L'ANALISI
08 Agosto 2019 - 07:00
Papa Paolo VI si è spento nella tarda sera di domenica, mentre pochi prevedevano il cadere improvviso della lunga giornata pontificale che ebbe inizio nel giugno 1963.
Egli lo presentiva, come appare dalle parole di commiato alla folla di Castelgandolfo, circa un anno fa.
Lo si poteva anche indovinare dal suo volto sempre più scavato, dall'incedere sempre più incerto, dalla dignità solcata da contenute ma struggenti afflizioni, come nella tragedia di Moro.
Portava la croce della cristianità, una sofferenza pietosa, che forse addolcì le incisive pieghe del volto e temperò le sue parole in crescente paternità fino alle soglie di sorvegliate effusioni.
Appena eletto si parlava è una mia esperienza intellettuale e diplomatica rievocando la sua consuetudine con Pio XII e la vita vaticana, la sua partecipazione culturale a Jacques Maritain.
Invece fu destinato a concludere il Concilio Vaticano Secondo e a sostenere le crisi religiose del periodo posto conciliare. Lo fece con assoluto riserbo, navigando fra le incertezze e le diversità dei Padri, contenendo le tensioni centrifughe, e sigillando con mite autorità i punti di convergenza del mondo cattolico. Fu dunque segno di unità nella chiesa universale.
Giovanni Battisti Montini era nato a Concesio (Brescia) il 26 settembre 1897. Il padre Giorgio, avvocato e direttore del quotidiano cattolico bresciano «Il Cittadino», fu poi deputato nel Partito Popolare di Sturzo.
Giovanni Battista fu ordinato prete il 29 maggio 1920. Compì gli studi universitari a Roma dove presto fu assunto nella Segreteria di Stato vaticana; a Roma rimase per oltre 30 anni, cioè fino a quando nel 1954 Pio XII lo mandò arcivescovo a Milano. Era stato anche assistente nazionale degli universitari cattolici (FUCI). Fu eletto cardinale nel 1958 primo nella lista compilata da Giovanni XXIII.
Già eletto Papa a 24 ore dall'inizio del Conclave di giugno del 1963, non accettò e chiese che si ripetesse la votazione l'indomani, risultandone confermato. Annunciò subito la ripresa del Concilio aperto nel 1962 da Papa Giovanni e disse di volersi impegnare soprattutto per la giustizia, il dialogo e la pace tra i popoli.
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