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Regime Fascista 24 novembre 1940

Dopo l'Ungheria, la Romania ufficialmente alleata di Germania, Giappone e Italia

"Il tradimento inglese". Attacchi a raffica alla Gran Bretagna, anche a suon di barzellette

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24 Novembre 2013 - 08:24

Dopo l'Ungheria, la Romania ufficialmente alleata di Germania, Giappone e Italia


L'adesione della Romania al patto tripartito, avvenuta due giorni dopo analoga decisione dell'Ungher;a, e le precise dichiarazioni del generale Antonescu a Berlino costituiscono una prova evidente della profonda evoluzione che sta avvenendo tutta l'Europa in presenza della lotta rivoluzionaria che le Potenze dell'Asse conducono per il trionfo di quegli ideali che rappresentano l'oggi e il domani contro le forze plutocratiche e materialiste che rappresentano l'oscuro passato. Ancora pochi mesi or sono all'inizio della guerra, sotto rinfausto regime carolista, la Romania era considerata a Parigi ed a Londra come uno degli scherani più fedeli al sistema versagliese. Ma chiunque fosse al corrente dei veri sentimenti della parte eletta del popolo romeno sapeva quale profonda e generale ripugnanza esistesse contro la politica del Re e del suo ignobile ministro, Calinescu, asserviti entrambi all'ebraismo internazionale che aveva la sua rappresentanza perfino nell'alcova regal
e....

Lo Zora dopo aver constatato in un lungo articolo che l'Inghilterra che si riteneva l'impero più petente del mondo è oggi costretta alla difensiva, rileva l'importanza dell'azione diplomatica svolta dalle potenze dell'Asse per Stabilii'e un nuovo ordine in Europa. Il giornale, mette poi a nudo il cieco egoismo della politica del Governo di Londra che non ha mai esitato a sacrificare i paesi suoi satelliti ai proprii interessi e conclude affermando che gli sviluppi dell'azione in corso in Europa, in Affrica ed in Asia sorprenderanno molto l'Inghilterra, la quale, malgrado tutti i guai che le sono capitati, non si è ancora resa conto della realtà.

INCONTRI STORICI Cavour e Farini a Cremona
Nel 1859 e nel 1860 il nascènte regno italico fu vittima di due ricatti francési. Primo: la pace di Villafranca che un ministro degli Esteri francese osava affermare sarebbe stata dai posteri considerala una gloria dell'impero. All'affermazione bugiarda del De Moray rispondeva ironicamente Giulio Fabre: « Ignorare che il mancar di parola, fosse un titolo gloria ». Vittorio' Emanuele, firmando la pace di Villafranca aveva aggiunto: «Per quanto mi riguarda ». Il secondo ricatto era l'annessione, con plebiscito, di Nizza e Savoia alla Francia. Era un taglio netto sulla viva carne, che per necessità ineluttabile si doveva subire. La cessione di Nizza e Savoia nella mente di Cavour, doveva essere il prezzo necessario e la garanzia morale dell'unità d'Italia benché sapesse che era avversata dal popolo, e da eminenti uomini di Stato e dal partito d'azione. Il grande statista sentiva pesargli nella sua coscienza il pericolo, e tutta la gravità di questo atto, e i motivi imperiosi che gli facevano legge nel compierlo...

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