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L'EMERGENZA CARO ENERGIA

Parma: «Rischiamo un lockdown produttivo»

L’analisi e l’appello da parte del presidente di Cna: «Siamo già ad un livello insostenibile per le aziende»

Mauro Cabrini

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mcabrini@laprovinciacr.it

02 Settembre 2022 - 08:17

Parma: «Rischiamo un lockdown produttivo»

Marcello Parma, presidente di Cna

CREMONA - «O si interviene con urgenza o rischiamo un lockdown produttivo»: a fronte di bollette energetiche che hanno raggiunto «livelli insostenibili mettendo a rischio imprese e cittadini», è forte e chiaro il messaggio che lancia Marcello Parma, presidente di Cna Cremona. «È ormai evidente che vada fissato un tetto al prezzo del gas, una priorità del Paese su cui chiediamo dunque l’impegno congiunto di tutte le forze politiche, al di là degli esiti del voto del prossimo 25 settembre — sottolinea Parma —. Cna è consapevole dello sforzo profuso dal Governo già a partire dalla fine del 2021, con numerosi e costanti interventi finalizzati ad attenuare l’impatto del caro-energia sulle bollette di cittadini e imprese. Ma il fenomeno è talmente grave che quelle misure non sono state sufficienti a compensare bollette che ormai pesano tre, anche quattro volte di più sui costi aziendali».

Ed è una condizione che inevitabilmente, già ora, riduce la competitività delle aziende mettendo a rischio ripresa e occupazione: «O che si tramuta in una pericolosa spinta inflazionistica. Parallelamente, rimane alta l’attenzione sulla necessità di garantire le forniture in vista dell’inverno», apre un altro fronte, Parma. E se l’annuncio del ministro Cingolani anticipa l’arrivo di un piano per risparmiare il gas nei prossimi mesi, che si aggiungerà agli interventi già messi in campo per potenziare rigassificatori e stoccaggi, Cna avanza un ulteriore sollecito: «Sottolineiamo la necessità di un confronto preventivo e funzionale alla definizione del piano, in modo da evitare nuove pesanti ricadute sulle attività produttive che, già provate dai rincari, non potrebbero sostenere anche gli impatti di potenziali contingentamenti» entra nello specifico il presidente di Cna.

Per finire, Cna sottolinea come i costi energetici abbiano colpito tutti i settori e, in particolare, le filiere del comparto manifatturiero: «Che non rientrerebbero nella definizione di energivore previste dal nuovo decreto in via di emanazione — rimarca la stortura, Parma —. È evidente come la corsa senza fine dei costi energetici stia avendo un impatto devastante sul settore manifatturiero-industriale, con moltissime piccole imprese che operano in filiere che non possono trasferire sui clienti i maggiori oneri. La congiuntura si sta rapidamente deteriorando: il fatturato dell’industria accusa il primo calo mensile dopo cinque mesi di aumenti consecutivi, la produzione industriale mostra una tendenza negativa nelle ultime due rilevazioni e nei prossimi mesi è atteso un ulteriore indebolimento del comparto manifatturiero». Segnali chiari e preoccupanti: «Che ci fanno dire che sono necessari e non rimandabili, interventi robusti e strutturali per scongiurare un lockdown produttivo del settore».

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