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CREMA: LE OPERE INCOMPIUTE

Treni: l’attesa è «cabriolet». Per tetto, una fetta di cielo

Manca la copertura, a cielo aperto la pensilina del primo binario, quello maggiormente frequentato dai viaggiatori

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

01 Settembre 2022 - 10:55

Treni: l’attesa è «cabriolet». Per tetto, una fetta di cielo

Per ora c’è solo la struttura metallica: la copertura del marciapiede del primo binario della stazione ferroviaria di Crema arriverà ma non si sa quando

CREMA - Una pensilina a cielo aperto. Ma non si tratta di un’audace installazione architettonica, bensì di una mancanza che in stazione si nota ormai da tempo. La copertura del marciapiede del primo binario arriverà, ma non si sa quando. Per ora c’è solo la struttura metallica. Competenza dell’installazione è in capo a Rete ferroviaria italiana, che ha curato importanti lavori di riqualificazione dello scalo ferroviario cittadino, non ancora del tutto completati. Proprio in questo ambito si inserisce la nuova copertura. Gli utenti dei treni sperano non si faccia attendere troppo, soprattutto in previsione delle piogge autunnali. Un esempio ieri mattina, quando sulla città si è scatenato un mezzo nubifragio. La comodità di aspettare il convoglio sotto un tetto è evidente, soprattutto se la sala d’attesa attigua al primo binario si riempie di passeggeri. Inoltre, con la pandemia che non è finita, meglio stare all’aria aperta.

Nei prossimi giorni, Rete ferroviaria italiana dovrebbe comunicare le tempistiche per questo ultimo step del cantiere. Nel frattempo ha fatto sapere, nel corso di un’interlocuzione al Comune, che il sottopasso veicolare ferroviario sarà ultimato tra un anno. Per ottobre 2023 sarà completato il tunnel tra via Stazione e via Gaeta. Il passaggio successivo sarà aprirlo al traffico e in contemporanea mandare finalmente in pensione il passaggio a livello del viale di Santa Maria. Una barriera che da decenni obbliga gli automobilisti cremaschi a lunghe attese più volte al giorno, causando ingorghi di traffico sino al ponte di via Cadorna, mentre verso nord la fila di auto arriva all’incrocio con via Gaeta.

L’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Giossi ha ricevuto rassicurazioni da Rfi che il cantiere rispetterà questa scadenza. C’è stato chi ha fatto subito notare che ciò significherà un ritardo di ben 18 mesi sui tempi inizialmente annunciati per la realizzazione dell’opera. Un anno e mezzo di aggiunta ai 60 già trascorsi. Rfi aveva appaltato i lavori nel 2020. Spesa cinque milioni e 450 mila euro, di cui 2,5 milioni di Rfi, 1,76 della Regione, 1,3 del Comune e il sostegno di Fondazione Cariplo. Il tunnel sarà affiancato da un percorso ciclo pedonale. Per ovviare al venir meno della continuità della pista ciclabile del viale di Santa Maria, verrà costruito anche un sottopasso per velocipedi e pedoni così da garantire l’accessibilità tra il quartiere e il centro città. Il costo di quest’opera, previsto a bilancio dall’amministrazione comunale, si attesta sui due milioni di euro, di cui 500 mila finanziati da un contributo regionale.

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