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LIUTERIA: LA STORIA

Nella botteghina di Xue c’è l’Oriente nei violini

L’amore per Cremona di Yi, primo liutaio cinese a iscriversi al Consorzio Stradivari

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

01 Agosto 2022 - 08:53

Nella botteghina di Xue c’è l’Oriente nei  violini

Xue Yi nato nel 1980 a Wuhu primo liutaio cinese a iscriversi al Consorzio Stradivari nella sua «botteghina» con la moglie Ye Jihua e le piccole figlie Yi e Amandal

CREMONA -  Giada indossa la maglietta «celebrativa» della promozione della Cremonese in Serie A e non perde di vista il papà, Xue Yi, nemmeno per un momento. L’altra piccola di casa, Amanda, gira sotto lo sguardo di mamma Ye Jihua. Intorno, un violino in vetrina, un divano stile impero e un violoncello nell’angolo. Eccola, «La botteghina» di via Robolotti: è accogliente anche nel retro, con il tavolo da lavoro e qualche strumento, tutto molto elegante e molto occidentale. Xue Yi è il primo liutaio cinese a iscriversi al Consorzio Stradivari, associazione a cui la comunità dei maestri ha affidato la tutela del saper fare liutario e il marchio Cremona liuteria.


«Ho tanti amici nel consorzio e l’invito mi è arrivato dal maestro Giorgio Grisales, il presidente. Allora mi sono sentito onorato della proposta — racconta Xue Yi —. È una bella sensazione sentirsi parte di una comunità». Xue Yi appartiene di suo alla comunità liutaria: nato nel 1980 a Wuhu, è figlio d’arte: «Mio padre è stato uno dei primi liutai in Cina, ha lavorato in fabbrica e ora ha aperto un’attività commerciale legata proprio alla vendita di strumenti e accessori, un po’ come Scaramuzza — spiega facendo un parallelo fra Cina e Cremona —. Nel 2001 ho cominciato a studiare liuteria presso il conservatorio di Shanghai, sotto la guida del maestro Hua Tianreng». Poi la decisione di venire a Cremona a frequentare la scuola: «Nel 2006 sono venuto in Italia per perfezionarmi e ho studiato con i maestri Marco Nolli, Ernesto Vaja, Alessandro Voltini e Claudio Amighetti».


Ma a far decidere Xue Yi di non tornare in Cina è stato il concorso di Pisogne, dove appena diplomato ha ottenuto la medaglia d’oro per una viola e la Medaglia d’argento per un violoncello, nella manifestazione organizzata dall’Anlai. «Da qui ho pensato che stare in Italia fosse una buona idea e mi sono dato da fare, fino ad aprire la mia botteghina nel 2018 — continua —. Perché ho chiamato il mio laboratorio ‘botteghina’? Perché devo ancora imparare molto e allora non può essere una bottega come quella dei grandi maestri. So di dover ancora imparare molto». E con la tipica umiltà orientale, Xue non esita a rivolgersi ai suoi modelli quando gli serve un consiglio o ha bisogno di un giudizio: «Ho fatto vedere al maestro Grisales il mio ultimo violino — racconta a conferma del suo modo di affrontare l’attività —. Lo ha guardato e mi ha detto: buon lavoro. Una soddisfazione. Ecco: quando ho qualche dubbio, mi rivolgo a chi ha più esperienza di me, anche qui nella via che molti chiamano la via dei liutai».

Ma i legami con la Cina per il primo consorziato del paese del dragone non si sono interrotti e, anzi, proprio il rapporto diretto con la sua patria permette a Xue Yi di aiutare i colleghi che vogliono proporsi nello sterminato mercato cinese: «Se appena posso, aiuto i colleghi che vogliono far arrivare i loro strumenti in Cina — spiega —, sia dando loro consigli sia facendo traduzioni. Spero così di essere utile ai colleghi e agli amici. E poi è un modo anche per sentirmi parte della comunità cremonese dei liutai». E ora del Consorzio Antonio Stradivari.

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