L'ANALISI
03 Settembre 2022 - 09:18
Tubi da teleriscaldamento
CREMONA - E' con A2A che si confronterà il Comune di Cremona, come tutti gli altri alle prese con l’impatto già drammatico del caro energia e del conseguente aumento delle bollette. Contatti avviati da tempo e incontro già fissato, quello tra ente e società: è calendarizzato per lunedì e il primo tema sul tavolo sarà quello del teleriscaldamento.
«Siamo al lavoro anche con Anci — aggiunge il sindaco Gianluca Galimberti — e abbiamo sostenuto presso il Governo richieste di contributi e aiuti. Riconosciamo quanto già arrivato, tuttavia sono necessari ulteriori stanziamenti a sostegno dei cittadini, delle imprese e dei Comuni stessi per contrastare gli aumenti delle tariffe energetiche». Senza quelli, rapidi e sostanziosi, cittadini, imprese e anche enti locali andranno in sofferenza.
«E nel caso di tutti i Comuni italiani, il rischio è quello di tagli dolorosi ai servizi pubblici a tutto danno dei cittadini — declina la prospettiva più allarmante, Galimberti —. In ogni caso le azioni prospettate dal Governo in sinergia con l’Europa sembra vadano nella giusta direzione. Ma occorre accelerare». Il tempo è scaduto, come ha ribadito con forza, proprio l’altro ieri sul quotidiano La Provincia, il presidente dell’Associazione Industriali della provincia di Cremona, Stefano Allegri. Intanto, nel bilancio del prossimo anno il Comune si impegna anche a trovare risorse aggiuntive rispetto a quelle già stanziate per un aiuto alle famiglie. «Ma teniamo a dire che in questi anni, anche prima della crisi energetica attuale, il Comune di Cremona si è mosso secondo una visione precisa proprio sul tema dell’energia, come più volte riferito e presentato anche pubblicamente», puntualizza Galimberti, parlando a nome di tutta l’amministrazione.
E del resto, il progetto «Cremona 20/30», che sta proseguendo in questi mesi nella sua fase di preparazione di progetti e interventi, ha come finalità proprio quella di rendere maggiormente autonoma la città anche da un punto di vista energetico. «In particolare il recupero di calore dal depuratore di Cremona ha lo scopo di rendere maggiormente autonomo anche il teleriscaldamento, che al momento per il 70% comunque dipende da forniture di gas — entra nello specifico il sindaco —. E il piano sul fotovoltaico, che vede azioni già attivate e che ci vedrà protagonisti anche dei progetti relativi alla comunità energetiche, va nella stessa, corretta, direzione. Ma non possiamo dimenticare gli investimenti fatti e in atto sull’efficienza energetica di edifici pubblici a partire da quelli dell’Erp. Aggiungiamo che, in questo ambito, gli investimenti anche di privati sono e saranno sempre più indispensabili. Inoltre già da mesi in Comune si è costituito un gruppo di lavoro finalizzato alla analisi dei contratti di energia e solare in essere e individuare soluzioni anche di risparmio energetico interno implementando buone prassi. È in atto un studio anche di rimodulazione dell’illuminazione pubblica, in sinergia con il gestore e anche con la Prefettura. E, in linea con le indicazioni che verranno anche dal Governo, pensiamo e penseremo a soluzioni di risparmio per scuole ed edifici pubblici, che a partire da ottobre saranno implementate».
Comune in prima linea. Più che mai. E del resto, o si trovano soluzioni o l’immediato futuro rischia di diventare, davvero, complicato. Lo avevano sottolineato, proprio l’altro ieri, altri quattro sindaci del territorio: Roberto Mariani (Stagno Lombardo), Michel Marchi (Gerre de’ Caprioli), Carlo Vezzini (Sesto Cremonese) e Diego Vairani (Soresina). «Per la sola energia elettrica — avevano spiegato — gli aumenti hanno un aumento medio da luglio 2021 in una forbice che varia dal 200% al 300%, mentre per quanto riguarda i costi del gas l’aumento varia in una media ricompresa dal 80% al 100%. È vero che il governo ha stanziato ristori con due decreti, ma ci consentono di coprire a malapena due bollette». Risultato: già ora gli enti stanno utilizzando i fondi derivanti dagli avanzi di amministrazione e tagliano dove è possibile tagliare. «Ma spegnere la luce o il riscaldamento non può essere la soluzione» aveva argomentato Mariani. Per concludere con una provocazione che, presto, potrebbe non essere più solo tale: «Ci saranno sindaci che consegneranno le chiavi del Comune ai prefetti».
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