L'ANALISI
23 febbraio 1960
23 Febbraio 2016 - 09:22
Nel 1863 si pensò addirittura che la nostra provincia potesse trasformarsi in un "Eldorado" - I drammi e le commedie che accompagnarono l'affannosa corsa al prezioso metallo
Esiste l'oro nelle sabbie dei nostri fiumi? A questa domanda è faci.e dare una iisposta affermativa, anc.ie se la quantità del prezioso metallo contenuto nel materiale lepontino e rezio portato a valle dall'Adda, dal Serio e dall'Oglio non è certamente tale da invogliare chicchessia a trasformarsi in cercatore d'oro. Nel secolo scorso vi fu comunque un periodo di tempo in cui si pensò che la nostra provincia potesse diventare un novello Eldorado. La scintilla per l'affannosa corsa all'oro partì da Genivolta. Si era nell'agosto del 1862. Un sabbiaiolo, Domenico Fiameni, osservando dei sassi sulla riva destra dell'Oglio il attesa di rimettersi al lavoro, incappò in uno strano ciottolo giallastro che lo incuriosì.
... Le cronache dell'epoca ci ragguagliano che nell'ottobre, nel novembre e nel dicembre del 1862, non meno di trecento persone lavorarono a costruire « canali di legno a sbalzi» per il lavaggio della sabbia, ad agitare le «padelle» per lo spurgo del materiale, infine a triturare nei « mortai » i sassi delle «ghiare». ... Il risultato fu demoralizzante e, dopo tre,mesi di inutili sfòrzi, anche i più accaniti cercatori dovettero darsi per vinti. Infatti l'oro si trovava ma in tale minima quantità da non giustificare tutti quei sacrifici e quei lavori.
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