più netta e il respiro si assesta su un ritmo nuovo , quasi a intonare una nota fondamentale che regge l’intera armonia. In quel punto affiora il dolore e la memoria si schiarisce, la coscienza mette ordine tra i pensieri e l’anima chiede di essere chiamata per nome. È in quel momento che nasce il viaggio e comincia la guarigione . Tra le pagine del libro “Il volo dell’aquila. Il suo dono. Viaggio di un’anima” si entra nella storia di una donna e nello stesso tempo in un laboratorio interiore in cui la materia prima è la verità e la destinazione è la libertà. Il volo non cancella l’altezza del vuoto, al contrario: dà significato all’asperità della sfida. Il titolo dell’opera di Emilia Villani , pubblicata per il Gruppo Albatros il Filo , è tripartito ed espone sin da principio la propria rotta. “Il volo dell’aquila” indica la lucidità di chi guarda dall’alto, eppure resta legato alla terra. “Il suo dono” racconta di un’energia che non si esprime nel possesso, ma attraversa chi la riceve e poi chiede di essere condivisa. “Viaggio di un’anima” , infine, definisce il campo d’azione: non si tratta di una cronaca, ma di una traversata verso la parte più autentica di sé.  Helen è la protagonista, ma per il lettore è subito chiaro che lei sia qualcosa di più di un personaggio. Dentro la sua voce scorrono tante altre voci, esistenze ascoltate dall’autrice e poi raccolte in una figura sola. Si stabilisce così un patto empatico , attraverso il quale raccontare questa storia incarnata in un corpo narrativo, nel quale possono abitare fragilità conosciute, inciampi già visti, desideri dai quali si è stati attraversati. L’esperienza di Helen diventa così una lente, e la lente permette al lettore di vedersi. La struttura compone una parabola iniziatica . C’è una nascita che coincide con l’innamoramento per la vita, c’è una caduta che porta al buio dell’anima, c’è una rinascita che non avviene per miracolo, ma che si costruisce e vive di disciplina e di scelte. In questo impianto ogni episodio non è solo narrazione, è stazione di un cammino. Gli anni in cui la protagonista conosce l’amore segnano l’arco che dall’idillio porta alla crep a. All’inizio c’è la geometria quieta di una coppia che crede di bastarsi, con i suoi gesti quotidiani che sembrano promessa di stabilità. Ci sono anche le piccole omissioni che restano in sospeso e che col tempo chiedono il conto. La fiducia si consuma finché la rivelazione disegna una diagnosi implacabile, quella di una “squallida menzogna” alla quale non è più possibile porre rimedio.  La notte interiore arriva e non chiede permesso. Helen si muove dentro un tempo sospeso, svuota i cassetti della casa e quelli della mente, abita l’assenza, riconosce la solitudine. In questa porzione di racconto non esiste un lessico di vittimismo, bensì la fatica di trovare un motivo per andare avanti. La narrazione sente l’urto del reale e lo trasforma in ricerca. Si impara che nominare con precisione è già un modo di curare, che il linguaggio restituisce cerniere alla psiche. La pagina si fa più scarna, il ritmo accompagna la concentrazione, il respiro della lettura segue quello della protagonista. Il meccanismo dei flashback illumina porzioni del quadro e lo rende più chiaro. Dal presente in penombra si torna alla prima educazione dei sentimenti, ai modelli assorbiti senza filtri, alle frasi che la società ripete e che si scolpiscono nella mente. Le sovrastrutture si rivelano per ciò che sono: copioni comodi, talvolta eleganti, di sicuro rigidi. L’amore viene spesso raccontato come fusione e questo porta a confondere dedizione con rinuncia a sé. Il libro entra in questa confusione con decisione pacata e la smonta, un pezzo per volta. Restituisce all’amore la sua condizione adulta: non catena, ma relazione; non autosacrificio, ma responsabilità condivisa. La coscienza sentimentale di Helen cresce in direzione di un centro stabile, un punto da cui guardare la relazione per riscoprirsi