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LA STORIA

La casa per anziani autosufficienti di Fatima: servizio sperimentale di residenzialità

Da dipendente alla casa di riposo di Viadana a imprenditrice nell’assistenza. In Marocco era laureata in lingue, in Italia ha ricominciato da capo

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

07 Maggio 2023 - 05:15

La casa per anziani  autosufficienti di Fatima

Fatima Ahdadine

CASALMAGGIORE (RONCADELLO) - Da dipendente della casa di riposo di Viadana come operatrice socio sanitaria a imprenditrice. Quella di Fatima Ahdadine, nata a Casablanca (Marocco), è la storia di una donna intraprendente e volitiva che diventa padrona di se stessa e della sua vita, con grande determinazione. Sabato prossimo aprirà ufficialmente a Roncadello una casa per anziani autosufficienti, un servizio sperimentale di residenzialità, che già da oggi sarà comunque accessibile.

«Ho abitato a Viadana sino al 2018 – racconta —. Sono laureata in Linguistica, ma in Italia il valore legale del mio titolo di studio non è riconosciuto. Ho dovuto quindi darmi da fare, quando sono arrivata qui, per trovare una nuova formazione e un lavoro. Mi sono quindi qualificata come Oss e come tecnico esperto nella gestione di servizi, nell’istituto di formazione Irecoop Emilia Romagna. Ho lavorato alla casa di riposo ‘Carlo Grassi’ di Viadana».

Fatima, però, non era del tutto soddisfatta della sua posizione. Voleva affermare un progetto personale, voleva creare qualcosa di ‘suo’, da forgiare secondo le proprie idee e la propria personalità: «Ho acquisito questa casa di Roncadello perché già avevo l’idea di avviare un’attività di questo tipo, restando sempre nell’ambito in cui ho lavorato, dedicando dunque agli anziani un ambiente accogliente anti-solitudine. Mi sono accorta che gli anziani hanno un grande bisogno di attenzione, di ascolto, necessitano che la loro persona sia messa al centro».

L’obbiettivo è la creazione di un ambiente solidale in cui condividere momenti di socializzazione e attività quotidiane. «Io abiterò qui con i miei figli. Ho una bambina di 11 anni e un bambino di 4 e mezzo. Ed è stata mia figlia a chiedermi di poter vivere insieme. Le ho chiesto se fosse convinta di una esperienza del genere e lei ha detto di sì. Io penso che sotto il profilo umano sarà utilissimo sia agli ospiti che ai miei figli, in una logica di scambio intergenerazionale che credo possa dare davvero molto a tutte le parti coinvolte».

Fatima parla molto bene l’italiano: «Lo parla molto meglio di me mia figlia, che è nata qui, e ogni tanto mi corregge quando faccio qualche errore», sorride. «Cerco di stare attenta a tutti i dettagli». È evidente che le piace fare le cose con attenzione:  «Speriamo che questa avventura vada per il meglio. Ci ho messo tanto impegno».

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