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Liuteria, ecco il Cannone giramondo

Luiz Amorim mette all’asta per beneficenza la copia del violino di Guarneri del Gesù di proprietà di Paganini

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

30 Luglio 2022 - 14:55

Liuteria, ecco il Cannone giramondo

CREMONA - Dalla città di Curitiba a Cremona, sulle orme di Stradivari, ma soprattutto di Guarneri del Gesù. Sono una famiglia di liutai e in questo sono in linea con la grande tradizione e arrivano dall’altra parte del mondo, dal Brasile. Sono gli Amorim, papà Luiz, da 27 anni liutaio con un passato da artista plastico, la moglie Betina Schreiner e i figli Luan e Gaian. Luiz è a capo della bottega familiare, una bottega che ha trovato casa in piazza Marconi, a fianco del Museo del Violino.

A raccontare l’impresa di famiglia — in tutti i sensi del termine — è Luan, ingegnere gestionale e responsabile marketing di Amorim Fine Violins: «Ci siamo trasferiti a Cremona nel 2018, volevamo trovare una città che ci permettesse di avere con più facilità rapporti con i nostri clienti europei e quale posto migliore di Cremona, la città di Stradivari — racconta —. Quando abbiamo visto i locali dove ora abbiamo la nostra bottega ci sono parsi perfetti e ci siamo chiesti perché nessun liutaio avesse pensato di utilizzarli».

Nell’elegante boutique liutaia fanno bella mostra alcuni degli strumenti del maestro Amorim, per lo più copie di Guarneri del Gesù: «Mio padre - spiega Luan - trova negli strumenti ‘irregolari’ di Guarneri del Gesù lo stimolo artistico giusto e ogni copia rappresenta un po’ una sfida che ogni volta si rinnova. Ogni copia è a suo modo unica, sembra una contraddizione in termini ma non è così».

Ed è Guarneri del Gesù con il suo violino più noto - Il cannone appartenuto a Niccolò Paganini - a fare da filo conduttore all’attività di Amorim Fine Violins. Così sotto il segno di questo strumento, conservato al Palazzo Tursi di Genova, è partito Il Cannone giramondo, un’iniziativa che ha anche finalità filantropiche. «Tutto ha avuto inizio il 14 luglio dell’anno scorso con la firma di Francesca Dego – racconta Luan -. Mio padre ha realizzato una copia del Cannone e abbiamo deciso di portare in giro per il mondo il nostro violino per farlo firmare ai più grandi concertisti, per poi venderlo all’asta. L’incasso andrà all’istituto Baccarelli, che opera in una favela di San Paolo con progetti di educazione musicale che possano essere un’occasione di riscatto sociale per i bambini. Ora siamo arrivati alla fine del viaggio, il violino è a Genova, è stato chiuso con la supervisione di Francesca Dego. Il 24 ottobre prossimo andrà all’asta alla casa Tarisio di Berlino. Senza firme il valore dello strumento di mio padre, che per la prima volta partecipa a un’asta, vale 42mila euro, speriamo di portare alla causa almeno il doppio del suo valore. Non esiste al mondo un violino che al suo interno porti le firme dei più grandi concertisti viventi. Siamo riusciti a raccoglierne ventiquattro sia tra i nostri clienti sia tra chi è venuto a conoscenza del progetto. Anche in questo la musica mostra tutta la sua forza di contagio».

E mentre racconta, lo sguardo di Luan s’accende, il volto dai connotati nordici si distende in un sorriso. Hanno firmato, oltre a Dego: Philippe Quint, Schlomo Mintz, Joshua Bell, Augustin Hadelich, Daniel Hope, David Garrett, Xiaoming Wang, Ilya Gringolts, Roman Simovic, Giuseppe Gibbboni, The Carpenter Family, Julia Fischer, Emmanuele Baldini, Frank Peter Zimmermann, Stefan Milenkovich, Anastasiya Petryshak, Maxim Vengerov, Salvatore Accardo, Esther Abrami, Elly Suh, Ray Chen, Aleksey Igudesman e Boris Brovtsyn. «Alcuni di loro sono venuti in bottega da noi, altri li abbiamo raggiunti in occasione di festival e concerti – spiega -. È stata una bella avventura».


Ma c’è di più, il Cannone appartenuto a Paganini è diventata una sorta di dolcissima ossessione per gli Amorim che durante la pandemia e il lockdown si sono inventati il portale Il mio Cannone. «Il 2019 è stato un buonissimo anno durante il quale abbiamo cominciato a mettere radici non solo a Cremona ma anche in Europa – osserva Luan-. Poi la pandemia ha bloccato tutto. Oggi, col senno di poi, posso dire che siamo riusciti a trasformare una situazione drammatica in un’opportunità per spingere sulla comunicazione online e sulla vendita di qualità attraverso quello che abbiamo chiamato Mio Cannone Violino, sempre in onore di Paganini e Guarneri del Gesù. L’idea di fondo è quella di mettere a disposizione dei colleghi – e siamo nella città con la più alta percentuale di botteghe al mondo – la nostra esperienza e i nostri contatti. Sappiamo che molto spesso un liutaio lavora da solo e concentrato com’è sulla realizzazione degli strumenti considera inevitabilmente marginale l’aspetto comunicativo e di marketing. Noi offriamo questo servizio e lo facciamo dopo aver preso visione dello strumento e averne valutato la qualità. Noi lavoriamo direttamente con i musicisti e abbiamo l’ambizione di offrire una gamma di strumenti che siano adatti a violinisti solisti di chiara fama».

Con questa finalità è progettato il portale in cui i violini sono visibili in riproduzioni ad altissima risoluzione e con foto a 360 gradi. Ogni strumento ha un podcast con un brano e un video, in modo tale che il musicista possa sentirne la voce e confrontarlo anche con gli altri. Non da ultimo sono indicati i prezzi, dagli 8mila euro in su. «Chi intende acquistare un violino ha la possibilità di provarlo gratuitamente per un mese e, qualora non sia di suo gradimento, restituirlo senza alcun costo – continua il responsabile marketing di Amorim Fine Violins -. Anche questo è un modo per lavorare con i musicisti e permettere loro di trovare il violino che meglio fa per le loro esigenze di interpreti. Sono molti i liutai cremonesi che hanno chiesto di poter far parte del nostro portale, ciò ci fa piacere perché ci permette di partecipare alla crescita e allo sviluppo della liuteria in questa città, dove costruire violini ha qualcosa di magico e unico. E poi essere a fianco dell’MdV ci permette ogni tanto di andarci a rifare gli occhi con i capolavori della liuteria classica e non è cosa da tutti i giorni».

In un certo qual modo Amorim Fine Violins ha un po’ rivoluzionato lo scenario liutario cittadino e a questa considerazione Luan ride: «Se si riferisce all’utilizzo dei social e delle piattaforme, forse è così – confessa -. Io sono un ingegnere gestionale e ho cercato di adattare le regole aziendali alla nostra bottega. Il nostro profilo Instagram ha oltre 48 mila follower ed è un buon risultato. Ma non basta Instagram, noi siamo innamorati della vita che c’è dentro ogni violino».

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