L'ANALISI
03 Settembre 2022 - 11:45
Claudia Gobbato, candidata per la Lega
CREMA - Claudia Gobbato, deputato uscente della Lega, 35enne di Agnadello, sposata e madre di due bambini, è candidata in terza posizione nel collegio plurinominale Lombardia 4 della Camera dei deputati. «La mia sfida è difficile – esordisce – ma non impossibile. Faccio affidamento sul lavoro di militanti e simpatizzanti cremaschi. Faremo del nostro meglio per continuare ad avere in parlamento un esponente della Lega che appartiene a questo territorio».
Come avete organizzato le prossime settimane?
«La nostra campagna sarà prevalentemente locale: tra le gente, nei mercati, ai gazebo nelle piazze, a stretto contatto con categorie economiche e lavoratori. Fondamentale parlare ai ragazzi e alle ragazze. Bisogna trovare strategie e aiuti per il loro futuro, come la detassazione dei contratti per gli under 35. Dall’altro versante, servono risorse per garantire la pensione a un’età dignitosa. E si dovrà anche modificare la formula del reddito di cittadinanza».
Quali obiettivi ha raggiunto nei suoi quattro anni e mezzo in Parlamento?
«Ho fatto il possibile per portare fondi ai nostri Comuni, specialmente nel periodo Covid. Come Lega, siamo riusciti a garantire un sostegno e proseguiremo su questa strada. Purtroppo piove sul bagnato: alla pandemia si è aggiunta l’emergenza costi energetici e con l’autunno i problemi si faranno sentire in maniera importante. Il primo atto? Garantire respiro con uno scostamento di bilancio che consenta di mettere in campo finanziamenti per almeno 30 miliardi. Meglio farlo subito, prima che le aziende rischino la chiusura e si arrivi ad un incremento della cassa integrazione. Vogliamo evitare che i miliardi di euro da 30 passino a cento. Ovvio che l’Italia dovrà attrezzarsi per far fronte a questa grave crisi con mezzi propri, serve più autonomia con centrali nucleari di terza generazione».
Quali gli altri temi centrali del vostro programma? «Cercheremo di proseguire nelle politiche di sostegno alle famiglie e sarò in prima linea per risolvere il problema dei trasporti che attanaglia il Cremasco. Penso all’ormai non più rinviabile raddoppio della linea ferroviaria per Milano. Se si rimane ad un solo binario, puoi anche ammodernare tutta la flotta dei treni, ma vai poco lontano. Questo investimento spetta allo Stato, tramite i fondi del Pnrr. Inoltre l’autonomia, la summa delle nostre proposte. Ciò renderebbe il territorio più forte e ricco, amministrando da qui le risorse per inostri cittadini».
Un altro argomento centrale del programma?
«È il capitolo immigrazione. A maggior ragione ora: in una situazione di grave crisi come questa, in cui si fatica ad affrontare i problemi degli italiani, è ovvio che non possiamo accollarci anche quelli di chi viene dall’estero sperando di trovare in Italia qualcosa che qui non c’è».
In concreto?
«Vanno chiusi i porti e messa in atto una politica seria che tuteli il nostro Paese, come fece Matteo Salvini nel suo incarico da ministro dell’Interno. Penso poi alla sicurezza legata anche all’immigrazione incontrollata. E io sono stata personalmente testimone di questo rischiando la vita in autostrada poche settimane fa, per colpa di uno straniero con permesso di soggiorno scaduto. Serve una stretta immediata».
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