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MADIGNANO. LA STORIA

Avis nel Dna per la famiglia del dono

Daniele Marchesi tra i fondatori della sezione, volontari anche la moglie e i tre figli

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

27 Ottobre 2024 - 05:15

Avis nel Dna per la famiglia del dono

La famiglia Marchesi davanti al monumento al volontariato

MADIGNANO - La foto di famiglia scattata davanti al monumento del volontariato non è una casualità. Ritrae i Marchesi: papà Daniele con la moglie Clementina Maccalli e i figli Andrea, Nicola e Stefano. Il motivo dello scatto? Sono tutti donatori di sangue, soci della sezione comunale dell’Avis, come dimostra il loro libretto fieramente esibito. Daniele è stato uno dei soci fondatori della sezione locale dell’Avis nel 1983 e ha poi trasmesso la vocazione del dono a tutta la sua famiglia. Impegnati anche in ambito parrocchiale e in oratorio, i Marchesi rappresentano un esempio di come, compatibilmente con le proprie disponibilità, si possa impiegare del tempo per il miglioramento del benessere della collettività.

«Il merito è tutto di mia mamma — spiega il capofamiglia Daniele —: oggi ha 91 anni e da giovane è stata salvata grazie a una donazione di sangue. In quel momento, mi sono detto che anch’io dovevo fare qualcosa per ringraziare quel gesto e a 18 anni mi sono iscritto all’Avis di Crema. Ero uno che aveva paura degli aghi; ma l’ho superata».

Daniele, che ha 67 anni, è quindi donatore da quasi mezzo secolo: «Nel 1983, insieme a una ventina di altre persone, ho fondato la sezione Avis madignanese. Mia moglie era la segretaria. Dopo poco tempo ha iniziato a donare anche lei. Io sono già arrivato a 135 donazioni. Le medaglie? Sì, le ho di tutti i metalli, ma non sono interessato a quello. A me interessa il valore morale del gesto che compio. Finché potrò, continuerò a donare sangue. Adesso l’età limite è 70 anni».

Daniele dona a intervalli regolari. «Una volta lo facevo ogni tre mesi, adesso ogni sei. Prima, però, prelevavano meno». Essere donatore Avis è anche un modo per tenersi controllato: «Assolutamente. Ci fanno gli esami del sangue ogni tre mesi e una volta all’anno il check up completo».

Far parte dell’Avis significa stare in una grande famiglia, come conferma papà Marchesi: «La nostra è una piccola sezione e ci si conosce tutti. Organizziamo spesso molte iniziative, come gite, serate informative, gruppi di cammino. C’è amicizia e si sta bene insieme».

In casa Marchesi, la generosità nella donazione è qualcosa che si tramanda di generazione in generazione: «I miei tre figli sono anche loro donatori da quando sono diventati maggiorenni. Oggi Stefano ha 37 anni, Andrea 34 e Nicola 31. Anche loro hanno già all’attivo decine e decine di donazioni. Spero che anche i loro eredi continuino nella tradizione di famiglia».

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