L'ANALISI
01 Aprile 2018 - 06:27
Ancora tre unni fa era questo il giorno in cui gli Italiani si sentìvano maggiormente fratelli. Gli animi nostri si rivolgevano a Dio per invocare da Lui protezione per la nostra Chiesa, per la nostra Patria, per le nostre famiglie. Eravamo in guerra ed il pensiero correva verso i combattenti che, sui vari fronti, lottavano per la stessa causa. Ben altra è l'odierna situazione. Mai vi fu Pasqua più tragica! Le campane hanno suonato, sì, a, festa,. ma la resurrezione ci è stata annunciata in un'atmosfera gravida di vendette, di rancori, di odio. L'Italia, divisa in due, i suoi figli trascinati in una lotta fratricida. L'unità cattolica tremendamente scossa, come pure l'unità della famiglia. Un immane tradimento ha capovolto i valori morali di un popolo, riassunti nel trinomio Dio, Patria, Famiglia. I figli sono armati contro i padri, i fratelli contro i fratelli. Le forze del male hanno preso il sopravvento. Gli stessi che crocifissero Gesù Cristo e da Lui condannati ad errare su questa terra, dopo duemila anni tentano la rivincita. Essi lottano per il trionfo d'Israele. Già le òpere della civiltà cristiana sono state satanicamente distrutte. Ogni giorno i templi vengono frantumati secondo gli insegnamenti del Talmud. Là, dove un giorno si raccoglievano i fedeli ad elevare le loro preci a Cristo risorto, non vi sono che mucchi di rottami. E la furia giudaica continua imperterrita: essa reclama lo sterminio dei cristiani.
Così molti ai sono schierati per l'Italia regia, altri per la Repubblica Sociale. I più, che rimangono passivi o titubanti, si chiedono, non a torto: — E' nel vero don Pecoraro che in piazza San Pietro sventola, al cospetto del Pontefice, un fiammante drappo rosso, oppure don Simeone Duca, che muore assassinato dai comunisti dopo avere invocato Dio e inneggiato alla Patria che combatte a fianco della. Germania contro i giudei e gli atei? E' nel vero don Piazza, che alla testa di un gruppo di partigiani viene ricevuto e benedetto da Pio XII oppure don Antonio Padoan, ucciso dagli stessi partigiani perchè colpevole di amare Pio e l'Italia anti-comunista, anti-massonica e anti-giudaica? (...) Ma quali azioni, quali decisioni, quale cammino dobbiamo svolgere e dobbiamo seguire? Bisogna avere il coraggio di dirlo, se non si vuole che si verifichi il caso di due fedeli che pregano in chiesa, inginocchiati nello stesso banco, l'uno perchè gli Anglo-americani ed i comunisti invadano il nostro territorio con tutte le tremende conseguenze, l'altro perchè le forze dell'Asse ricaccino il nemico dal nostro territorio.
E tutti e due sperano di essere ascoltati. Si dirà che nel rivolgersi a Dio ti può pensare soltanto alla propria anima. Ma sarebbe assurdo. Non dimentichiamo il precetto: Ama il prossimo tuo come te stesso. Gesù ci ha dato l'esempio. Per il prossimo Egli non si è accontentato di passare, anche le notti intere, nella preghiera. Non chi dirà: Si' gnore. Signore sarà salvo, ma chi avrà compiuto con le opere la volontà di Dio. Gesù ha dato il Suo sangue per la nostra redenzione. I veri santi si offrivano alla schiavitù per liberare i fratelli cristiani schiavi. Su questo esempio combattiamo e ci sacrifichiamo per liberare i nostri fratelli dall'orrenda schiavitù del comunismo e della plutocrazia. La vittoria contro un nemico prepotente e crudele non si ottiene certo soltanto con le preghiere e le pastorali. Quindi, per uniformarci agli insegnamenti divini, dobbiamo lottare e morire per la salvezza dei supremi valori. Non importa se òggi non siamo compresi. Anche Gesù non fu compreso nemmeno dai suoi apostoli, chè tutti fuggirono, uno lo rinnegò, un altro lo tradì Ci volle il miracolo della resurrezione per condurre gli apostoli alla fede e il traditore al capestro. Ma noi sentiamo che la verità e la giustìzia trionferanno anche se ancora aspro è il cammino. Sentiamo che Dio è con noi, a guidarci contro le forze del male. Sentiamo che i seguaci di Giuda non potranno prevalere.
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