intera. Ricominciare da sé significa rientrare nelle proprie stanze, contare gli oggetti, decidere cosa tenere e cosa restituire al mondo. Il dolore trova posto, l’assenza diventa un vuoto abitabile, la solitudine si converte in spazio creativo. La protagonista impara rituali minimi: l’ordine del mattino, il diario come ponte che la unisce alla propria anima, l’ascolto del corpo come bussola. L’esistenza riconquista un’architettura e quell’architettura consente una nuova gentilezza. Si avverte un passaggio fondamentale: non si cerca più qualcuno che ripari, si costruisce una responsabilità che integra. Il nodo della dipendenza affettiva viene affrontato senza moralismi. La dipendenza non è definita come l’inclinazione di una persona fragile, ma piuttosto come effetto di una cultura che premia la fusione e squalifica l’autonomia. Le illusioni che sostengono questo modello vengono nominate con precisione. Si riconosce l’illusione del salvatore, l’illusione della completezza, l’illusione della stabilità eterna. Ognuna promette pace e chiede in cambio la rinuncia alla verità. Il libro mostra l’uscita possibile, ovvero una presa di coscienza. Da quel punto in avanti la protagonista torna a scegliersi, e la scelta non esclude la cura per l’altro, la sostiene in modo più adulto. Anche il perdono entra in scena come pratica da apprendere. Prima di perdonare qualcuno occorre fare lo stesso con la propria cecità, le proprie omissioni, i propri autoinganni. Il baricentro morale del libro si manifesta qui con chiarezza: verità e libertà non si inseguono, camminano una accanto all’altra . La verità toglie i veli, la libertà ridisegna i confini, e dentro quei confini l’amore torna vivibile . Lo stile di Emilia Villani sostiene la traiettoria di questo viaggio di autocoscienza e guarigione con una lingua pulita, capace di modulazioni psichiche senza torcere il lessico. I capitoli procedono con un ritmo che alterna incisione e respiro, le immagini non divorano il pensiero, lo fanno procedere. La frase mantiene un tono colloquiale sorvegliato, le parole creano un’atmosfera calda e confortevole, gli snodi concettuali non si perdono nell’astrazione. La narrazione mostra vicinanza al lettore che attraversa un passaggio complesso, allunga una mano e la lascia lì, senza tirare. L’empatia si costruisce attraverso dettagli sensoriali ben dosati, attraverso un’attenzione vigile per la materia emotiva, attraverso un’etica del dire che rifiuta tanto l’enfasi quanto il cinismo. Tra queste pagine la protagonista si racconta e nel raccontare disegna una mappa . Su quella mappa compaiono i sentieri della rinascita, la lingua della spiritualità quotidiana, le tracce della dipendenza affettiva e dei suoi inganni, i segnali del perdono che crea varchi verso il mondo. Non c’è un io che occupa la scena, c’è un io che la abita con misura e che invita altri a farlo. Si esce infine dalla vicenda con l’impressione di aver accompagnato una persona in carne e ossa nel suo viaggio e nello stesso tempo di aver ripercorso stazioni interne che appartengono a molti. Resta, al termine, l’immagine potente dell’aquila e del suo volo. Essa non nasce per aggrapparsi alle rocce, studia i venti, disegna la propria traiettoria, infine prende quota. Il cielo non le appartiene e proprio per questo la sostiene. Così la coscienza quando smette di difendersi, così l’anima quando accetta la propria materia, così la libertà quando non si offre come licenza ma come compito. Il viaggio descritto in queste pagine raggiunge un approdo che ha il sapore delle cose durature . Dopotutto, si guarisce davvero quando si attraversa il dolore fino in fondo, perché solo lì l’anima riconosce il proprio valore, dice la verità, apre la porta della libertà e, finalmente, prende il suo volo.  

La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di NEW LIFE BOOK

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Prossimi Eventi

Mediagallery

Prossimi EventiScopri tutti gli eventi