SOS ACQUA
INFRASTRUTTURE
23 Marzo 2022 - 05:15
PARMA-CASALMAGGIORE - «Per il completamento dell’autostrada Tirreno-Brennero servono investimenti considerevoli che oggi non sono previsti». Parole dell’assessore regionale a Mobilità e infrastrutture dell’Emilia Romagna, Andrea Corsini, che chiudono la porta sine die alla possibilità che l’infrastruttura (attesa da alcuni, temuta da altri) venga realizzata. E, con essa, il ponte autostradale fra Gussola e Torricella del Pizzo e i previsti caselli di San Giovanni in Croce e Calvatone. L’annuncio di Corsini è giunto in occasione dell’incontro con l’Ascom di Parma nel corso del quale è emerso che il casello Terre Verdiane a Sissa Trecasali, parte del primo lotto della Tirreno-Brennero autostradale, aprirà a ottobre.
Un’autentica «cattedrale nel deserto», dunque, dato che Terre Verdiane rappresentava l’ultimo casello al di sotto del Po prima del passaggio in terra casalasca e poi mantovana. In pratica, sarà solo un pezzo di «tangenziale a pagamento» per chi dalla Bassa parmense vorrà spostarsi da e per il capoluogo emiliano.
I lavori di questo primo lotto della Ti-Bre sono completati al 95%: per il resto, solo una pietra tombale sui fiumi di parole degli ultimi 40 anni. La situazione risulta talmente chiara per cui Salt (Società Toscana Ligure Toscana), la società che è titolare della concessione autostradale A15-A22, ha sviluppato un progetto alternativo di fattibilità per un collegamento fra la Cispadana (in territorio di Brescello) e la strada provinciale 72 Parma-Mezzani. Una volta realizzato un ponte sul torrente Enza nel territorio di Sorbolo-Mezzani, infatti, da Parma il tracciato si innesterebbe sulla Cispadana che da Brescello (Re) porta fino al casello della A22 a Pegognaga (Mn). Il collegamento A15-A22, dunque, dovrebbe passare per la Cispadana. Progetto, tra l’altro, già interamente finanziato.
La notizia della pratica impossibilità di realizzare il secondo lotto, ovvero quello in territorio lombardo, ha suscitato le reazioni critiche delle categorie produttive parmensi ma anche di quei territori come il Casalasco che era destinato ad accogliere ben due caselli. Il nastro d’asfalto della autostrada, dunque, è destinato a rimanere un sogno. Per un motivo del tutto concreto: mancano i soldi.
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