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29 maggio 1974

Cremona per la strage di Brescia

Un operaio di Persichello fra i feriti di Brescia

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

29 Maggio 2018 - 07:00

Strage in piazza della Loggia a Brescia: 6 morti e 65 feriti

Sciopero generale dalle 8 alle 12 (autobus, autolinee e trasporti urbani fermi dalle 10 alle 11) - Negozi ed esercizi pubblici chiusi dalle 10 alle 12 - Corteo e manifestazione in mattinata nei giardini pubblici

La criminosa esplosione di ieri a Brescia ha suscitato cordoglio e sdegno. Ne sono testimonianza i messaggi ed i comunicati inviati.

Il Comitato Antifascista cremonese, avuta notizia della nefanda strage di Brescia perpetrata dai fascisti contro una pacifica assemblea di lavoratori, rivolge, innanzi tutto, un commosso saluto alla memoria dei democratici immolati dalla bieca trama nera legata ad occulte forze in una inspiegabile omertà di gruppi e di clan reazionari.

Il Comitato antifascista cremonese ravvisa nella strage di Brescia un nuovo episodio dalla strategia della tensione alimentata dalle preoccupazioni politiche ed economiche di centri nazionali ed internazionali che mirano ad impedire il libero progresso democratico di tutti i popoli del mondo.

Al potere esecutivo democratico italiano, il Comitato antifascista cremonese ha una unica richiesta da fare: quella di stroncare con ogni mezzo i rigurgiti di violenza, di sopraffazione, di malcostume e di assassinio che ancora si manifestano per impedire lo sviluppo delle istituzioni e il consolidamento della Repubblica.

Si dia perciò forza ed attuazione alla Legge; si operi una accurata indagine sugli organismi statali per scoprire legami o connivenze o acquiescenze colpevoli; si pervenga finalmente allo scioglimento di tutte le organizzazioni che, al di là dei nominalismi, perseguono finalità eversive ispirate al metodo fascista.

Al popolo cremonese, i cui figli tanto hanno operato in difesa della libertà, il Comitato antifascista rivolge la parola d'ordine di vigilanza assidua e continua per la difesa delle Istituzioni che il Paese si è dato e lo invita a partecipare alla manifestazione che avrà luogo oggi con il corteo ed il comizio che si svolgerà nei pubblici giardini.

Comune di Cremona - Amministrazione Prov.le - DC cittadina - PCI - PLI - PRI - PSDI - PSI Federaz. Unitaria: CGIL CISL - UIL - ANPI - Partigiani Cristiani

Un operaio di Persichello fra i feriti di Brescia

Elidio Picenardi, tornitore all'OM, ha riportato ferite al ginocchio destro ed alle mani, oltre alla perdita parziale dell'udito. Era a circa quattro metri dal posto in cui è esplosa la bomba criminale

Fra i feriti del criminale al tentato di Brescia c'è anche un operaio cremonese: Elidio Picenardi, 29 anni, sposato e padre di un bimbo di 1 anno, dipendente dell'OM. che ha riportato fortunatamente ferite non gravi al ginocchio destro, ad una mano, oltre che una sensibile perdita d'udito (dovuta allo spostamento d'aria provocato dalla deflagrazione). I sanitari dell'ospedale civile di Brescia, ove è stato subito ricoverato dai primi soccorritori, lo hanno trattenuto perchè vogliono sottoporlo ad esami radiografici al ginocchio ed alla prova audiometrica per l'udito.

Elidio Picenardi, che da sei anni fa il pendolare da Persichello a Brescia per raggiungere la fabbrica dell'OM, ove è occupato come tornitore, aveva raggiunto con i suoi compagni di lavoro piazza della Loggia. Come moltissimi altri,  non avendo un ombrello per ripararsi dalla pioggia, si era rifugiato sotto i portici, a tre, quattro metri ove poi è avvenuta l'esplosione.

Non abbiamo parlato con lui direttamente ma con la moglie, signora Selene Guindani, ieri sera verso le 21, appena rientrata da Brescia.

La giovane sposa ci racconta, ancora un po' in apprensione, mentre ci mostra i pantaloni che il marito indossava a! momento dell'esplosione, lacerati a partire dall'altezza delle ginocchia e intrisi di sangue, i drammatici momenti che egli ha vissuto.

L'operaio cremonese si trovava assieme ad un folto gruppo di altri compagni e aveva proprio accanto un amico, cui l'esplosione ha gravemente ferito entrambe le gambe. Egli ha dichiarato che al momento dell'esplosione è stato gettato a terra e di non avere più udito nulla. Rialzatosi subito dopo ha visto davanti a sé numerose persone dilaniate. Poi si è ritrovato all'ospedale, in corsia.

Il telefono a Persichello è squillato per la moglie del Picenardi verso le 14. Sino a quest'ora la signora Selene era rimasta in grave apprensione perchè sapeva che il marito avrebbe partecipato alla manifestazione unitaria antifascista. E' corsa al telefono pensando al peggio. Ma ha subito sentito la voce di suo marito e si è tranquillizzata un poco. Il marito infatti aveva voluto ad ogni costo chiamarla personalmente, ben sapendo che non udendo la sua voce la moglie si sarebbe preoccupata. La signora Selene è comunque partita subito dopo il colloquio telefonico per Brescia, accompagnata dal fratello Giancarlo. Quando è entrata nell'ospedale civile c'era ancora una confusione terribile di persone che cercavano disperatamente i toro congiunti. Un elenco dei feriti era però stato posto nell'atrio dell'ingresso e la giovane sposa poteva raggiungere il reparto ove si trova ricoverato il marito. C'è stato un lungo commovente abbraccio. Poi il breve racconto. Una esperienza certo terribile quella sofferta da Elidio Picenardi, che ogni mattina parte con il treno delle 6 a Cremona per raggiungere il lavoro e quello delle 18,30 per ritornare alla stazione di Cremona, da dove con un proprio mezzo raggiunge Persichello ove abita da sempre e dove vive con la moglie ed il suo bel bimbo. Remo di 3 anni.

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