L'ANALISI
14 Ottobre 2022 - 09:06
Vinicio Capossela
CREMONA - È «come un castello in cui parlare d’amore mentre fuori c’è la peste». Entra in punta di piedi nel tempio della musica violinistica, l’Auditorium Arvedi, il Bestiario d’amore di Vinicio Capossela (domani, sabato 15 ottobre, ore 21), messa in scena rielaborata per tre musicisti e figlia dell’opera pubblicata nel 2020, composta da quattro brani di ambientazione trobadorica firmata dal più atipico dei cantautori italiani. Il Bestiario d’amore (che domani per un nuovo appuntamento dello Stradivari Festival sarà solo la base per un concerto che dovrebbe abbracciare anche il resto del repertorio dell’autore di Che coss’è l’amor) ha visto il suo battesimo dal vivo il giorno del santo e martire Valentino, sotto le volte gotiche e gli animali in pietra della Union Chapel di Londra.
Capossela - che a Cremona sarà accompagnato da Raffaele Tiseo al violino e Giovannangelo De Gennaro alla vihuela (antico strumento musicale della famiglia dei liuti) e aulofoni - con Bestiario d’amore ha portato a compimento il viaggio nel medioevo fantastico iniziato con Ballate per uomini e bestie. Per scrivere Bestiario d’amore Capossela ha preso ispirazione dal componimento letterario di un erudito del milleduecento, Richart de Fornival, che combinando le favolose descrizioni naturalistiche dei Bestiari medievali e la fenomenologia dei comportamenti amorosi tenta l’impossibile: dare vita a un trattato scientifico che descriva e decifri il più misterioso dei sentimenti: l’amore. Il risultato è un’opera di grande originalità ed irresistibile ironia con la quale Capossela si è divertito a giocare, trasformando il Bestiario in un poema musicale.
«Il Bestiario d’Amore - spiega l’artista, che torna a Cremona a undici anni dal suo ultimo concerto al Ponchielli - è una delle opere più straordinarie, più ironiche, più immaginifiche che si possano trovare su questa forza misteriosa che trasforma e imbestia le creature umane quando sono sotto l’effetto dell’amore. L’intero meccanismo amoroso è analizzato in maniera scientificamente impossibile. Come un indagatore del moto perpetuo, Fournival prova a codificare le incodificabili ed eppure certissime leggi che governano questa mascherata perenne che è la commedia amorosa. Accanirsi nel musicare un’opera che comincia con una messa al bando del canto è stata un’impresa diversamente bizzarra e inutile, oltre che superstiziosamente pericolosa. Chi canta o ascolta non fa mai una buona fine nel bestiario: che sia il canto della sirena, o quello del cigno, o quello del grillo si finisce sempre per morirne. Forse per questo il poeta, una volta constatato che il canto poetico conduce alla morte senza procurare alcun beneficio, rinuncia e affida il suo estremo bando a parole e immagini, perché per mezzo di immagini e parole si possa giungere alla memoria che è custodia dei tesori che lo spirito umano conquista con l’eccellenza del suo ingegno».
Con Capossela, altri due grandi musicisti: diplomato in violino, composizione e direzione d’orchestra, Raffaele Tiseo si è dedicato allo studio della prassi esecutiva della musica del '600 e del '700, perfezionandosi nello studio del violino barocco e della viola d’amore. Attualmente è primo violino e viola d’amore solista dell’ensemble barocco Modo Antiquo e violino solista de La Confraternita de’ Musici, dell’Ensemble Barocco di Napoli e dell’orchestra barocca Amici Veneziani del soprano Simone Kermes. Giovannangelo De Gennaro invece, dopo il diploma in flauto traverso moderno al Conservatorio di Bari, ricerca e approfondisce la musica medievale, in particolare la musica sacra. Nel 1992 fonda con Nicola Nesta l’Ensemble Calixtinus di cui è anche direttore. Collabora come cantore con l’Ensemble Organum diretto da Marcel Perés e in diverse formazioni musicali; collabora inoltre con Juri Camisasca, nel progetto Adunanze mistiche e con Angelo Branduardi, con il quale registra Il cammino dell’anima.
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