L'ANALISI
12 Maggio 2017 - 18:04
Una bottega medievale di stoffa
CREMONA - ‘La seta, dal lontano Oriente alle filande padane’, le sue storie e le leggende e Cremona con il suo territorio, i bachi e i gelsi, le condizioni delle donne che filavano, la ricchezza rinascimentale, le cascine. Questi, e altri, i temi dell’incontro di sabato 13 maggio organizzato dall’Inner Wheel di Cremona, presieduto da Maura Neirotti Bertocchi. L’appuntamento è dalle 16 in sala Puerari; alla fine verrà distribuita una pubblicazione con gli atti del convegno, curato da Riccardo Groppali, docente all’Università di Pavia. Oltre a Groppali interverranno la naturalista Maria Cristina Bertonazzi, Fulvio Stumpo, giornalista de La Provincia, Anna Mosconi, direttrice del Museo della civiltà contadina del Cambonino e Maria Luisa Betri, docente di storia all’Università Statale di Milano.
Dopo il saluto della presidente Neirotti Bertocchi sarà Bertonazzi a introdurre i lavori raccontando i 4000 anni che legano il baco all’uomo. «Fra le tante e sorprendenti storie che la natura ci regala, quella che stiamo per percorrere è la storia di un antico legame che, unisce l’uomo ad un bruco: il baco da seta...ormai talmente addomesticato che la sua sopravvivenza dipende totalmente dall’uomo».
Groppali, grande esperto di questi animali, descriverà una tela molto particolare, quella dei ragni: «Questi apparati di cattura così perfezionati consentono al ragno, con un investimento minimo di seta e di tempo di realizzazione, d’ottenere prede senza doverle cercare». E sarà sempre il docente a raccontare il lungo viaggio della seta dall’Oriente alla Valle del Po.
Stumpo descriverà la città e la sua ricchezza che navigava sul Po, iniziata col mercato del sale e arrivata al grande traffico internazionale di velluti, fustagni, bombace e, naturalmente, seta. Il giornalista racconterà l’opulenza e il lusso che spesso diventano preda di legionari, pirati del fiume, marchesi, Lanzichenecchi.
Anna Mosconi illustrerà un territorio ormai lontano dai lussi rinascimentali, il Cremonese tra il ‘700 e l’800, quando l’allevamento del baco diventa un’integrazione economica delle famiglie povere».
E proprio sui sacrifici delle donne verterà l’intervento di Maria Luisa Betri. La docente universitaria descriverà la condizione femminile nelle filande.
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