L'ANALISI
05 Ottobre 2018 - 07:00
«L'opera di indagine archeologica iniziata dalla Commissione di Archeologia Sacra in collaborazione con la Fabbrica di S. Pietro, nel 1940, sotto la confessione della Basilica Vaticana è ormai compiuta. Essa ha portato a notevoli ritrovamenti su alcuni dei quali viene mantenuto il più scrupoloso riserbo, poiché è intendimento delle autorità vaticane e degli studiosi che hanno condotto le ricerche di dare una visione completa e documentata dei ritrovamenti in una relazione alla quale stanno alacremente lavorando ii prof. Josi, per la parte topografica, il P. Penrue per la parte epigrafica e il P. Kirschbaum. Detta relazione sarà prossimamente presentata al Pontefice».
Ma io sono in grado già da ora di dare una qualche relazione ai lettori, certo meno particolareggiata e scientifica, ma tale, da far desiderare lo scoccare dell'Anno Santo, in cui quei ritrovamenti, almeno in parte saranno resi accessibili ai pellegrini. Mi è stato possibile visitare attentamente i lavori e assaggiare il sapore, che è sempre meraviglioso, del frutto proibito.
Sotto la Basilica di S. Pietro, lo sanno quasi tutti, vi sono le Grotte Vaticane, per intenderci, i sepolcri di alcuni Pontefici, Papa Sarto, ad esempio, e di altri personaggi illustri nella storia della Chiesa. Come sono nate queste Grotte, che non sono poi grotte, ma una grandissima stanza, bassissima, dal soffitto legato al pavimento da una selva di ciclopici pilastri?
Dove sorge ora S. Pietro sorgeva fino al secolo decimosesto la Basilica Costantiniana. Ma gli architetti rinascimentali si accorsero un brutto giorno che essa minacciava rovina, non per cedimento delle sue fondamenta — sono state ritrovate perfette — ma forse per lo scatenamento del tetto che spingeva ormai paurosamente e minacciava di rovesciare le muraglie. La Basilica coronata dalla cupola di Michelangelo che noi oggi ammiriamo, fu però costruita non sul piano della precedente, ma, a difesa dalla umidità del terreno, più alta di due o tre metri perciò tra il pavimento della nuova e della vecchia Basilica è venuto a formarsi un interstizio che costituisce appunto le Grotte Vaticane. E fin qui nulla di nuovo.
Per puro caso
Ma un giorno, in occasione della tumulazione di Pio X, si pensò che l'altezza delle Grotte era davvero troppo piccola. Poiché ovviamente spingere in su il soffitto, cioè il pavimento di S. Pietro, non poteva venire in mente a nessuno, si pensò di abbassare il pavimento delle Grotte, cioè della Basilica Costantiniana. Il caso ha voluto che lo si abbassasse di tanto, da incontrare nello scavo una lunga pietra che, messa allo scoperto, risultò un bellissimo architrave. Scavando ancora in profondità ecco che l'architrave appare essere il coronamento di un Mausoleo, il Mausoleo dei Cetennii. Si scava febbrilmente all'intorno, attenti a non disturbare la statica del soprastante S. Pietro, e tutta una necropoli si ritrova, dalle strette viuzze che separano mausoleo da mausoleo.
Ma questi Mausolei custodiscono per gli archeologi ancora un mistero. Presentano una scala interna, la quale forava la crociera del soffitto e portava all'aperto. Terminavano forse essi con una terrazza? Lo strano è che qualche scala appare costruita in un secondo tempo, sì da infilarsi prepotente nella volta rompendo il disegno architettonico.
Ma di un altro fatto, il più interessante certo, voglio ancora parlare. Il soffitto dei più alti Mausolei appare tagliato, magari di poco, dal pavimento della Basilica Costantiniana. Perchè Costantino non alzò dunque di quel poco che occorreva il livello della sua Basilica, rispettando così la Necropoli? Si pensi: vi erano all'intorno una quantità di aree libere, e Costantino invece scelse proprio questa. Dovette valersi ovviamente di tutta la sua autorità imperiale per fare interrare una intera Necropoli, offendendo certo il sentimento di chi sa quante famiglie. Per la sua grandiosa costruzione dovette poi far scavare addirittura il fianco di un colle, e con la terra dello scavo interrò la Necropoli.
Un punto misterioso
L'asse del suo tempio, concludiamo, aveva dunque una necessità. Non solo. Ma quest'asse aveva anche un fatale punto di origine, per cui si dovette, ripeto, interrare la Necropoli e tagliare i Mausolei più alti; un punto sopra e sotto il quale non si doveva assolutamente costruire. Che cos'era questo punto misterioso? Ci pare logica la risposta. Quel punto era il sepolcro di S. Pietro, sepolto dunque nel pressi della Necropoli pagana, sui colle del Vaticano, come diceva la tradizione. Il sepolcro della nuova Basilica doveva essere mantenuto esattamente sotto l'altere. Solo cosi si può spiegare quella strana direzione, quell'ostinata violenza contro il buon senso che avrebbe sconsigliato in quella zona la erezione di una Basilica.
Ora, chi può visitare le Grotte vede all'estremità di quella che fu la navata centrale un muro sigillato. Dietro, gli archeologi hanno scavato. Quel che abbiano trovato in quel punto, che sottostà precisamente alla Confessione del nuovo S. Pietro non si sa, che sono legati al silenzio con giuramento.
Ma forse qualcuno dei lettori ha già immaginato. Io per lo meno mi sono sforzato di suggerire, discretamente, quella che può essere la soluzione del problema: ho detto quel che si doveva trovare e quello che non si può dire di avere trovato. E' proprio un indovinello?
Arsenio Frugoni
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