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Aido, rinati dal dolore: testimoni di speranza

Appuntamento informativo sui trapianti fra medicina e racconti di vita. La storia di Selene: «Ero socia del sodalizio, poi ho avuto bisogno io di una donazione»

Elisa Calamari

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20 Ottobre 2024 - 17:35

Aido, rinati dal dolore: testimoni di speranza

I relatori dell’appuntamento dell’Aido

PIZZIGHETTONE - La vita che ricomincia, grazie a un trapianto d’organo tanto atteso e che è possibile solo grazie alla generosità di un altro essere umano. Se ne è parlato venerdì sera nelle casematte, nel corso di un incontro organizzato dal locale gruppo Aido, dedicato a Luciano Barbaglio: Donare è vita, è stato il titolo dell’appuntamento.

A introdurre è stato il presidente dell’Aido di Pizzighettone, Giancarlo Bissolotti, che ha anche dialogato con il dottor Carmine Troiano, anestesista rianimatore dell’Asst Crema, e con Ermanno Manenti di Manerbio, pluricampione mondiale ed europeo di ciclismo trapiantati, che ha raccontato la sua esperienza all’European Transplant Sports Championships 2024, a Lisbona. Ha partecipato anche Selene Sangiovanni, di Rivolta Cremasca, che ha parlato a sua volta della sua rinascita arrivata grazie al trapianto di rene.

L’anestesista si è soffermato su alcuni aspetti tecnici relativi alla certificazione della morte encefalica cerebrale (con test dell’apnea e valutazione dell’assenza di attività elettrica cerebrale), poi gli aspetti giuridici e la possibilità di manifestare la propria volontà alla donazione di organi, tessuti e cellule già tramite la carta d’identità.

Oggi i ‘sì’ sono maggiormente presenti nella fascia di età compresa fra i 30 e i 50 anni, molte le resistenze nella fascia di età over 65. Eppure reni e fegato si possono donare anche oltre i 70 anni — ha spiegato Troiano —, mentre per cuore e polmoni anche sopra i 65 anni. Manenti, alla domanda ‘Come ci si sente nel vivere con un organo di un’altra persona?’, ha risposto: «Penso che l’altro sarebbe molto contento. Abbiamo fatto delle belle cose insieme e forse un giorno riuscirò a dirglielo».

Selene, da socia Aido è diventata trapiantata: «Mi ero iscritta all’età di diciotto anni e non avrei mai pensato che un domani avrei avuto bisogno io stessa, invece è successo. Non è una cosa così estranea: tutti potremmo trovarci ad avere bisogno senza volerlo, senza cercarlo, perché può succedere e a me infatti è successo».

Presente anche il presidente di Aido provinciale Cremona, Francesco Pietrogrande: ha ricordato che parlare di Aido significa parlare di vita e dire sì alla vita vuol dire dare una possibilità alle ottomila persone che ogni anno aspettano un trapianto.

violinista

Ad emozionare, però, venerdì non sono state solo le parole: la serata ha visto anche la partecipazione straordinaria del violinista cremonese Isaac Meinert in una applaudita esibizione. Ringraziamenti sono andati infine a Pizzighettone Fiere dell’Adda per la concessione della sala.

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